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venerdì 10 settembre 2021

Certaldo – San Gimignano – Monteriggioni – Siena

Dopo la visita della vila medicea di Poggio a Caiano la serata è stata dedicata a Certaldo.

Il borgo è famoso soprattutto perché diede i natali a Giovanni Boccaccio che qui trascorse anche gli ultimi anni della sua vita e venne sepolto nella chiesa di SS. Jacopo e Filippo

Certaldo è però conosciuto anche per Mercantia il festival internazionale del quarto teatro che ogni anno nel mese di luglio anima le sue vie e le sue piazze.


A causa della pandemia lo scorso anno il festival non ebbe luogo, ma quest’anno, seppur in forma ridotta e con ingressi contingentati, è stato possibile tornare… a rivedere le stelle.

Proprio a Dante, infatti, nei 700 anni dalla sua morte, e a Fellini (ricorrono i cento anni dalla nascita della sua compagna di vita Giulietta Masina) è stata dedicata l’edizione 2021 del festival.



Se dovessi scegliere lo spettacolo che mi ha emozionato di più direi senza dubbio “Le dantesche” interpretato da Benedetta Giuntini, di grande effetto anche la location ossia i sottosuoli del convento degli agostiniani.



Quanto mi era mancato il teatro in questi ultimi mesi!


La giornata successiva è stata dedicata a San Gimignano, Monteriggioni e Siena.


Iniziamo con San Gimignano altrimenti conosciuta anche come “la città delle cento torri” non ha bisogno di presentazioni. Ricca di storia e di monumenti è immersa in una delle zone più belle della campagna toscana.

Durante la precedente visita mi ero dedicata soprattutto ai musei, alle chiese e ai palazzi, ma non avevo avuto il tempo di salire alla Rocca di Montesfaffoli, l’antica fortezza situata nel punto più alto borgo dal quale si gode una splendida vista delle torri viste dall’alto.



La Rocca fu costruita nel 1353, anno in cui venne sancito l’atto di sottomissione alla città di Firenze, su ordine di quest’ultima e a spese di San Gimignano. Venne poi disarmata nel 1555 su ordine di Cosimo I de' Medici avendo ormai adempiuto al suo scopo. Oggi le mura racchiudono un giardino pubblico ricco di ulivi.


La Rocca è facilmente raggiungibile distando meno di dieci minuti a piedi da Piazza del Duomo.




Da San Gimignano mi sono poi diretta a Monteriggioni.


Non si può non innamorarsi di Monteriggioni con la sua cinta muraria completamente intatta orlata da 14 torri. Ogni volta che ci torno mi emoziona come la prima volta.

Al borgo si accede attraverso una via immersa tra coltivazioni di profumatissima lavanda e ulivi.




Ogni anno qui si svolgeva una bellissima festa medievale “Monteriggioni di torri si corona” (citazione dantesca), purtroppo sempre a causa della pandemia le ultime due edizioni sono state cancellate.

Speriamo di potervi partecipare di nuovo perché è davvero un’esperienza unica.


Quest’anno ho visitato la chiesetta dedicata a Santa Maria Assunta, il museo delle armature e finalmente sono riuscita a percorrere il camminamento delle mura dalle quali si gode di una vista spettacolare.










La serata è stata dedicata a Siena, la città del Palio. 





Non si può resistere dal simpatizzare almeno un pochino per l’una o per l’altra contrada e vista la mia passione per gufi e civette è naturale che la mia simpatia sia indirizzata verso la contrata della civetta.


Nonostante abbia visitato diverse volte la città, non sono mai riuscita a visitare il museo della mia contrada preferita. Purtroppo, anche questa volta sono arrivata all’ora della chiusura, ma ho fatto in tempo a dare una sbirciatina agli interni della chiesetta…









mercoledì 26 maggio 2021

“Raimondo Sirotti (1934-2017). La retrospettiva” Genova, Palazzo Ducale

Incontrai per la prima volta le opere di Raimondo Sirotti (Bogliasco, 1934-2017) quasi per caso nel 2010 in occasione della mostra a lui dedicata ospitata negli spazi espositivi del Teatro Falcone (Genova, Palazzo Reale). Ricordo che rimasi subito colpita dai suoi dipinti e forse anche un po’ stupita della mia inaspettata reazione così positiva dinnanzi ad opere che appartenevano ad un genere pittorico certamente non tra i miei preferiti.

