di Sarah Dunant
SUPERBEAT
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Il
romanzo si apre con un prologo che introduce il personaggio di sorella Lucrezia, un’anziana monaca
ormai malata e vicina alla morte.
Una
suora pia e caritatevole, ma molto taciturna e della quale nessuno conosce la
storia.
Si
mormora però che al suo ingresso in convento, avvenuto trent’anni prima, la
monaca non avesse lasciato del tutto fuori la sua vanità così come libri e
dipinti di cui sembra fosse stato pieno il suo cassone, oggetti che all’inizio
del XVI secolo erano poi stati banditi secondo le disposizioni della nuova
legge suntuaria.
Finito
il prologo inizia la storia vera e propria presentata come il testamento di sorella Lucrezia e non è difficile comprendere
immediatamente che il racconto che leggeremo altro non è che la storia della
stessa monaca da lei raccontata in prima persona.
Protagonista
del racconto è la giovane Alessandra
Cecchi, quarta figlia di un prestigioso e ricco mercante di stoffe fiorentino,
padre di altri tre giovani: Plautilla, prossima alle nozze, e gli scapestrati
Luca e Tomaso.
Alessandra
è la minore dei quattro fratelli e non è particolarmente legata a nessuno di
loro: ritiene Plautilla troppo sciocca e frivola mentre con Luca e Tomaso è
sempre in aperto contrasto. Tomaso, il fratello bello e vanesio, inoltre non perde
occasione di stuzzicarla e lanciarle pesanti frecciate per il suo aspetto “da
giraffa”.
Alessandra Cecchi è, infatti, una
ragazza interessante ed intelligente, ma non può essere definita una bellezza
secondo i canoni dell’epoca.
Ama lo studio e le lettere, conosce il greco e parla correntemente latino.
Sopra ogni cosa però Alessandra è
appassionata di pittura e ama disegnare; sogna un giorno di poter ottenere una
commissione tutta sua che le permetta di mettere a frutto la sua arte,
desiderio irrealizzabile per una donna del suo tempo tanto più considerata
l’estrazione sociale di appartenenza.
Al
ritorno da un viaggio di lavoro, il
padre conduce con sé un giovane pittore fiammingo per far dipingere la cappella
di famiglia e la ragazza resta affascinata da questo giovane misterioso
ovviamente non solo per le sue capacità artistiche.
All’epoca
in cui Alessandra vive, sono solo due le scelte di vita possibili per una
donna: il matrimonio e il convento.
Poiché
Alessandra, curiosa e piena di vita com’è, morirebbe ad essere rinchiusa in un
monastero, si vede costretta ad accettare il vincolo matrimoniale.
Non ha neppure quindici anni quando va
in sposa ad un uomo molto più anziano di lei che potrebbe esserle padre.
Cristoforo Langella è un nobile
fiorentino, un uomo molto colto e
amante dall’arte tanto da vantare una discreta collezione di sculture e non
solo nella propria dimora.
Cristoforo
è apparentemente affascinato dalla viva intelligenza di Alessandra e sigla con
lei un patto per il quale, una volta divenuta sua moglie, la ragazza potrà
dedicarsi agli studi e all’arte come più le aggrada, unica richiesta evitare
scandali.
Alessandra
però capirà fin troppo presto che quel patto che a lei sembrava così
vantaggioso, in realtà nasconde numerose insidie e la sua vita non sarà più la
stessa.
Il
romanzo è affascinante come il periodo storico in cui è ambientato, periodo
storico che Sarah Dunant è riuscita a rendere in maniera superba in tutta la
sua brutalità, bellezza e vitalità.
Pagina
dopo pagina il lettore viene sempre più immerso nell’atmosfera della Firenze di fine Quattrocento e primo Cinquecento.
L’epoca
in cui è ambiento “La nascita di Venere” è il periodo di passaggio dalla
Signoria alla Repubblica.
Alessandra
Cecchi nasce all’epoca in cui signore di
Firenze è il grande Lorenzo De’ Medici detto Lorenzo il Magnifico e assiste
all’ascesa di Girolamo Savonarola,
il frate che profetizza sciagure per Firenze e si adopera con ogni mezzo,
senza preoccuparsi di utilizzare anche metodi repressivi, affinché la città
ritrovi fede e costumi morigerati.
