domenica 27 giugno 2021

“I sussurri delle maschere” di Catherine Kullmann

Inghilterra 1803. Olivia Frobisher è una ragazza di appena diciotto anni, quando la madre muore improvvisamente, con il padre e il fratello richiamati entrambi in Marina impegnati nella guerra contro Napoleone, la giovane si troverebbe completamente abbandonata a se stessa se non fosse per lo zio Samuel, il fratello di sua madre.

Mr Samuel Harte è vedovo da moltissimi anni ed è ormai abituato alla sua vita da scapolo; non avrebbe alcun problema nel farsi carico economicamente della nipote, ma è alquanto spaventato dall’idea di doversi assumere la responsabilità del debutto in società di una giovane donna in età da marito. 

Così quando Mr John Rembleton avanza la sua proposta di matrimonio e la nipote, dimostrando molto buon senso, decide di accettarla Mr Harte non può che essere lieto della sua buona stella.

Luke Fitzmaurice è coetaneo di Olivia, da sempre avrebbe voluto arruolarsi, ma complici una grave malattia contratta in giovanissima età e una madre molto apprensiva, si trova costretto a rinunciare al sogno di servire il proprio Paese.

Un giorno Olivia, ormai già Mrs Rembleton, e Luke si incrociano ad un evento mondano, un solo sguardo e un unico ballo, ma nessuno dei due riuscirà mai a dimenticare l’altro.

Sono trascorsi dieci anni da quel loro primo incontro, il matrimonio di Olivia si trascina stancamente sebbene sia ora madre di tre splendidi bambini, mentre Luke, sempre alla ricerca della propria strada, non si preoccupa affatto che tutti lo ritengano un damerino vanesio e nullafacente.

Olivia e Luke riusciranno ad avere finalmente la loro occasione di felicità sebbene a distanza di tanti anni?

Nonostante l’ambientazione e l’accurata descrizione della società dell’epoca in cui la storia è perfettamente calata, la trama del romanzo è per certi aspetti molto moderna.

Se la cornice storica, infatti, si addice alla perfezione a quella di un romanzo austeniano, in particolar modo ho ritrovato molto di “Persuasione” per esempio nel cameratismo che si instaura tra i personaggi maschili nelle ultime pagine del libro, mai in un romanzo di Jane Austen avremmo trovato pagine tanto esplicite sul sesso né un così chiaro riferimento all’omosessualità.

Mr Rembleton sposa Olivia semplicemente per procurarsi degli eredi e per mettersi al riparo da un’accusa di sodomia punibile nell’Inghilterra dell’epoca con la condanna a morte. Il lettore può comprenderlo, ma non simpatizzare con lui perché il suo è un comportamento fortemente egoistico dal momento che egli non dimostra mai alcun affetto  rispetto nei confronti di Olivia. Comprensibile che non la possa amare, ma la freddezza con cui la tratta non gli si può perdonare. Inoltre lui, al contrario della moglie, non si priva di nulla e continua tranquillamente la sua storia d’amore con il compagno di una vita, mentre lei deve rimanere fedele e rispettosa come richiesto dalle convenzioni sociali. 

Olivia, è vero, ha accettato di sposarlo per interesse ma, ignara delle vere inclinazioni del marito, ha continuato a sperare per anni che tra loro potesse nascere un giorno se non sentimento d’amore almeno di complicità.

Spesso durante il romanzo Olivia si interroga se fosse stato troppo precipitoso da parte sua accettare quella proposta di matrimonio, ma in realtà l’impressione è che in cuor sappia che al momento quella era l'unica scelta possibile. Olivia non è certamente razionale e fredda quando Mr Rembleton, ma non è neppure una donna che si lasci guidare dai sentimentalismi in maniera totalmente irrazionale.

Che dire poi di Mr Fitzmaurice? Oppresso già dalla rinuncia di poter servire nell’esercito, gli viene negata anche la possibilità di avere al suo fianco l’unica donna che sia mai riuscita a suscitare in lui qualche interesse. Come tutti gli altri è un personaggio molto ben caratterizzato; lui così sicuro in società non fa che commettere passi falsi quando si deve rapportare con la donna di cui è innamorato creando spesso situazioni imbarazzanti e incresciosi disguidi.

“I sussurri delle maschere” è un romanzo davvero particolare che fa riflettere su una tematica quanto mai attuale. Benché per fortuna ai giorni ci si senta senza dubbio più liberi di esprimere le proprie inclinazioni sessuali, la strada è purtroppo ancora lunga. Viene quindi spontaneo chiedersi quanti Mr Rembleton ci siano ancora tra noi costretti a indossare una maschera e vivere una vita che non gli appartiene condannando in questo modo all’infelicità non solo loro stessi ma anche la persona che gli vive accanto.




  

2 commenti:

  1. Questo sembra piuttosto... pesante. Di solito preferisco le più tradizionali commedie di maniera ambientate nel periodo tardo giorgiano.

    Offre, sicuramente, degli interessanti spunti di riflessione.

    Saltando di palo in frasca, penso che potresti apprezzare la tetralogia di Lord John di Diana Gabaldon (ma temo che sia edita solo in lingua inglese).

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    1. Sono 550 pagine ma devo dire molto scorrevoli tranne forse per alcune pagine dedicate alla battaglia. Il libro è bello ma non il classico romanzo storico stile Jane Austen che ti aspetteresti comprandolo.

      Vado a controllare se la trovo. In inglese non ce la posso fare però :-)

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