Pubblicato nel 1813 “Pride and
Prejudice” è l’opera più popolare della Austen. Il romanzo ha come protagonisti
l'orgoglio di classe del signor Darcy e il pregiudizio di Elizabeth Bennet nei
confronti di questo. Il romanzo si concentra sulla famiglia del Signor Bennet un
uomo non stupido, ma distratto e superficiale affiancato da una moglie invece
decisamente stupida e volgare il cui unico scopo è quello di vedere sposate le
cinque figlie: Jane, Elizabeth, Mary, Catherine e Lydia. Le figlie minori
sventate e frivole sono fonte di biasimo nonché di preoccupazione per le
sorelle maggiori Jane ed Elizabeth.
Il romanzo ha avuto anche molte
trasposizioni cinematografiche. Le mie preferite:
1940: Orgoglio e pregiudizio,
di Robert Z. Leonard, con Laurence
Olivier nel ruolo di Darcy e Greer Garson
come Elizabeth.
1995: Orgoglio e pregiudizio,
miniserie televisiva con Colin Firth
nel ruolo di Darcy e Jennifer Ehle nel ruolo di Elizabeth, sceneggiatura
di Andrew Davies.
e non dimentichiamo la versione “indiana”
del 2004:
Matrimoni e pregiudizi, con Aishwarya Rai
e Martin Henderson.
Ed ora qualche pagina del libro
tratte dall’edizione Garzanti del 1980, traduzione a cura di Isa Maranesi:
“E’ cosa nota e universalmente
riconosciuta che uno scapolo in possesso di un solido patrimonio debba essere
in cerca di moglie.
E benché poco sia dato sapere
delle vere inclinazioni e dei proponimenti di chi per la prima volta venga a
trovarsi in un ambiente sconosciuto, accade tuttavia che tale convinzione sia
così saldamente radicata nelle menti dei suoi nuovi vicini da indurli a considerarlo
fin da quel momento appannaggio dell’una o dell’altra delle loro figlie”
“E così ebbe fine quella
passione,” tagliò corto Elizabeth. “Non sarà stata l’unica a finire a quel
modo. Mi chiedo chi sia stato il primo a scoprire l’efficacia dei versi come
rimedio contro l’amore.”
“Ho sempre creduto che la poesia
fosse il nutrimento dell’amore,” obiettò Darcy.
“Di un grande amore, forse;
purché sia vigoroso e ben in salute. Tutto serve a nutrire ciò che è già forte.
Ma se non è che una debolezza, una leggera inclinazione, niente di meglio di un
buon sonetto per farla morire di fame.”
“Ho lottato invano. Non c’è
rimedio. Non sono in grado di reprimere i miei sentimenti. Lasciate che vi dica
con quanto ardore io vi ammiri e vi ami”.
“Sin dall’inizio, direi quasi dal
primo momento che vi vidi, i vostri modi mi colpirono rivelandomi in pieno
tutta la vostra arroganza, la vostra presunzione il vostro egoistico disprezzo
dei sentimenti altrui, così da creare quella base di disapprovazione sulla
quale gli eventi successivi hanno costruito una così irriducibile avversione;
non era passato un mese dacché vi conoscevo, e già sentivo che eravate l’ultimo
uomo al mondo che avrei potuto sposare.”
“Basta così, signorina. Comprendo
perfettamente i vostri sentimenti, e non mi rimane che vergognarmi di averne
provato altri. Perdonatemi per avervi rubato tanto tempo, ed accettate i miei
migliori auguri di buona salute e felicità.”
“Se proprio volete ringraziarmi,”
rispose egli, “fatelo a nome vostro. Non posso negare che il desiderio di farvi
felice abbia aggiunto forza alle altre considerazioni che mi hanno spinto ad
agire. Ma la vostra famiglia non mi deve nulla. Con tutto il rispetto che porto
ai vostri cari, credo di aver pensato solo a voi.” (…) “Siete troppo generosa per
prendervi gioco di me. Se i vostri sentimenti sono ancora quelli dello scorso
aprile, ditemelo subito. Il mio affetto, i miei desideri sono immutati, ma
basta una vostra parola perché questo discorso sia chiuso per sempre.”