Morto
il Magnifico, sotto l’influenza del Savonarola e complice una politica
incerta da parte del successore di Lorenzo De’ Medici, Piero De’ Medici,
il quale non riesce a fronteggiare l’arrivo dell’esercito di Carlo VIII, giunto in
Italia per rivendicare i diritti degli Angioini sul Regno di Napoli, Firenze diviene Repubblica.
Attraverso
la storia di Alessandra Cecchi e della sua famiglia apprendiamo come dovesse
essere la vita quotidiana dell’epoca.
Leggendo
la sua storia la accompagniamo per le strade della Firenze medicea, ammiriamo
le opere d’arte tra cui i famosi
affreschi del Ghirlandaio in Santa Maria Novella, entriamo nelle numerose
chiese fiorentine, la accompagniamo nel quartiere
abitato dai tintori, passeggiamo di notte per le strade poco sicure della
città condividendo con Alessandra la paura di essere scoperti dalle ronde dopo
il coprifuoco, con lei assistiamo al grande
falò delle vanità indetto da Savonarola nel quale i fiorentini furono
“inviati” a sacrificare quanto di più prezioso possedessero per eliminare ogni
oggetto peccaminoso.
Le
pagine del romanzo ci raccontano della condizione della donna, quella degli
schiavi e della servitù nonché del trattamento riservato ai sodomiti da
Savonarola e dai suoi seguaci.
“La
nascita di Venere” è un libro avvincente
sia grazie ai suoi bellissimi personaggi sia ad una trama magistralmente
sviluppata che ci parla di passione, compromesso, arte, storia; un racconto
che si tinge persino di giallo grazie ad una serie di inspiegabili omicidi a
sfondo sessuale il cui colpevole sembra avvolto dal mistero.
Un
libro assolutamente imperdibile per chiunque ami i romanzi storici.
No ma, io adoro il tuo blog!!!! *-*
RispondiEliminaPrima di scoprirlo pensavo che non ci fosse nessuno più o meno con i miei gusti letterari e invece ogni recensione che posti è di un libro che ho letto o che è in wl o che è in libreria....quindi adoro il tuo blog!
Appena ho visto questo libro (non credo tu lo sappia ma io AMO la Neri Pozza e quindi anche la Beat *-*) l'avrei subito comprato anche perchè della Dunant, di cui vorrei anche leggere "La cortigiana", ne parlano molto bene e poi adoro i romanzi storici!!!
Bellissima recensione complimenti! ^^
Ma grazie!!!!!!! :) troppo buona...
RispondiEliminaSono contenta di suscitare tanto entusiasmo...anche se più che il mio blog il merito va in gran parte ai libri Neri Pozza e Beat, Come te adoro queste due case editrici, in tanti anni MAI una delusione :)
Sarei curiosa di leggere La cortigiana,comunque già aggiunta alla mia lunghissima wl...
Avrei bisogno di giornate di 36 ore per riuscire a leggere tutto quello che vorrei!!!
Tu, dunque, promuovi La nascita di Venere. Ero curiosa perché mi erano giunti pareri discordanti soprattutto sui cambiamenti di ritmo nella narrazione.
RispondiEliminaCi penserò... Per ora dovrei pensare a leggere Mrs Poe che, ancora, mi manca. Ho, però, letto Lasciare casa che, di nuovo, avevo scoperto sul tuo blog e l'ho molto apprezzato, forse anche perché nella protagonista ho trovato un pochino di me stessa.
La nascita di Venere a me è piaciuto, ma ad essere sincera non ho ancora parlato con nessuno che l'abbia letto... Devo però dire che io non ho trovato particolari cambiamenti nel ritmo della narrazione, mi sembra sempre piuttosto veloce.
EliminaSono contenta tu abbia apprezzato Lasciando casa e sono curiosissima di sapere le tue impressioni su Mrs Poe appena lo leggerai :)
Ecco, mi sono confusa perché io l'ho letto in inglese, con titolo Leaving home.
EliminaTranquilla ci siamo capite :)
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