Inizia
qui il racconto del Rinascimento italiano nato dalla penna di Matteo Strukul,
una trilogia che si concluderà con il racconto del sacco di Roma avvenuto nel
1527.
“Le
sette dinastie”, primo
volume della saga, ci racconta delle città (Milano, Venezia,
Roma, Firenze, Ferrara, Napoli) che dominano la scena italiana partendo dal
1427 fino a pochi anni prima della morte di Lorenzo il Magnifico e della
scoperta dell’America.
Le
figure che occupano la scena in questo primo romanzo sono soprattutto la
potente famiglia Condulmer di Venezia che ha stretti legami con Roma,
avendo avuto un papa in famiglia e muovendosi ora per poter insediare un altro
famigliare sul soglio pontificio alla morte di Martino V, e i Visconti di Milano.
Filippo
Maria Visconti non ha eredi maschi,
non ha avuto figli né dalla prima moglie Beatrice di Toledo né dalla seconda Maria
di Savoia.
Solo
Agnese del Maino, la sua storica amante, è riuscita a renderlo padre di una
bellissima e intelligente figlia, Bianca Maria, e a lei Filippo Maria vuole
garantire il ducato.
Bianca
Maria sposerà l’abile condottiero Francesco Sforza consegnando così se
stessa e il ducato di Milano nelle mani della famiglia Sforza.
“La corona del potere” inizia il racconto dal 1488, pochi anni prima della morte del Magnifico, morte della quale non viene dato alcun dettaglio.
È
un volume dedicato per la maggior parte alla famiglia Borgia: papa Alessandro
VI, al secolo Rodrigo Borgia, e ai suoi figli in particolar modo all’affascinate
Lucrezia e al temuto Duca Valentino, Cesare Borgia.
Come
per il primo volume non sono solo le figure di condottieri e politici a
dominare la scena, ma bellissime ad esempio in questo secondo volume sono le
pagine dedicate alla figura di Leonardo Da Vinci, alla sua pittura e ai suoi
studi.
“La
corona del potere” si conclude con le morti di Cesare Borgia e di Ludovico il
Moro, due figure carismatiche e importanti che avevano a lungo dominato la
scena politica e non solo.
Un
progetto complesso ed ambizioso questo di Strukul dedicato al Rinascimento italiano, non è facile infatti riunire un periodo
tanto complesso e che vede sulla scena così tanti personaggi in pochi volumi,
per quanto ognuno di questi due primi libri conti più di 500 pagine ciascuno.
Il
Rinascimento fu un periodo ricco di arte e letteratura, filosofia e studi scientifici,
ma fu anche un periodo politicamente insidioso e in perenne stato di guerra.
L’Italia
era un paese fatto di tanti piccoli stati, regni, repubbliche, ducati incapaci
di trovare un punto di unione, un paese dove le informazioni erano la fonte di
potere più efficace, un paese di traditori e disonesti dove la parola data
veniva il più delle volte disattesa.
Matteo
Strukul ci narra questo mondo in modo minuzioso senza tralasciare nulla, ci
racconta in modo perfetto le battaglie, tanto che sembra di partecipare agli
scontri sul campo in prima persona, ci racconta dell’arte, le pagine
dedicate al Cenacolo di Leonardo e ai tarocchi commissionati da Agnese del Maino per
Filippo Maria Visconti ne sono un
esempio su tutti, delle città e delle loro fortificazioni, delle chiese e dei palazzi,
ma soprattutto riesce a ricreare l’atmosfera di quel mondo facendoci incontrare
i suoi protagonisti.
Matteo
Strukul non dedica molto spazio alla famiglia Medici, a loro del resto aveva
già dedicato i volumi di un’intera saga, ma da queste pagine si evince il suo forte
interesse per il ducato di Milano, per i Visconti e per gli Sforza e
tale inclinazione risulta evidente nelle bellissime caratterizzazioni di
personaggi quali Filippo Maria Visconti, Ludovico il Moro e Caterina Sforza.
Altri
personaggi indimenticabili del secondo volume sono Lucrezia Borgia e Cesare
Borgia del quale dà una descrizione straordinaria
Non
posso affermare che siano romanzi sempre scorrevoli, a volte il ritmo rallenta
e ho avvertito a tratti alcune difficoltà, non dovute di certo alla scrittura
quanto piuttosto dall’insieme del racconto che presenta indubbiamente una
trama davvero complessa.
Matteo
Strukul però ha dimostrato di saper condurre per mano il lettore anche nei
passaggi più difficili e il risultato è una saga assolutamente avvincente come
il periodo storico a cui si riferisce.
Non
si può correre leggendo queste pagine, bisogna avere la pazienza di aspettare per
capire e comprendere le implicazioni che ogni singolo evento, ogni singola
parola comporta nel quadro storico, solo così è possibile riuscire ad entrare
appieno in quel mondo tanto spietato e allo stesso tempo così affascinante che
è stato il Rinascimento italiano.
Come a dire... This trilogy has your name written all over it!
RispondiEliminaEffettivamente Strukul si è imbarcato in un'impresa titanica, soprattutto perché si tratta di romanzi e, quindi, devono presentare coerenza e continuità narrativa.
Eh già, sì è proprio la mia! Non potevo non leggerla!
EliminaL'impresa è davvero titanica ed ero molto curiosa. Nell'insieme è un buon mix storia/finzione letteraria, ma rispetto alla trilogia medicea Strukul ha lasciato forse correre meno la fantasia. Un buon risultato comunque.