Il precedente volume si
era concluso con Geralt di Rivia fatto cavaliere dalla regina Meve dopo la
vittoria contro le truppe nilfgaardiane.
Questo nuovo episodio
di The Witcher, penultimo capitolo della saga, si apre con la descrizione dell’infernale Caccia Selvaggia che si svolge
durante la notte dell’equinozio autunnale e che, come narrano le leggende, è
portatrice di morte e sventura.
Tutti coloro che sono legati emotivamente alla principessa
Cirilla hanno avvertito un funesto presagio che la riguarda.
La Leoncina di Cintra
infatti giace ferita e svenuta nella paludi di Pereplut dopo essere riuscita a
sfuggire ai suoi inseguitori. I suoi amici Ratti sono stati tutti barbaramente
assassinati davanti ai suoi occhi. A soccorrerla
è un anziano eremita, Vysogota di Corvo, che grazie alle sue conoscenze mediche
riesce a strapparla alla morte.
Durante la
convalescenza Ciri racconterà al vecchio le sue avventure rendendo così
partecipe anche il lettore di quanto accaduto.
Geralt insieme ai suoi compagni, nel frattempo, cerca di
raggiungere i Druidi
con la speranza di riuscire ad ottenere informazioni su Ciri, ma anche i nemici
non hanno smesso di cerarla con insistenza.
Le macchinazioni governative
delle varie fazioni continuano senza sosta; nelle fila nilfgaardiane qualcuno
trama contro l’Imperatore, la Loggia
delle maghe vuole Ciri per portare a compimento il proprio disegno politico e il
mago Vilgefortz è sempre più ossessionato
dalle sue ricerche sul Sangue Antico.
Yennefer, da tutti accusata ingiustamente di tradimento,
cerca in ogni modo di rintracciare la sua pupilla che proprio in questo
libro per la prima volta pensando alla maga si rivolgerà a lei chiamandola mamma.
Chi riuscirà a
raggiungere per prima Ciri? Geralt? Yennefer? O i suoi nemici? Ciri che, dismessi i panni della terribile
Falka, è tornata a rivestire quelli dell’erede di Cintra è davvero così
indifesa come tutti coloro che la amano sembrano pensare oppure il suo potere si
è del tutto manifestato e la profezia è ormai prossima a compiersi?
Il racconto scorre
veloce fin dalle prime pagine, il ritmo
è incalzante, tanti i colpi di scena e gli avvenimenti che si susseguono
senza interruzioni.
La narrazione brillantemente
bilanciata presenta una perfetta
alternanza di pagine dedicate a combattimenti senza esclusione di colpi e adrenalinici
inseguimenti e di altrettante pagine dedicate alla descrizione di intrighi di
corte, cospirazioni, incontri
diplomatici e trame politiche.
In questo libro, inoltre, forse più che nei precedenti, si illustrano le
caratteristiche che contraddistinguono le diverse popolazioni e i vari regni.
In modo particolare davvero interessanti
sono le pagine dedicate alle isole Skellige e al regno di Kovir.
“La Torre della Rondine” ci catapulta a tutta velocità verso l’epilogo della storia. Non siete
un po’ curiosi di sapere come finirà? Allora a presto con il capitolo finale
della saga ossia “La Signora del Lago”.
Certo che il fatto che l'ultimo libro della saga si intitoli La signora del lago...
RispondiEliminaVedo che continui a essere catturata da The witcher. Io non lo sto leggendo, ma i tuoi post dedicati mi incuriosiscono sempre e aspetto di leggere le tue impressioni sul finale.
Anche io l'ho pensato ma per ora non ho trovato nessuna attinenza. Staremo a vedere...
EliminaSono curiosa di scoprire come finirà. L'inizio dello scorso libro era un po' lento e così temevo un po' questo nuovo episodio che invece ha mantenuto un ritmo serrato.
Per ora posso dire che se guardiamo la trama vera e propria forse la storia poteva essere condensata in un numero minore di volumi, ma visto che comunque i libri scorrono e presentano sempre colpi di scena ci può stare l'aver "allungato" un po' la storia come spesso ci siamo dette di altre saghe.