A distanza di undici anni, nei giorni scorsi, ho visitato la mostra a lui dedicata a Palazzo Ducale (aperta fino al 25 luglio 2021), una mostra retrospettiva che, a pochi anni dalla morte del pittore, vuole ripercorrere, come dice il titolo stesso, la storia e l’evoluzione della sua opera.


Foresta lacustre

Non posso dire che i lavori esposti nella prima sezione “Gli esordi 1955-1960” mi abbiano particolarmente coinvolta, ma i colori delle tele eseguite negli anni successivi mi hanno conquistata come la prima volta.

La mostra è articolata in diverse sezioni:

- Gli esordi (1955-1960)

- Ipotesi di naturalismo astratto

- La finestra sul paesaggio 

- Eventi naturali 

- Tane, rocce e forre

- Paesaggi interiori

- Giardini 

Non essendo un’esperta di storia dell’arte non sono certamente in grado di parlarvi in modo appropriato di pittura informale e di impressionismo astratto, posso solo tentare di condividere con voi l’emozione provata dinnanzi all’intensità di quei colori che, da profana, talvolta mi hanno riportato alla mente le opere Monet e in particolare le sue Ninfee.



Nubi in movimento

Un plauso senza dubbio deve essere fatto anche all’allestimento del suggestivo percorso espositivo perfettamente integrato con l’architettura dello spazio che ospita le opere, ottima l’illuminazione e di grande effetto la finestra che, al termine del percorso, si apre sulla prima sala.



Gli spazi espositivi



Affaccio sulla prima sala

E ora la parola al alcune opere esposte…



Ringhiera



Galaverna



Silenzio verde



Paesaggio interiore




Finestra allo specchio




Le erbe alte di settembre

Per concludere con la filosofia del pittore...



L'affaccio sulla prima sala e la didascalia


sabato 13 febbraio 2021

“Michelangelo divino artista” - Genova, Palazzo Ducale

Districandosi tra zone gialle e arancioni sono finalmente riuscita a visitare la mostra di Michelangelo, appena in tempo prima che chiudesse nuovamente per almeno quindici giorni.

La mostra allestita nell’Appartamento del Doge a Palazzo Ducale sarebbe dovuta terminare il 14 febbraio, ma fortunatamente è stata prorogata fino al 2 maggio 2021 per cui c’è ancora tempo per visitarla.


Michelangelo Buonarroti, Cleopatra. Firenze, Casa Buonarroti.


L’esposizione vanta prestigiosi prestiti, la maggior di questi  proviene da Casa Buonarroti a Firenze.

La mostra è allestita seguendo le tappe della vita dell’artista, dai suoi esordi, legati alla famiglia Medici ed in particolare a Lorenzo il Magnifico, fino alla sua morte che coincise con la nascita del mito michelangiolesco sapientemente diretto da Giorgio Vasari (Arezzo 1511 – Firenze 1574), celebre autore de “Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti”.

Il percorso della mostra consta di dieci tappe:

1.    Le origini e la famiglia

2.    A Firenze: i Medici e il giardino di San Marco

3.    Dalla fuga alla fama: dalla Bologna dei Bentivoglio alla Roma dei papi

4.    Al servizio di Giulio II

5.    Fra Roma e Firenze per i papi Medici, Leone X e Clemente VII

6.    L’assedio nell’ultima Repubblica

7.    Dalla famiglia fiorentina agli affetti romani

8.    Trent’anni di volontario esilio, al servizio dei papi

10.  Caterina di Francia, Cosimo de’ Medici e la costruzione del mito dopo la morte

In mostra sono esposti oltre alla celebre Madonna della scala e al grandioso Cristo Giustiani anche numerosissimi disegni di Michelangelo, veri capolavori su carta.



