Nick e Noah , dopo tante peripezie, sono ormai una coppia ma
le prove da superare per loro sembrano non finire mai. Numerosi sono gli elementi che giocano a loro sfavore mettendo a dura
prova la loro relazione. L’opposizione dei genitori, la differenza di età,
gli scheletri del passato, la gelosia e le paure irrazionali, i traumi mai
superati, la mancanza di fiducia potrebbero alla fine allontanarli per sempre.
È vero, i loro sentimenti sono intensi e profondi, ma l’amore e la passione di fronte a tanti dubbi,
incomprensioni e difficoltà potrebbero non essere sufficienti per superare tutte
le crisi che Nick e Noah incontreranno sul loro cammino.
Andrò controcorrente, ma per me il secondo volume della trilogia non regge assolutamente il confronto
con il primo.
Per quasi duecento pagine la storia sembra trascinarsi e avvitarsi
su se stessa in attesa di un qualcosa che sblocchi la situazione, un qualcosa
che sembra non arrivare mai, poi lentamente il racconto inizia a rianimarsi, la
narrazione inizia a prendere slancio e alla fine, in aperto contrasto con la fiacca partenza, il finale si rivela davvero
ricco di colpi di scena inaspettati e sorprendenti.
A differenza del primo romanzo questo libro non è autoconclusivo per cui, una volta letto questo secondo
episodio, si è costretti ad affrontare inevitabilmente la lettura del terzo. Il
mio consiglio sinceramente è quello di fermarsi alla lettura del primo.
Lo so, posso sembrare spietata e forse un po’ lo sono pure,
ma sono cresciuta a pane e zia Jane quindi merito un po’ di indulgenza. Leggerò
comunque anche il terzo volume, chissà, magari mi sorprenderà positivamente
mantenendo quanto di buono intravisto nell’ultima parte di questo secondo
episodio. Insomma, come si dice, mai dire mai…
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