Corre l’anno 1596 e la
situazione politica in Europa è piuttosto complicata. Enrico IV per il trono ha accettato di
convertirsi alla religione cattolica. La Spagna però ha invaso alcuni territori
francesi e la Francia le ha dichiarato guerra. È vitale, per l’equilibro della politica europea e per il Papato, che la
frattura tra Enrico IV e Filippo II venga ricomposta al più presto e il
conflitto scongiurato. A tal proposito, il vescovo di Mantova Francesco
Gonzaga viene inviato in Francia in qualità di nunzio apostolico insieme
all’arcivescovo di Firenze Alessandro de’ Medici.
A Mantova nelle settimane
che precedono la Pasqua accadono strani fenomeni. Gli operai che lavorano nella
cripta della basilica di Sant’Andrea vengono messi in fuga da un incendio che lascia sul pavimento inquietanti
segni: due triangoli rovesciati intrecciati a formare una stella a cinque
punte. Il pentacolo, o sigillo di
Salomone, è un potente talismano che viene disegnato nei riti satanici per
proteggere colui che evoca dei demoni. Subito dopo questo evento, le acque
del lago prendono fuoco.
È evidente che qualcuno stia simulando volontariamente dei riti satanici per spaventare la popolazione. Spetterà al capitano di giustizia scoprire chi ci sia dietro questa messinscena e quale ne sia lo scopo. L'indagine condurrà Biagio dell'Orso fino in Francia al seguito del nunzio apostolico Francesco Gonzaga e dell’arcivescovo Alessandro de’ Medici.
La trama di questo quarto
romanzo della saga dei Gonzaga di Tiziana Silvestrin è davvero molto articolata,
tantissimi sono i colpi di scena che si susseguono incessantemente.
Numerosi sono i personaggi,
tutti perfettamente descritti sia fisicamente che caratterialmente anche
qualora si tratti di figure di secondo piano come nel caso di Don Ulisse che si
incontra solo nelle prime pagine del libro.
Ad Eleonora de’ Medici è dato ampio spazio in questo episodio. La
Medici si rivela ancora una volta molto più
abile del marito nel saper condurre gli affari del Ducato. Sempre pronta ad
aiutare la propria famiglia, sebbene per farlo talvolta si trovi costretta ad
astenersi dal seguire i principi di giustizia ed onestà, dimostra di possedere grandi doti diplomatiche.
Spiccano in questo romanzo anche
altre due figure: il nunzio pontificio
Francesco Gonzaga, vescovo di Mantova, e l'arcivescovo di Firenze. Alessandro de’ Medici non era un parente diretto della duchessa Eleonora, ma
apparteneva ad un ramo collaterale della famiglia, quello dei Medici di
Ottajano.
L’arcivescovo di Firenze
reca con se uno prezioso cofanetto che
sembra nascondere un mistero. Senza ovviamente svelarvi il segreto, posso
però anticiparvi che per gli appassionati di storia medicea non dovrebbe essere
difficile intuire cosa sia celato al suo interno.
Come tutti i romanzi della
saga anche questo quarto volume è
autoconclusivo. Il protagonista principale di tutti è l’affascinante Biagio
dall’Orso e filo conduttore principale comune dei vari episodi è la sua storia
con Rosa, la bella veneziana.
Tiziana SIlvestrin riesce
ogni volta a stupire il lettore creando trame
sempre nuove e coinvolgenti partendo da fatti realmente accaduti e da
personaggi storici realmente esistiti.
Una
perfetta fusione tra fantasia e realtà storica, la
prima frutto di una grande capacità narrativa dell'autrice e la seconda di una meticolosa e dettagliata ricerca delle
fonti.
A presto con il prossimo volume della saga...
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