REWIND
di Sara Goria
ELMI’S WORLD
|
Ambientato
tra le montagne della Valle d’Aosta, Rewind racconta la storia di un raduno di harleysti provenienti da tutto il
nord Italia.
Il
libro si apre raccontando l’epilogo di una giornata vissuta in totale libertà all’insegna
dello spirito di gruppo; una giornata in cui un’ottantina di persone, così
diverse tra loro, ma accomunate dalla stessa
passione, riescono a trascorrere insieme ore liete e spensierate cercando di
dimenticare i problemi che li assillano ogni giorno.
Un
inizio/finale imprevisto ed imprevedibile quello di Rewid: Monica la compagna di Leonardo, uno degli organizzatori dell’evento,
mentre passeggia di notte nel bosco per
schiarirsi le idee dopo il diverbio avuto con Leo, viene raggiunta infatti da
un colpo di pistola.
Monica
non ha all’apparenza nemici e a spararle
può essere stato chiunque; così il nastro della narrazione viene riavvolto
e, come premendo il tasto rewind di vecchio videoregistratore, assistiamo allo
scorrere delle immagini a ritroso per scoprire il colpevole di questo folle
gesto.
I capitoli si susseguono
raccontandoci i fatti avvenuti antecedentemente alla tragedia: un’ora prima, due ore prima, tre ore
prima e così via fino ad arrivare a tredici ore prima dell’accaduto.
Pagina
dopo pagina facciamo la conoscenza con i vari personaggi: Monica e Leonardo; Amelie,
la figlia ansiosa e protettiva di Monica, ed il suo ragazzo Patrick; Lara, la zia di Monica, che a causa della malattia alterna momenti
di lucidità a momenti di confusione; Ronny,
il burbero poliziotto, che per i suoi modi bruschi risulta essere uno dei
maggiori sospettati; Denise, la
mangiatrice di uomini, sempre a caccia di avventure; la bella e sensuale Jolie; Pietro e la compagna Betta,
l’amica del cuore di Monica.
Come
avrete capito nonostante il romanzo sia molto
breve la galleria dei personaggi è davvero lunghissima.
Ognuno
di loro viene presentato dettagliatamente e la sua psicologia scandagliata
minuziosamente per dare al lettore più informazioni possibili per permettergli
di risolvere il caso.
Lo
schema narrativo scelto dall’autrice, cioè quello di scrivere un romanzo raccontando la storia a ritroso, è una scelta alquanto
insolita ed ammetto che se all’inizio sono rimasta piuttosto spiazzata da
questa tecnica narrativa, alla fine devo dire che si è rivelata essere
piuttosto efficace ai fini dell’economia del racconto.
In
“Rewind” nulla è come sembra, molti
personaggi nascondono un insospettato lato oscuro mentre altri vogliono
semplicemente ingannare il prossimo facendogli credere di possederne uno.
Spesso
dietro la maschera che un personaggio indossa si cela una persona fragile, che
semplicemente per paura di mostrare le proprie debolezze, preferisce apparire
insensibile e cinica.
Tanti personaggi, molti
innocenti ed un solo colpevole,
un schema tipico dei romanzi di Agatha Christie dove spesso alla fine il vero
colpevole risulta essere sempre una persona insospettata, qualcuno che mai si
sarebbe pensato potesse compiere un delitto.
Ma
un delitto si compie per numerosi motivi:
odio, vendetta, paura o semplicemente per difendere qualcuno che ci è caro.
Chi può sapere davvero
fino a che punto ci si potrebbe spingere pressati dalla necessità di proteggere
chi amiamo?
La
rivelazione finale, scioccante ed inaspettata, arriva a bruciapelo come un
colpo di pistola; come quel colpo di pistola che sorprende Monica nella notte
in mezzo al bosco, così la rivelazione
colpisce il lettore lasciandolo stupefatto e stordito a fissare attonito
l’ultima pagina.
La
storia ed i protagonisti del libro sono tutti di pura fantasia, ma Sara Goria ha
tratto ispirazione per la descrizione dei personaggi dai suoi stessi amici che,
al termine del libro, ci vengono presentati con tanto di fotografia e breve
descrizione, un modo davvero simpatico e carino da parte dell’autrice per
ringraziarli del loro aiuto e della loro presenza.
Nessun commento:
Posta un commento