REGINA DI SANGUE
di
Joanna
Courtney
BEAT EDIZIONI
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Nel Regno di Alba, meglio conosciuto
oggi con il nome di Scozia, nell’XI secolo due casati si contendevano il trono.
Il
casato di Aed e il casato di Costantino avrebbero dovuto in teoria rispettare l’antica legge secondo
la quale i discendenti di entrambi i
casati dovevano sedere a turno sul trono, ma Re Malcolm II, discendente
della linea di Costantino, aveva deciso di interrompere questa tradizione.
Cora
Mac Duff e suo fratello Kendrick,
figli di Mormaer Lachlan, fratello del re, ancora bambini furono gli unici
della loro famiglia a salvarsi dall’attentato ordito dallo stesso Malcolm II.
Trovarono rifugio nella provincia
settentrionale del Moray, presso Mormaer Finlay, padre di Macbeth.
Il
principe Macbeth possedeva
una bellezza in grado di attirare gli sguardi di tutte le fanciulle e anche Cora
si era ovviamente innamorata di lui.
Cora, però, nonostante fossero passati
ormai diversi anni da quando aveva dovuto assistere impotente al massacro della
propria famiglia, era ancora troppo piena di odio verso chi le aveva procurato
tanto dolore.
Non poteva accettare l’idea di essere
felice accanto all’uomo che amava, almeno finché non fosse prima riuscita ad
ottenere la sua vendetta
Così, quando Macbeth le aveva chiesto di sposarlo, ella aveva tentennato e aveva
accettato solo nel momento in cui egli le aveva rivelato che, in quanto
discendente della linea di Aed, egli stesso avrebbe potuto rivendicare il trono
per loro, per il suo risarcimento.
La sorte però segue spesso vie
misteriose e Cora, prima di poter coronare il suo sogno di diventare Lady Macbeth
prima e regina di Alba poi, aveva ancora dure prove davanti a sé da affrontare.
Re
Malcolm II era un sovrano che si serviva della forza e della paura per
governare il paese.
A malincuore aveva riconosciuto nel nipote Duncan il suo successore, egli non lo
convinceva pienamente in quanto lo riteneva un ragazzo troppo debole.
Per questo motivo aveva chiesto al
genero, l’abate Crinan, il padre di Duncan, di trovare al ragazzo una moglie
dal carattere forte e determinato che lo sapesse affiancare in futuro nel
difficile compito che lo attendeva.
La
scelta era caduta su Sybill, la sorella del conte Ward.
Sybill e Ward erano figli di una
comunità di pescatori danesi, il loro paese dieci anni prima era stato
attaccato dalla temibile tribù di Wend, lei aveva solo otto anni all’epoca e
lui sedici.
Riusciti a fuggire, una volta in salvo, avevano
raggiunto l’Inghilterra con l’esercito di Cnut dove Ward si era fatto strada
prima come soldato di fanteria, poi come guardia, in seguito come huscarlo
reale fino a diventare conte della Northumbria meridionale.
“Regina
di sangue” è un romanzo coinvolgente e appassionante, capace di catturare
l’attenzione del lettore fin dal prologo.
I personaggi sono tutti affascinanti e Joanna Courtney è bravissima nel saper
ricreare le atmosfere dell’epoca, tanto che il lettore si ritrova calato
egli stesso nella Scozia dell’XI secolo riuscendo ad immedesimarsi nelle
vicende come se gli avvenimenti si svolgessero proprio attorno a lui.
E’ difficile schierarsi per l’uno o per
l’altro casato, in entrambi gli schieramenti ci sono personaggi con cui
inevitabilmente si crea un rapporto empatico.
Le
regine provengono ambedue da storie molto simili, entrambe costrette a fuggire fin da
piccole dopo aver assistito ad orrendi massacri, hanno dovuto lottare duramente
per affermare la loro posizione.
Tra Cora e Sybill è la prima quella più
assetata di vendetta, tanto che a volte si fatica a comprendere la forza di
tanto odio che sembra albergare in lei, ma è anche quella che ha perso di più e
a cui la vita ha riservato spiacevoli sorprese anche in età adulta.
