Dopo la disfatta delle
truppe senesi alle Giostre del Toppo il 26 giugno 1288, Corso Donati brama sempre più la guerra e cerca in ogni modo di
spingere Firenze a scendere in campo contro Arezzo e Pisa.
A Pisa Ugolino della
Gherardesca, schierato con i guelfi, è stato imprigionato nella Torre della
Muda dove verrà lasciato morire di fame insieme ai figli e ai nipoti.
Dante è un uomo giovane e innamorato di Beatrice, la donna alla quale
non potrà mai dichiarare il proprio amore. Demoralizzato per non poter vivere apertamente
i propri sentimenti sceglie di
rifugiarsi nelle lettere e nella poesia.
Gemma, sua moglie, non
riesce a darsi pace della freddezza che Dante le riserva e giorno dopo giorno
cerca in ogni modo di abbattere i muri innalzati dal marito. Non sarà
facile per lei convincerlo a scegliere di accogliere anche la parte più reale
della vita, ma Gemma è una donna determina e coraggiosa, nulla la spaventa tranne
l’idea di perdere in battaglia l’uomo che ama.
Dante si arruolerà infatti come feditore tra le fila di
Vieri de’ Cerchi,
l’antagonista di Corso Donati, e parteciperà all’epocale battaglia di Campaldino dove l’11 giugno 1289 le truppe alleate di
Firenze, Pistoia, Lucca, Siena, Volterra con l’appoggio del re di Francia affronteranno
e sconfiggeranno i ghibellini aretini.
Chi è il Dante di Matteo Strukul? È un uomo di lettere,
un poeta, un innamorato, un amico, un visionario, un marito, un soldato, ma
sopratutto è un uomo che deve fare i conti con un mondo nel quale stenta a riconoscersi, un mondo violento ed
estremista, dove non è contemplata alcuna neutralità, o si è guelfi o si è
ghibellini, o sì è seguaci della fazione dei Donati o di quella dei Cerchi.
Tra verità storica e finzione
letteraria il romanzo racconta la vita di Dante fino alla vittoria dei guelfi
nella battaglia di Campaldino; evento che, per la sua sanguinosa ed efferata
violenza, segnò profondamente l’immaginario dantesco.
Il Dante nel romanzo soffre
di epilessia, la storiografia non conferma né smentisce tale ipotesi, ma queste
crisi si prestano ottimamente allo sviluppo narrativo anticipando sia le
infernali visioni presenti nella prima cantica della Divina Commedia sia proprio
quegli svenimenti a cui Dante andrà soggetto nel corso del viaggio ultraterreno
da lui narrato “e caddi come corpo morto
cade”.
Come sempre nei romanzi
di Strukul molti sono i personaggi che
si muovono intorno al protagonista e che entrano immediatamente nel cuore
del lettore.
In questo caso abbiamo la figura dell’artista Giotto, amico e
confidente di Dante, sempre pronto a venire in suo soccorso. Non ci sono
certezze del fatto che i due si conoscessero e che tanto più si frequentassero,
ma essendo entrambi vissuti a Firenze in quello stesso periodo, quanto narrato
nel romanzo seppur non reale resta quanto mai verosimile.
Inoltre molto appassionante
è la storia della moglie di Ugolino
della Gherardesca Capuana da Panico che, insieme al Lancia braccio destro
del marito, vuole vendicarne la morte.
In generale non amo
molto le pagine dedicate al racconto delle battaglie, ma Matteo Strukul è un
vero maestro nel saperle narrare, riesce davvero a far appassionare anche i lettori
più distaccati. Strukul ha, infatti, il dono
prezioso di saper condurre il lettore al centro della mischia rendendolo
partecipe non solo dello scontro armato ma anche delle emozioni e dei
pensieri propri di coloro che lo stanno combattendo.
"Dante enigma" è un racconto
affascinante come il suo protagonista, il “poeta
guerriero” come viene definito da Omero nelle pagine del
romanzo.