SOGNI DI VETRO
di Mariangela Camocardi
LEGGEREDITORE
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Campagna lombarda, ottobre 1885. Virginia
deve affrontare una difficile prova: comunicare all’affascinante e altero
barone Vito Giordani che sta per diventare padre.
Intimorita
dall’imponenza della casa del barone e raggelata dallo sguardo malevolo e dal
tono inquisitorio della madre di questi, Vittoria si chiede se davvero la sua
sia stata la scelta più giusta da fare
.
La
giovane, non ancora maggiorenne, sa di
non poter aspirare a diventare la moglie del Giordani, l’unico suo desiderio è
quindi quello di trovare un luogo tranquillo dove poter portare a termine la
sua gravidanza.
Una
volta nato il bambino è sua intenzione, infatti, lasciare casa Giordani e
provvedere lei stessa a crescere da sola il figlio.
Orfana
di madre, fin da piccola Virginia è stata costretta a subire ogni genere di
soprusi e angherie da parte di un padre prepotente e di un fratello tutt’altro
che premuroso e attento.
Non
stupisce quindi che la ragazza sia alla ricerca di un riparo accogliente per
poter trascorre un periodo così difficile e particolare della propria vita.
Vito Giordani però non solo
non ricorda nulla del loro intimo incontro, ma ha proprio rimosso il fatto di
aver già conosciuto Virginia.
Alla
festa, nella quale loro si sarebbero appartati nel giardino, egli era completamente ubriaco nonostante
la ragazza non se ne fosse assolutamente resa conto.
Il
fatto non stupisce ovviamente coloro che conoscono il barone da anni perché Vito Giordani è
solito sembrare perfettamente sobrio anche quando è completamente ubriaco.
Dagli
equivoci nati intorno a quella sera prende quindi il via un racconto alquanto sorprendente.
“Sogni
di vetro” è un vero e proprio romance e la sua autrice, Mariangela
Camocardi, è una prolifica scrittrice molto conosciuta dagli appassionati del
genere.
L’inizio
di “Sogni di vetro” ricorda in parte la
vicenda narrata nel racconto di Heinrich von Kleist intitolato “La marchesa von O.” nel quale la protagonista all’inizio del racconto mette un annuncio sul
giornale per scoprire l’identità del padre del bambino che sta aspettando.
Nonostante
il macchinoso e difficile svolgersi degli eventi, che culmina con la cacciata
della marchesa dalla casa paterna, nel libro di von Kleist però tutto risulta
più vivace e piacevole rispetto alla vicenda narrata in “Sogni di vetro”.
Nel
romanzo di Mariangela Camocardi, dopo la subitanea
sorpresa che confonde il lettore, il quale incuriosito dalla vicenda, non
vede l’ora di giungere alla verità, la narrazione tende ad avvitarsi su stessa
e assumere in alcuni tratti uno svolgersi piuttosto ripetitivo e lento della
vicenda.
La trama così intrigante
all’inizio tende a divenire pagina dopo pagina piuttosto artificiosa.
L’ossessivo
desiderio che Vito prova per Virginia, l’ostilità e la gelosia della madre del
barone nei confronti della nuora, la capacità di sopportazione che la giovane dimostra
fino all’esasperazione, sono solo alcuni degli elementi che portati al
parossismo, a mio avviso, appesantiscono il racconto.
Lo
stile della scrittura è però piacevole e scorrevole; nessuno potrebbe negare le
evidenti doti di abile narratrice proprie di Mariangela Camocardi.
Consiglierei la lettura di
questo libro? Come
avrete già capito, la trama del romanzo della Camocardi non mi ha convinta totalmente.
“Sogni di vetro” è un libro ben scritto, ma la
storia non mi ha appassionata come quella di altri romanzi.
Sgombero
subito il campo da equivoci nel caso qualcuno pensasse che sono prevenuta sul
genere romance; un paio di settimane fa mi è stato regalato un libro intitolato
“Per ordine del re” di Susan Wiggs (edizione Harlequin Mondadori) e l’ho
letteralmente divorato.
Il
libro della Wiggs, è un romance come tanti altri, ambientato in epoca Tudor,
lontano dal poter essere definito “romanzo storico”, è però un libro dalla
trama accattivante e vivace, dinamica come i suoi protagonisti.
Forse
quello che mi ha un po’ deluso in “Sogni di vetro” è proprio questa mancanza di
dinamismo dei personaggi, ma ripeto ciò è imputabile semplicemente al mio gusto
personale.
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