Tutti noi, nostro malgrado, abbiamo
dovuto abituarci alla precarietà perché
questo è quello che oggi offre il mondo del lavoro. Nessuno si sofferma, però, a
pensare che ci siano stati alcuni
lavoratori che da sempre abbiano dovuto fare i conti con questa condizione. È
il caso del mestiere dell’attore.
Francesca Reggiani
ripercorre in queste pagine la storia della sua vita. Tra racconti famigliari, pezzi di satira e personaggi da lei interpretati,
l’artista ci conduce alla scoperta di questo antico mestiere.
Un lavoro, quello
dell’attore, che più che una professione in realtà potrebbe essere definito
anche un modo di essere perché, quella
che viene portata sulla scena, è la vita vera. Tutti noi recitiamo un ruolo
e indossiamo le nostre maschere di pirandelliana memoria. L’attore – dice Francesca
Reggiani - è colui che decide di
trasformare in professione una condizione esistenziale.
Attenzione, però, questo non
significa sia una professione nella quale ci si possa improvvisare. Senza
dubbio è necessario avere una certa predisposizione,
avere anche qualcuno che ci dia i giusti
consigli e magari qualcuno che riconosca in noi un qualche potenziale, ma lo
studio resta un elemento fondamentale per raggiungere il successo.
Qual è la cosa che l’attore rincorre per tutta la
vita? Potrà sembrare ovvio, è l’applauso. L’applauso è adrenalina, è
riconoscimento, ma è anche consapevolezza che nulla deve essere mai dato per
scontato perché il percorso sarà sempre uno stare perennemente sulle montagne russe.
Non
è tanto la straordinarietà degli argomenti trattati in questo libro ad essere
interessante quanto il modo ironico con cui l’autrice li affronta. Se
vogliamo, le cose dette potrebbero anche sembrare quasi banali, ma non lo è
assolutamente il taglio con cui la Reggiani le analizza. Di fatto tutti questi
pensieri, che sono anche i nostri pensieri, o almeno della
maggioranza, da noi non vengono mai espressi perché pochi hanno la forza e il
coraggio di farlo apertamente per paura di essere accusati non essendo in linea con il dilagante conformismo
morale. Che lo si voglia ammettere o meno, le cose ci sono sfuggite di mano
e noi viviamo in un mondo perbenista dove anche fare satira è diventato estremamente difficile.
In questo mondo
iperconnesso, dove tutti comunicano ma nessuno parla, dove si è soli anche
quando ci si incontra fisicamente, dove durante un viaggio in treno nessuno
guarda più il paesaggio fuori dal finestrino perché costantemente attaccato a
computer, telefono e tablet, dove le donne riportano una data di scadenza come
le mozzarelle, mentre l’uomo è affascinante a qualunque età, mi sentirei di
aggiungere che questo è quello che credono loro e noi gli lasciamo credere, in
questo mondo dove la gente comune ha paura di esprimere sinceramente le proprie
opinioni, salvo poi farlo nel peggiore dei modi nascondendosi dietro
l’anonimato di una tastiera, bene, in
questo mondo che limita la libertà di tutti e di nessuno allo stesso tempo, i
comici vengono costretti a giustificarsi per le proprie battute e far
ridere diventa sempre più complicato.
“Spettacolare” è un libro intelligente e pungente, che con uno
sguardo ironico ed arguto ci porta a riflettere e prendere coscienza del
nostro atteggiamento nei confronti della vita e del mare di contraddizioni che
ci circonda e nel quale ogni giorno cerchiamo di stare a galla con sempre più difficoltà.
Indovinata la scelta di
inserire dei QR code al termine di alcuni passaggi così da poter rivedere in
video alcuni monologhi che senza dubbio hanno un resa più efficace rispetto
alla semplice lettura.
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