Due
donne segnate da un’infanzia traumatica, entrambe destinate ad un grande
futuro, entrambe destinate ad essere regine, mogli e madri di re, ma soprattutto due donne forti,
caparbie, a cui la vita non ha mai regalato nulla, dotate di una resilienza, di un’intelligenza e di una tempra non
comuni.
Due donne così simili eppure allo stesso
tempo così diverse: Cora è una nobile per nascita, il sangue reale scorre nelle
sue vene mentre Sybill è figlia di pescatori, la sua è una nobiltà conquistata
sul campo.
Accanto
a Cora e Sybill, vere protagoniste di questo romanzo, troviamo numerosi
personaggi maschili, impossibile parlare dettagliatamente di tutti loro.
Tre più di tutti però colpiscono la
fantasia del lettore: Duncan, Maldred e
Macbeth.
L’amore tra Cora e Macbeth nasce quando sono ancora ragazzi e nonostante le
numerose battaglie, le innumerevoli avversità, nulla può scalfire i loro
sentimenti, il loro amore è per sempre.
Macbeth
accetta di diventare re semplicemente per amore della sua regina, egli ama le sue terre, è un uomo del
nord, ma per Cora è disposto a farsi carico del trono di Alba.
Duncan
e Maldred sono fratellastri,
nati dallo stesso padre, ma è Duncan il secondogenito quello che può vantare il
diritto al trono in quanto nipote di Re Malcolm II per parte di madre.
Duncan
è un uomo buono, ma insicuro e non adatto al comando.
Sybill riconosce la sua fortuna per esserle
toccato in sorte un marito così devoto e gentile, ma non può in cuor suo
dimenticare che è Maldred colui di cui è
innamorata.
Maldred è un uomo vigoroso, energico, ma anche rispettoso delle leggi e non
farebbe mai nulla che potesse disonorare o mettere in pericolo il fratello; non
lo ha mai invidiato perché un giorno sarebbe diventato re, ma non può in cuor
suo non provare gelosia perché il destino gli ha concesso la donna di cui egli stesso
è innamorato.
I personaggi di “Regina di sangue” sono
davvero molto numerosi e ognuno di essi ha una storia affascinante da
raccontare.
Il libro di Joanna Courtney è uno
splendido romanzo corale dove violenza, amore, morte, passione si avvicendano
pagina dopo pagina riportando in vita un mondo spietato in cui per sopravvivere
era necessario bandire dal proprio cuore ogni forma di misericordia e di
umanità.
“Regina di Sangue” è forse uno dei
romanzi storici più belli che mi sia capitato di leggere negli ultimi tempi, è un libro emozionate, coinvolgente e dai
personaggi indimenticabili, un romanzo assolutamente imperdibile e al quale
è difficile rendere giustizia attraverso una semplice recensione.
In verità questo libro è il primo romanzo di una trilogia con cui
l’autrice ha voluto esplorare il mondo delle donne shakespeariane, gli
altri due volumi sono dedicati ai personaggi di Ophelia e di Cordelia.
Inutile sottolineare che non vedo l’ora
di poter leggere il prossimo romanzo che spero esca presto in edizione
italiana.
Si intuisce da ciò che hai scritto quanto ti abbia coinvolta questo romanzo.
RispondiEliminaTrovo che la vendetta sia sempre un tema molto interessante nella letteratura, specialmente quando è portata agli estremi e ti consuma. Quanto spesso si incontra questo nella realtà di tutti i giorni? Sarò un'ingenua, ma non sono capace di riportare degli esempi concreti in cui mi sia imbattuta personalmente.
Il romanzo che celebrerà Cordelia mi ispira molto.
Secondo si incontra abbastanza anche se non è una cosa che mi appartiene.
EliminaQuando subisco un torto di solito mi inalbero da matti, ma non riesco poi a portare rancore e come dice il detto "la vendetta è un piatto che va servito freddo".
Io sono più da "can che abbaia non morde".
Io sono molto curiosa di leggere quello di Ophelia.
@Elisa
EliminaVicenda sicuramente interessante, che mi ha colpito moltissimo per voler recuperare le figure femminili di Shakespeare. Ci farà un pensierino!
L'avevo scoperto per puro caso ancora prima che uscisse e, come spesso accade, ero rimasta affascinata dalla copertina e dal titolo.
EliminaDirei che ha mantenuto le promesse...