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LA VIA D’USCITA È
DENTRO
di
Marina
Panatero e Tea Pacunia
LONGANESI
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Nella vita di
ciascuno di noi avvengono cambiamenti continui, alcuni di essi sono
impercettibili e lenti, altri invece più visibili e sensibili, ma quello che è
certo è che la vita non si ferma mai.
Questa
pandemia ci ha solo sbattuto in faccia questa verità e lo ha fatto nel modo più
brutale possibile, privandoci della nostra libertà e della nostra sicurezza.
Da un giorno all'altro abbiamo dovuto prendere coscienza del fatto che noi non possiamo controllare
il futuro perché il futuro è imperscrutabile.
Abbiamo visto
crollare le nostre certezze, certezze che in realtà non sono mai state tali,
perché l’unica cosa certa è il presente.
Marina
Panatero e Tea Pecunia cercano in questo loro libro di darci qualche utile consiglio per affrontare al meglio questo “tempo
sospeso” che, nostro malgrado, ci siamo trovati a dover gestire.
Un “tempo
sospeso” che ha generato in noi ansia perché ci siamo ritrovati catapultati in
una realtà completamente aliena.
Per alleviare
il nostro senso di impotenza e di rabbia, per arginare il senso di panico
crescente, il suggerimento delle autrici del libro è quello di provare a dedicare almeno dieci minuti
della nostra giornata alla meditazione.
Ad alcuni
potrebbe sembrare forse una soluzione semplicistica e banale, altri addirittura
potrebbero sorriderne, ma perché non provare?
Nella vita è
importante aprire le porte alle
possibilità e, se la meditazione potesse davvero farci ritrovare il nostro
equilibrio, perché rinunciare a priori?
L’importante,
ci avvertono le autrici del libro, è non
scoraggiarsi alle prime difficoltà,
non arrabbiarsi se ai primi tentativi i nostri pensieri cercheranno di prendere
direzioni diverse, capita anche ai più esperti e innervosirsi non farebbe che
procuraci un senso di frustrazione che, invece di aiutarci, ci farebbe solo
stare peggio.
Inoltre, mai sentirsi
in difetto se per un giorno non praticheremo i nostri esercizi quotidiani,
pazienza, cerchiamo di evitare dannosi ed
inutili sensi di colpa.
Meditare non
coincide assolutamente con l’assenza di pensiero, i pensieri fanno parte di
noi, noi siamo pensiero, ne formuliamo un numero esorbitante senza neppure
rendercene conto.
Quello che
dobbiamo sapere è però che non esiste un
pensiero “neutro”, ogni pensiero è accompagnato da un “sentire” che diviene
sostanza e quella sostanza diviene “sentire fisico”.
Rimuginare
sulle cose non fa che arrecare danni non solo alla nostra mente, ma anche al
nostro fisico.
Le situazioni esterne non possono essere
cambiate, ma si può cambiare il nostro modo di percepirle.
Per prima
cosa le autrici ci suggeriscono di smettere di raccontarcela, è importante essere
onesti con noi stessi: questo è il primo passo per poter mettere in pratica il
“lasciare andare”.
Meditazione
vuol dire addestrare la mente a vivere
il qui e ora, perché solo vivendo
il presente è possibile liberarsi del rancore e della rabbia che ancora
suscitano in noi i ricordi negativi degli di eventi passati.
Tre sono i passaggi fondamentali:
accettazione, lasciare andare e ringraziamento.
Accettare non vuol dire subire passivamente, ma
prendere atto che quanto accade, esiste e accade indipendentemente dalla nostra
volontà.
Accettarlo ci
aiuta ad alleggerire il carico emotivo che ci portiamo addosso.
Lasciare andare è il passo successivo all’accettazione,
non è un passo semplice da compiere, ma è fondamentale, per la nostra salute
psico-fisica, prendere coscienza di non poter controllare gli eventi.
Infine
imparare a ringraziare ossia essere
grati della vita e alla vita.
Si può essere
grati per qualunque cosa, per una camminata sulla spiaggia, per un caffè con
gli amici, per tantissime piccole cose che sembrano scontate, ma in realtà non
lo sono affatto e oggi più che mai ce ne siamo dovuti rendere conto in maniera
piuttosto brusca.