Michelangelo Buonarroti, Madonna della Scala (1490 circa). Firenze, Casa Buonarroti


È inoltre esposto un nutrito numero di documenti biografici tra cui lettere, libri, schizzi, arazzi, opere coeve e non, che insieme riescono a tracciare un completo quadro dell’epoca rinascimentale nella quale visse il divino artista.

Unica nota stonata da segnalare era la presenza di una visita guidata che creava un fastidioso assembramento e che, dilungandosi sulle opere, creava affollamenti che il numero di ingressi contingentati avrebbe dovuto scongiurare.

Capisco l’esigenza di ospitare più visitatori possibile quando le strutture sono aperte, ma questo non esclude che si possa farlo in modo il più sicuro possibile così come era stato fatto alle Scuderie del Quirinale per la mostra su Raffaello dove le visite guidate erano infatti state vietate. L’efficienza dimostrata in tempi tanto difficili dagli organizzatori delle Scuderie del Quirinale credo resterà per sempre a mio avviso di un livello ineguagliabile.

Ora qualche altra immagine delle opere che più mi hanno colpito. Purtroppo la qualità delle foto non è delle migliori perché l’allestimento in molte sale giocava parecchio sul contrasto tra le opere molto illuminate e la penombra dell’ambiente circostante.

Busto di Lorenzo il Magnifico (attribuito a Pietro Torrigiano). Firenze., Collezione Liana Salvadori – Carlo Carnevali. Sullo sfondo parte di un arazzo opera di Giovanni Stradano (Jan Van Der Straet), cartone di Benedetto di Michele Squilli raffigurante Lorenzo Il Magnifico tra gli scultorei e i pittori dell’Accademia.

 

Michelangelo Buonarroti, Tre diverse liste di cibi. Firenze, Casa Buonarroti


Plotino, Enneadi. Traduzione e commento di Marsilio Ficino nel manoscritto di dedica per Lorenzo il Magnifico. (1490) - Membranaceo miniato da Attavante degli Attavanti (1452-1520/25). Firenze, Biblioteca Laurenziana. Da notare la catena che serviva per ancorare il volume al pluteo durante la consultazione.

Ritratto di Giulio II della Rovere, particolare (da Raffaello Sanzio) Firenze, Galleria degli Uffizi. In un articolo di Repubblica del 1994 si discute su quale dei due dipinti sia l’originale tra l’opera conservata alla National Gallery di Londra e questa conservata agli Uffizi a Firenze. Nel catalogo della mostra, che tra l’atro vi consiglio vivamente, si ritiene che questo quadro sia una delle repliche di bottega o copie antiche del prototipo del quadro conservato alla National Gallery, presente anche alla mostra su Raffaello alle Scuderie del Quirinale.


Lorenzo Il Magnifico, Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici, ed altri. Rime. Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana.


Il Piloto (Giovanni Francesco di Baldassarre). Poliedro a 60 facce posto al di sopra della lanterna della Sagrestia Nuova di San Lorenzo. Firenze, Musei del Bargello, Cappelle Medicee, Sagrestia Nuova.


Cesare Zocchi (Firenze 1851 – Torino 1922) Michelangelo Fanciullo scolpisce la testa del fauno. Firenze, Casa Buonarroti. Ricordate l’episodio degli esordi della vita artistica di Michelangelo? Quando Lorenzo de’ Medici fece notare a Michelangelo che il satiro che aveva scolpito in quanto anziano non poteva avere una dentatura perfetta e l’artista in risposta al suo arguto mecenate ruppe i denti del satiro e gli trapanò la gengiva? 

Palazzo Ducale ha organizzato e continua ad organizzare una serie di interessanti incontri dedicati alla mostra di Genova. Se avete tempo e voglia, vi consiglio di dare un’occhiata a “Michelangelo, una vita eccezionale” di Cristina Acidini (presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze e della Fondazione Casa Buonarroti), incontro del 4 febbraio 2021. Questo intervento in particolare credo riassuma più di tutti lo spirito di questa mostra.

