IL
COLLEZIONISTA DELLE PICCOLE COSE
di Jeremy
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NERI POZZA
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E’
l’aprile del 1845 quando il collezionista e naturalista poco più che trentenne Eliot Saxby si imbarca nel porto di
Liverpool sul brigantino a tre alberi Amethyst con destinazione Eldey, una
piccola isola nell’Atlantico settentrionale.
Lo
scopo del viaggio verso l’Artico è di entrare
in possesso di qualche resto dell’alca impenne, un uccello dall’aspetto
simile a quello dei pinguini e come loro inabile al volo, che si ritiene
essersi ormai estinta.
Al
comando del mercantile Amethyst c’è il
capitano Sykes, un uomo che si dimostrerà ben presto avido e privo di
coscienza, spregevole e meschino.
Agli
ordini del capitano ci sono il primo
ufficiale Quinlan French, un uomo freddo e subdolo, cacciato anni prima
dalla marina britannica dove prestava servizio, e l’ufficiale in seconda Talbot, una persona taciturna e scostante.
A
completare l’equipaggio troviamo “i
bastardi” di Sykes, marinai tutti di origine irlandese, ed il cambusiere portoghese Simao.
Eliot
Saxby affronterà il viaggio in compagnia
di altri due passeggeri: Edward
Bletchley e la cugina di questi Clara Gould.
Edward
è quello che può essere definito un dandy. Ha circa venticinque anni, i capelli
biondi-rossicci acconciati alla moda e sfoggia sempre un abbigliamento
ricercato. Un uomo sicuro di sé almeno all’apparenza.
Clara
Gould, vicina per età al cugino, è una donna bella, elegante, eterea e sempre
avvolta da un alone di mistero.
Saxby
è sicuro di aver già conosciuto Clara dieci anni prima quando lavorava nel
Norfolk, ma la donna allora si chiamava
Celeste Cottesloe ed era la figlia del
suo datore di lavoro.
L’atmosfera fin dalle prime ore di navigazione si fa inquietante
e misteriosa, un senso di attesa di qualcosa di indefinito, di malvagio e
sinistro sembra prendere il sopravvento su ogni cosa…
Il libro è molto descrittivo e le prime pagine
risultano piuttosto lente, poi il racconto prende ritmo ed il lettore riesce ad
entrare nella storia.
Impossibile non provare empatia nei confronti di Eliot
Saxby davanti alle carneficine delle foche, dei trichechi, al perverso modo di
divertirsi della ciurma nei confronti dei gabbiani e delle balene.
Alcune immagini sono di una violenza inaudita e viene
spontaneo porsi la domanda di Clara “perché gli uomini non sanno fare a meno di
uccidere?”
“Il
collezionista delle piccole cose” cerca
di risvegliare le nostre coscienze e ci impone di interrogarci sul
perché della furia distruttiva dell’uomo e sulla sua insensibilità che si
ripete nel corso dei secoli e dei decenni immutata fino ai giorni nostri.
Tutta quella violenza, tutta quella ferocia. Il
fallimento dell’uomo che si rivela essere nient’altro che una bestia avida e a
caccia di profitti.
Il romanzo punta il dito contro la mercificazione
della natura e della vita, contro il saccheggio indiscriminato dell’ambiente da
parte dell’uomo che vede in qualsiasi forma di vita solo profitto e possibilità
di scambi.
Questo libro è stato una piacevole sorpresa. Da
appassionata di romanzi ambientati sul mare ai tempi delle guerre napoleoniche,
pur sapendo che questo sarebbe stato diverso poiché la storia si svolgeva qualche
decennio dopo su una nave mercantile, mi aspettavo comunque che il protagonista
fosse simile al Dottor Maturin, celebre naturalista nonché inseparabile
compagno di navigazione del comandante Jack Aubrey, nei libri di Patrick
O’Brian.
“Il
collezionista delle piccole cose” invece è un libro completamente diverso, non
solo per come Jeremy Page pone l’attenzione sul problema ambientale, ma anche per
come sviluppa la storia del romanzo stesso.
Quell’aria di mistero, di sovrannaturale che aleggia
per tutto il romanzo, quel senso di incertezza sull’identificazione e lo
sdoppiamento di Clara Gould e Celeste Cottesloe ricordano un romanzo di epoca
vittoriana che ho apprezzato moltissimo intitolato “La donna in bianco” scritto
da Wilkie Collins, la cui trama è anch’essa giocata sul tema del doppio ed è caratterizzato
da atmosfere altrettanto cupe e gotiche.
In questo romanzo Jeremy Page è riuscito perfettamente
a conciliare una storia dal carattere vittoriano con le attualissime battaglie
ambientaliste. Un romanzo davvero originale.
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