È
scientificamente dimostrato che la meditazione faccia bene alla salute, non
solo allunga la vita, ma ne migliora
notevolmente la qualità.
Ha infatti numerosi effetti benefici sul nostro
organismo e sulla nostra mente, ad esempio, ha la capacità di ridurre fortemente lo stress; se siete
curiosi, all'interno del libro troverete un elenco ben dettagliato.
La seconda parte del volume è invece
dedicata agli esercizi di meditazione veri e propri, semplici esercizi per principianti
e non solo, con i quali iniziare a mettere in pratica i consigli di Marina e
Tea.
La meditazione può essere di diversi tipi, ad esempio
può essere formale, ossia quella
classica che tutti immaginiamo, quella che si pratica nella posizione del fiore
di loto, oppure informale, per
informale si intende quel tipo di meditazione che si compie durante il giorno,
ad esempio, quando ci si focalizza sui profumi che ci circondano, sul gusto del
cibo e sulle nostre sensazioni.
Ho usato
volutamente il termine focalizzare
perché la meditazione è focalizzazione, mai concentrazione.
La
concentrazione implica uno sforzo, la meditazione deve invece fluire
liberamente e pertanto non può mai essere costrizione.
Meditare
significa infatti indirizzare dolcemente
l’attenzione dove vogliamo noi, riportando delicatamente i nostri pensieri a
ciò che stiamo focalizzando quando ce ne allontaniamo.
La
meditazione è lo strumento che abbiamo per domare
la nostra mente ribelle in maniera graduale e consapevole.
“La via d’uscita
è dentro” è un libro che può servire come spunto per coloro che già praticano la
meditazione oppure essere un’utile guida per i neofiti che vogliono provare a
riprendere in mano le redini della propria vita accedendo alle risorse
interiori che ciascuno di noi possiede.
Per
altri post dedicati ai libri di Marina Panatero e Tea Pecunia potete
cliccare qui
Ciao Elisa,
RispondiEliminaper me questo periodo si sta rivelando a due facce fondamentalmente: da un lato la pandemia è qualcosa di terribile che sta causando morte, sofferenza, dissesto sociale ed economico; dall'altro, nel mio microcosmo, riesco a condurre un'esistenza meno dura di altri o di quello che si potrebbe pensare.
Devo fare una premessa: io non sono in Italia, sono in Irlanda, dove le misure restrittive sono ancora relativamente stringenti e, in ogni caso, molti luoghi di lavoro sono ancora chiusi. L'isolamento, quindi, per me continua. A casa, però, mi tengo occupata facilmente: nelle ultime settimane ho ripreso a leggere, a studiare, a scrivere, ho ripreso in esame la mia vita...
Non ho ancora provato a meditare. Sarà che sono così brava a fantasticare e ad accontentarmi dell'evasione. Nella meditazione, però, l'approccio e gli sviluppi sono completamente diversi. Devo provare.
Ciao Ludo, che piacere risentirti!
EliminaIo sto iniziando a tornare in ufficio, per lo più ho fatto smart-working e devo dire che non mi è dispiaciuto.
All'inizio dover rimanere tutti i giorni, tutto il giorno a casa è stato un po' spiazzante, ma non mi è pesato tantissimo perché ho sempre i miei libri.
Mi sono mancate le mostre, i musei e i teatri, ma mi è mancato più di tutto non poter prendere un treno e farmi un giro a Firenze.
Non l'avrei mai detto, ma Firenze mi è mancata proprio tanto.
La meditazione l'ho provata grazie ai libri di Marina e Tea, ero molto scettica però ho dovuto ricredermi. Aiuta, solo che io sono così incostante in queste cose...
Fatti sentire ogni tanto, mi raccomando! Un abbraccio
Elisa,
Eliminacon il tempo muoversi dovrebbe diventare più semplice. Sono sicura che in molti apprezzeranno maggiormente le bellezze dei centri in cui abitano o delle città che prima davano pressoché per garantite. Questo è quello che sento quando torno in Italia, guardo le cose con occhi diversi, noto anche più cose belle di quanto non facessi quando ci vivevo.
Vorrei davvero riuscire a essere più presente. Non so se riuscirò a mantenere attivo il mio blog, ma vorrei almeno riprendere a leggere i contributi degli altri.
Questo è un messaggio stupendo
RispondiEliminaSono d'accordo
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