AMO LA NOTTE CON PASSIONE
di Guy De
Maupassant
IL SOLE 24 ORE
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Guy De Maupassant (1850 – 1893)
è autore conosciuto soprattutto per i suoi romanzi, tra cui forse i più famosi
sono Una Vita e Bel-Ami.
L’erede spirituale di Flaubert
in realtà fu anche un prolifico autore di
racconti, sono infatti più di trecento quelli che vennero pubblicati.
“Amo
la notte con passione” è una raccolta di sei brevissimi racconti che, come si evince dal titolo stesso,
hanno in comune l’ambientazione notturna.
“La
notte” primo racconto
con cui si apre la raccolta inizia con una
dichiarazione d’amore alle ore notturne:
Amo la notte con passione.
L’amo come si ama il proprio paese o la propria amante, d’un amore istintivo,
profondo, invincibile. L’amo con tutti i miei sensi, con i miei occhi che la
vedono, il naso che la respira, le orecchie che ne ascoltano il silenzio, con
tutto il mio corpo che le tenebre accarezzano.
La notte ammalia il
protagonista del racconto che vaga affascinato per le strade della città
sedotto dalle mille luci dei caffè concerto.
Quando però le luci dei
lampioni vengono spente, egli si ritrova solo per le buie e solitarie vie di
Parigi e tutto improvvisamente muta.
Egli avverte su di sé tutto il
peso della solitudine e mentre passeggia lungo la Senna, sente salire il freddo
glaciale dall’acqua, e capisce che non sarà mai più in grado di trovare la
forza di risalire.
“La solitudine” è il tema della seconda storia. Due
amici dopo un’allegra cena tra uomini, decidono di fare una passeggiata prima
di tornare a casa. Complice la notte, l’uno rende partecipe l’altro dei suoi
pensieri sulla sua solitudine e sulla condizione umana.
L’uomo è un essere
isolato, infelice; con l’amore si illude
di poter trovare conforto in un altro essere, si aggrappa a lui con forza, ma è
tutto inutile, tutto si riduce alla fine solo ad una vana illusione.
Come
Flaubert scrisse ad un’amica ”Siamo tutti
in un deserto. Nessuno capisce nessuno”, così il protagonista del racconto:
Ebbene, allo stesso modo
l’uomo non sa cosa succede in un altro uomo. Noi siamo lontani gli uni dagli
altri più di quegli astri, e più isolati, soprattutto, perché il pensiero è
impenetrabile.
Ma la vita umana non è
solo incomunicabilità e solitudine, ma anche infinita monotonia.
Lerac
è il protagonista del terzo racconto dal titolo “Passeggiata”.
Egli
è un anziano contabile, sono quarant’anni che fa lo stesso lavoro nello stesso
negozio. Da quarant’anni trascorre tutte le sue giornate nello stesso stanzino
buio e cupo anche in piena estate.
Una
sera come tante, dopo aver chiuso il negozio, decide di fare una passeggiata.
Nella sua solitudine inizia a ripercorre con la mente la sua esistenza e si
rende conto con raccapriccio che la sua vita è stata un’esistenza monotona, ogni giorno uguale all’altro, senza emozioni,
senza avvenimenti, senza speranze, senza amore.
E di colpo, come se un
fitto velo si fosse strappato, Leras si rese conto della miseria, dell’infinita
e monotona miseria della sua esistenza: la miseria passata, quella presente e
quella futura; vedeva gli ultimi giorni uguali ai primi, senza niente davanti a
sé, niente dietro di sé, niente attorno a sé, niente nel cuore, niente ovunque.
Lerac
verrà trovato impiccato al mattino ad un ramo di un albero.
Il
quarto racconto si intitola “Una serata
a Parigi”. Dei sei racconti che compongono la raccolta è quello goliardico e spiritoso.
Protagonista
del racconto è Savan, notaio a Vernon, appassionato di musica e amante della
vita di Parigi, sempre a caccia di eventi mondani e della possibilità di
conoscere personaggi famosi del mondo della letteratura, della musica e della
pittura.
Un
giorno riesce a farsi invitare ad una festa da un famoso pittore, ma la serata
che prometteva per lui ogni sorta di gioia e delizia, si trasformerà in
un’amara delusione. Invece di tornare a casa soddisfatto ed orgoglioso, Savan
vi farà ritorno ferito nell’orgoglio e della dignità.
Protagonista
del quinto racconto intitolato “Un’avventura
parigina”, è una giovane donna, calma solo in apparenza, che trascorre le
sue giornate tra le mura domestiche prendendosi cura della casa, del marito e
dei figli.
La
donna è un’avida lettrice di articoli di cronaca mondana e sogna incessantemente
“un’avventura parigina”; poter prender parte a “quell’apoteosi di lusso magnifico e corrotto” è il suo più grande
desiderio.
Ma
proprio perché i sogni a volte si avverano, la donna riuscirà a coronare il suo
e la sua grande occasione avrà le sembianze del famoso scrittore Varin.
Come
spesso accade quando si ottiene quello che tanto a lungo si è desiderato, la
delusione per la realtà avrà il sopravvento, la donna tornerà nel suo
appartamento di provincia e, non appena nella
sua stanza, scoppierà in singhiozzi.
Ho voluto conoscere il… il
vizio… e… e insomma, non è divertente.
Chiude
la raccolta il racconto intitolato “I
boulevard”: una cronaca delle strade di Parigi e dei suoi abitanti, brevi
frammenti di vita vissuta.
Grazie
alla sua magistrale capacità di creare atmosfere, Guy De Maupassant ci regala
profonde emozioni con le descrizioni della notte e della città di Parigi.
In
questi racconti l’autore dimostra tutta la sua abilità nell’indagare l’animo
umano porgendoci una visione tormentata e
travagliata della condizione umana.
Attraverso
i suoi racconti inoltre leggiamo la forte denuncia
della società borghese e della cupidigia
e crudeltà degli uomini.
Con
questi racconti Guy De Maupassant si rivela essere un autore molto moderno,
l’indagine dei malesseri dell’uomo ottocentesco che egli indaga sono infatti
gli stessi dell’uomo di oggi.
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