La storia di Caterina
de’ Medici suscita ancora oggi sentimenti contrastanti; per alcuni figura
femminile di grande saggezza politica, per altri “la regina maledetta” che
non si fece scrupolo di ricorrere al veleno e alla stregoneria pur di
raggiungere i propri scopi.
Caterina de’ Medici nasce
a Firenze nel 1519, figlia di Lorenzo de’ Medici duca d’Urbino (figlio di
Piero il Fatuo e nipote di Lorenzo il Magnifico) e di Madeleine de La Tour
d'Auvergne. Rimane orfana dopo pochi giorni dalla nascita, il padre muore di
tubercolosi, o forse di sifilide, e la madre di febbre puerperale.
Sono anni difficili
quelli della sua infanzia anche se lo zio papa Leone X, al secolo Giovanni
de’ Medici, figlio del Magnifico, ne ottiene la custodia.
A Roma Caterina imparerà
a conoscere come ci si debba muovere tra intrighi e complotti. La
vita alla corte papale sarà per lei una vera palestra e gli insegnamenti di
quegli anni le torneranno molto utili quando un giorno siederà sul trono di
Francia. È una ragazzina sveglia e ha già compreso che lei altro non è che
un’importante pedina sullo scacchiere politico ed in particolare su quello
mediceo.
Quando papa Clemente VII concluderà
per lei un prestigioso matrimonio con Enrico, figlio cadetto del re di
Francia Francesco I, saprà accettare serenamente il suo destino.
Caterina riuscirà a
farsi benvolere dal suocero e avrà la capacità di sapersi imporre, grazie
alla sua innata eleganza, al suo buongusto e alla sua intelligenza, in una
corte che fin da subito la guarderà con malanimo in quanto straniera.
La Medici non si
abbatterà neppure di fronte ai continui tradimenti del consorte per il quale
lei invece nutrirà sempre un affetto sincero e quando, all’improvviso
morirà il cognato Francesco, lei ancora senza eredi saprà giocare bene le sue
carte per mantenere saldo il suo posto a fianco del marito, nuovo Delfino di
Francia.
La sua fermezza e la
sua saggezza saranno ben ricompensate poiché lei siederà sul trono prima come
consorte e poi come reggente.
Gli anni in cui
Caterina fu al potere furono anni di guerra e di sanguinosi conflitti
religiosi.
A lei venne data la colpa per la strage perpetrata dai cattolici ai danni degli
Ugonotti la notte di San Bartolomeo.
Caterina venne spesso accusata
di tergiversare, di non prendere decisioni volontariamente così da fomentare le
discordie, in realtà molto più probabilmente la penuria di mezzi economici e la
debolezza del trono non le permisero di agire diversamente.
Volevo leggere un
saggio su Caterina de’ Medici, un personaggio che negli ultimi tempi ha
suscitato la mia curiosità, e così girando tra le librerie di Firenze mi sono
imbattuta in questo libro che non avevo mai visto prima.
Si tratta di un
saggio molto discorsivo e quindi di facilissima lettura, ben scritto e
scorrevole; affascinanti sono le descrizioni dei luoghi e dell’ambiente di
corte.
Una prima parte del
libro è dedicata alle origini della famiglia Medici, una sorta di lunga introduzione
per inquadrare meglio il personaggio; con la morte dei genitori di Caterina
si entra poi nel pieno del racconto della vita della futura sovrana di Francia.
Il libro è piuttosto
breve, neppure 200 pagine, per cui inutile dire che non può essere considerata
una biografia esaustiva, ma piuttosto un invito ad approfondire l’argomento.
La scelta di questo
tipo di copertina per un saggio, cosa che mi ha lasciata un po’ perplessa fin
dal primo momento, insieme ad una completa assenza di bibliografia avrebbero
dovuto allertare fin da subito il mio sesto senso.
Il libro, infatti, non
manca di imprecisioni e omissioni alcune oserei dire piuttosto imbarazzanti
come il mettere in relazione i tre gigli caricati sulla palla più in alto dello
stemma mediceo con la scelta di Firenze di adottare proprio il giglio come
simbolo della città. Subito ho pensato di aver male interpretato le parole
dell’autrice, ma purtroppo la stessa asserzione viene riportata qualche pagina
più avanti sgombrando ogni dubbio sulla possibilità di malintesi.
Un’altra inesattezza,
per esempio, è l’errata identificazione del committente per la Cappella dei Magi,
opera di Benozzo Gozzoli. Nel libro è scritto che fu commissionata da Lorenzo il
Magnifico invece che dal padre di questi Piero il Gottoso.
Troppe sviste per un
saggio
e mi chiedo, non conoscendo la storia di Caterina, quante inesattezza io possa
aver letto senza rendermene conto.
Peccato davvero perché
la prosa è stilisticamente molto raffinata e piacevole, perfetta per un
romanzo e come tale l’avrei magari anche apprezzato, ma trattandosi di un
saggio non mi sentirei di consigliarne la lettura.
Completa assenza di bibliografia? Rusconi ha deciso di prendersi un bel rischio.
RispondiEliminaSai qualcosa di Mariangela Melotti? Noto che ha pubblicato anche un libro su Lucrezia Borgia e uno su Elisabetta I.
Sì infatti, mi ha stupito molto perché comunque parliamo di una casa editrice "importante".
EliminaDella Melotti non so nulla tranne quanto scritto nel risvolto di copertina ossia che è una editor, studiosa di arte rinascimentale e che ha scritto articoli e testi in ambito accademico.
Della biografia su Elisabetta I non sapevo nulla, di quella su Lucrezia Borgia ho visto qualcosa facendo ricerche dopo aver letto questo libro. La leggerei volentieri perché davvero lo stile della Melotti è accattivante e fluido ma sono un po' in dubbio viste le inesattezza di questa su Caterina de' Medici.