 

 


sabato 16 gennaio 2021

Boccadasse (Genova - Albaro)

Lo so, viaggiare per scoprire nuovi luoghi o per ritornare in quelli dove abbiamo lasciato un pezzetto di cuore è diventata oggi un'impresa quasi impossibile, ma proviamo a guardare il lato positivo della situazione: abbiamo più tempo per ritrovare e riscoprire le bellezze delle nostre città e dei paesi in cui viviamo.

Complice la splendida giornata di sole questa mattina ho deciso di fare una passeggiata fino a Boccadasse per fare qualche foto da condividere con voi di questo suggestivo scorcio di Genova.



Boccadasse è un antico borgo marinaro, o almeno ciò che resta di esso, e fa parte di Albaro, uno dei quartieri del levante cittadino.



È uno dei luoghi di incontro più caratteristici della città, molto frequentato anche grazie alla presenza di numerosi bar, gelaterie e ristoranti che offrono la possibilità di assaggiare piatti tipici della cucina genovese, fritture di pesce o semplicemente di fermarsi a bere qualcosa in riva al mare godendosi qualche raggio di sole in qualunque stagione dell'anno.



I veri padroni del borgo però restano loro, i gatti, che si aggirano per le mattonate e tra le barche guardando i passanti con aria di sfida oppure che sornioni sonnecchiano al sole.  







Saluti da Boccadasse o meglio, per dirlo in genovese, salûi da Boccadäse





domenica 11 ottobre 2020

Firenze in bianco e nero

Non è facile muoversi in questo momento tanto più se, come me, ci si deve spostare in treno. 
I contagi stanno sensibilmente aumentando e ovviamente con loro crescono anche l'ansia e la paura di viaggiare.

A volte però bisogna anche trovare il coraggio di non farsi sopraffare dalle situazioni negative e così alla fine mi sono lasciata convincere dalla mia amica a trascorrere un giorno a Firenze.


Ponte Vecchio


Inutile dire che, nonostante la pioggia pomeridiana, il continuo doversi districare tra gel igienizzanti, mascherine e distanziamento sociale, la giornata di ieri è trascorsa comunque  troppo velocemente.

Influenzata dalla particolare situazione che tutti noi stiamo vivendo ormai da mesi oltre che dalla stagione autunnale ho deciso di optare questa volta per delle foto in bianco e nero.


Basilica di San Lorenzo


Via Ricasoli 


Dopo aver fatto come sempre colazione seduta nel dehors vista Duomo del Caffè Scudieri, mai rinunciare alle sue squisite brioches! ci siamo dirette verso la Galleria dell'Accademia con la speranza di non trovare troppa coda all'ingresso.
Siamo state fortunate perché siamo riuscite a fare subito i biglietti ed entrare senza alcuna attesa.


Il David di Michelangelo

All'interno l'opera più affascinante è senza dubbio il David di Michelangelo, ma sono rimasta molto colpita anche dalla gipsoteca Bartolini.


Gipsoteca Bartolini

Purtroppo non erano accessibili la Sala degli Strumenti Musicali a causa dell'emergenza covid e la Sala del Colosso a causa di interventi di consolidamento e restauro.

C'è stato però il tempo per tornare nella Chiesa di Santa Trinita e rivedere la Cappella Sassetti, celebre opera del Ghirlandaio, dove sulla destra in alto è possibile ammirare anche l'immagine di Lorenzo il Magnifico a fianco del committente Francesco Sassetti.


Ponte Santa Trinita


Ovviamente poi non si può andare a Firenze senza fare quattro passi in Piazza della Signoria e salire nella Loggia dei Lanzi.


Loggia dei Lanzi - Ratto delle Sabine (Giambologna)



Ercole e Caco (Baccio Bandinelli)



La fontana del Nettuno (Bartolomeo Ammannati)



Con la statua del Nettuno da tutti conosciuta anche come la statua del Biancone, salutiamo Firenze sperando di poterla rivedere prestissimo!