LEONARDO DA VINCI
IL RINASCIMENTO DEI
MORTI
di G. Albertini – G. Gualdoni – G.
Staffa
NEWTON COMPTON EDITORI
|
Milano,
settembre 1493. Leonardo Da vinci viene convocato per assistere al trapasso di
un uomo affetto da una rara e sconosciuta malattia.
Leonardo
giunge troppo tardi, l’uomo infatti è
ormai spirato ed a lui non resta che procedere con l’autopsia del cadavere.
Improvvisamente
però il corpo dell’uomo ritorna in vita
e tenta di assalire lo studioso e i suoi assistenti.
Leonardo
Da Vinci ha appena assistito agli effetti di una pestilenza che sta colpendo
tutta l’Europa, una malattia sconosciuta
che riporta in vita i morti facendo di questi delle belve affamate di carne
umana.
Ludovico
il Moro ordina a Leonardo di recarsi immediatamente a Roma per informare papa
Alessandro VI di quanto sta accadendo e chiedere il suo aiuto.
Leonardo
Da vinci in questa impresa sarà scortato da alcune guardie del Signore di
Milano ed accompagnato dai suoi più fedeli assistenti: Zoroastro, al secolo Tommaso Masini, uomo, dall’aspetto d’un
negromante, ma dotato di un acume e di una intelligenza non comuni, e Gian
Giacomo Caprotti, detto Salaì, un uomo
di natura piuttosto inquieta e spavalda.
Il
morbo grigio, di cui si ignora la provenienza sta mietendo vittime in tutta
Europa, diffondendosi rapidamente non solo tra i poveri, ma anche tra i ricchi
ed i nobili, tanto da non risparmiare neppure teste coronate e gli alti scranni
della Chiesa.
La malattia si abbatte su
tutti indistintamente come un castigo divino ed il giorno dell’Apocalisse sembra
ormai vicino.
Il
viaggio di Leonardo e dei suoi compagni è un cammino pericoloso, non solo per
le orde di non morti che devono affrontare, ma anche per la situazione politica della penisola italiana
dell’epoca, un territorio frammentato in un numerosi stati in perenne stato di
guerra tra di loro.
Lorenzo
Il Magnifico è da poco deceduto ed il suo successore Piero, detto il Fatuo, non
è all’altezza dell’eredità paterna; Firenze è ormai ostaggio di Savonarola e
dei suoi Piagnoni, mentre Roma è in mano al papa più osteggiato della storia,
il famigerato Papa Borgia.
“Leonardo
Da Vinci. Il Rinascimento dei morti” è un romanzo che unisce in sé tre diversi generi letterari: il romanzo d’avventura, il
romanzo storico ed il romanzo horror.
I
suoi autori, rifacendosi a personaggi per la maggior parte tutti realmente
esistiti ed a una ricostruzione piuttosto accurata dei fatti
dell’epoca, creano una storia
dalle tinte macabre ed irrazionali, facendo ricorso anche alla descrizione di
alcune scene dal carattere piuttosto splatter tipiche di un certo tipo di
cinematografia.
La
caratterizzazione dei personaggi è accurata; Leonardo Da vinci è un uomo sempre alla ricerca di verità
nascoste, ossessionato dalla sete di sapere; un genio la cui esistenza si condensa
in una unica parola “conoscenza; quella conoscenza che deve
venire prima di tutto anche a rischio della propria incolumità.
La
lettura è piuttosto scorrevole nonostante il
triplice piano narrativo così ripartito: il racconto principale del romanzo
vero e proprio che vede protagonista Leonardo
Da Vinci, un secondo racconto che invece ha come protagonista Cristoforo Colombo e il suo viaggio in
America, focolaio del morbo e per finire la
documentazione fatta di dispacci e carteggi con i quali giungono notizie
dell’avanzamento del contagio nelle varie parti d’Europa.
Ho
apprezzato molto l’idea degli autori di ricreare le lettere diplomatiche e i
resoconti che sembrano essere davvero originali per linguaggio e contenuti,
così come ho apprezzato che nelle ultime pagine un personaggio del popolo parli
in romanesco rendendo il racconto più vivo e dinamico.
Non
amo particolarmente il genere horror, ma incuriosita dal fatto che il romanzo
fosse ambientato in un’epoca storica per la quale nutro un particolare
interesse, mi sono lasciata tentare dalla lettura che devo ammettere non mi ha totalmente
convinta perché ho trovato la trama piuttosto inconsistente, quasi fosse solo
una premessa ad un racconto vero e proprio che verrà.
Il finale del romanzo lascia
infatti aperti molti interrogativi
per cui non è del tutto illogico aspettarsi presto un seguito che dia solidità
e vigore ai fatti narrati in questo primo libro.