L’ISOLA DEI DUE MONDI
di Geraldine
Brooks
BEAT
Edizione
originale NERI POZZA
|
La storia si svolge nell’America
Settentrionale del XVII secolo, stessa epoca ed ambientazione di un altro più
celebre romanzo ovvero “La lettera scarlatta” di Nathaniel Hawthorne di cui vi
ho parlato non molto tempo fa. E’ stato proprio questo collegamento tra i due
libri che mi ha spinta a leggere il romanzo di Geraldine Brooks.
Vi anticipo subito che la
differenza più evidente è il tipo di scrittura, Hawthorne è un autore
dell’Ottocento ed indubbiamente il suo stile narrativo è più lento, distaccato
e concedetemi il termine più pedante.
Lo stile narrativo di Geraldine Brooks
nonostante sia molto descrittivo, soprattutto quando si sofferma sulle caratteristiche
dell’isola e della sua natura incontaminata, è uno stile più fresco, immediato
e scorrevole.
Protagonista de “L’isola dei due
mondi” è Bethia Mayfield, figlia del
pastore dell’isola di Martha’s Vineyard. La storia del romanzo viene raccontata
in prima persona, sotto forma di memoires, proprio da questa ragazzina che rimasta orfana di madre in
giovane età è costretta fin da giovanissima ad occuparsi della casa, del padre,
del fratello maggiore e della sorellina più piccola.
Bethia è determinata, intelligente e piena di vita e, sebbene timorata
di Dio, mal sopporta le regole imposte dalla comunità puritana. Più di ogni
altra cosa non riesce ad accettare il fatto che, in quanto donna, le siano
precluse cultura ed istruzione.
Durante una delle sue solitarie
esplorazioni dell’isola, Bethia conosce
Caleb, figlio del capo indiano e nipote dello sciamano della tribù dei
Wampanoag. Tra i due nasce un forte legame di amicizia che si rinsalderà
quando Caleb verrà accolto nella casa del padre della ragazza per dargli quei
primi rudimenti di latino, greco ed ebraico che permetteranno al ragazzo
indigeno di intraprendere il corso di studi che lo porterà al conseguimento
della laurea nell’università di Harvard.
L’amicizia tra Caleb e Bethia è l’incontro di due civiltà e due
religioni diametralmente opposte. Il popolo di Caleb è un popolo libero e primitivo,
che non conosce il significato della parola peccato e che adora le divinità del
cielo e della terra. La comunità puritana è una comunità repressa, ossessionata
dalle regole e dalla religione, dove ogni emozione ed affettività vengono
soffocate.
Il racconto che, come l’autrice
tiene a precisare nella sua nota al termine del libro, è opera di pura fantasia
è in realtà ispirato ad una storia vera.
Caleb fu veramente il primo nativo americano a laurearsi ad Harvard,
purtroppo però le fonti storiche al riguardo sono davvero scarse per avere
ulteriori dettagli sulla sua breve e sfortunata vita.
“L’isola dei due mondi” è un
bellissimo romanzo, intenso ed
emozionante, che parla di amicizia e libertà, di emancipazione e pregiudizi.
Un libro che ci racconta di un
mondo ancestrale e di un popolo libero e fiero costretto a sottomettersi e a
soccombere per la propria stessa sopravvivenza.