VIKING
LE OSSA DI ARDAL
di Linnea
Hartsuyker
GIUNTI
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Ragnvald e Svanhild
erano bambini quando il padre Eystein morì in battaglia. La madre Ascrida aveva allora sposato Olaf, l’amico
del marito, che le aveva promesso che si sarebbe preso cura dei ragazzi e avrebbe amministrato le loro terre fino a
quando Ragnvald avesse raggiunto la maggiore età e sarebbe quindi entrato
in possesso dell’eredità paterna.
Ragnvald
ha vent’anni ed è giunto il tempo per lui di reclamare quanto gli spetta, ma
Olaf, per nulla intenzionato a mantenere fede al patto,
decide invece che è arrivato il momento di sbarazzarsi definitivamente di lui.
Mentre Ragnvald, sta
facendo ritorno a casa dopo essersi dimostrato audace e coraggioso durante le
razzie compiute, il capitano della sua
nave, Solvi Hunthiofsson, figlio di re Hunthiof, tenta di ucciderlo.
Ragnvald
riesce a sopravvivere e, mentre lotta tra la vita e la morte, prima
di essere ripescato in mare da un pescatore, ha una visione: un grosso
lupo dal pelo dorato e gli occhi azzurri; il ricordo di questa visione non
lo abbandonerà mai e anzi influenzerà non poco le sue future scelte di vita.
Se
da Ragnvald ci si aspetta che sia disposto a morire per il suo onore e per
quello della sua famiglia, dalla sorella Svanhild ci si aspetta invece un buon
matrimonio.
Svanhild però è una donna testarda e assetata di libertà,
così, pur di fuggire ad una unione matrimoniale con qualcuno impostole dal
patrigno o scelto per lei dal fratello, nonostante
non sia facile scegliere tra famiglia e libertà, decide di accettare
l’opportunità offertale dall’acerrimo nemico di Ragnvald.
Sposa così Solvi Hunthiofsson, nonostante questo significhi
essere solo una seconda moglie, essendo egli già sposato con Geirny, figlia di
re Nokkve.
La saga di Viking, di
cui “Le ossa di Ardal” è il primo volume,
si ispira alla saga di Harald I di
Norvegia raccontata da Snorri Sturluson (storico, poeta e uomo politico
irlandese vissuto nel XIII secolo) nella
sua Heimskringla.
Linnea Hartsuyker ha
usato come punto di partenza per il suo romanzo proprio le storie narrate nell’Heimskringla anche se, per sua stessa
ammissione, alcuni legami tra i vari
personaggi, ad esempio la storia d’amore tra Solvi e Svanhild, sono di sua invenzione così come di pura
fantasia sono alcuni personaggi, tra questi Olaf e la moglie Vigdis.
Come in ogni saga che
si rispetti i personaggi sono tantissimi così come i luoghi per lo più
sconosciuti, quindi ben venga l’utilissimo elenco dei luoghi e dei personaggi
posto alla fine del volume. Altrettanto utile poi, per chi non è ferratissimo
sui costumi e sulle divinità del popolo vichingo, è il piccolo glossario.
Il libro, nonostante le
sue 565 pagine, si legge tutto d’un fiato; la trama è avvincente e piacevolmente complessa; il ritmo del racconto
incalzante e coinvolgente; la scrittura di Linnea Hartsuyker fluida, lineare e
asciutta; i personaggi nati dalla sua penna affascinanti e indimenticabili.
Svanhild è una
ragazza coraggiosa e indipendente, orgogliosa e libera. È per lei davvero
straziante dover scegliere tra Ragnvald
Eysteinsson, il fratello tanto amato, un uomo fiero e spesso troppo impulsivo,
ma anche un valoroso uomo d’onore e Solvi
Hunthiofsson colui che più di ogni altro comprende la sua sete di avventura
e che può farle dono della libertà, ma purtroppo Solvi è anche lo stesso uomo
che ha attentato alla vita di suo fratello.
Svanhild,
però, non può che assecondare il suo spirito indomito e ribelle e
seguire quell’uomo di cui, in realtà, si era innamorata sin dal primo momento
che le era apparso senza ancora conoscerne né il nome né la storia.
“Le ossa di Ardal” è un
romanzo emozionante e coinvolgente, capace di affascinare sia gli appassionati
del romanzo storico quanto quelli delle Cronache
del ghiaccio e del fuoco.
Ora non ci resta che
attendere l’uscita a settembre del
secondo episodio della saga, dal titolo “La regina dei mari”, per poter
nuovamente leggere dei combattimenti, delle faide e degli amori di questi
audaci navigatori che, attraverso la penna di Linnea Hartsuyker, riportano in
vita i miti e le leggende di una Norvegia vichinga dove centinaia di re combattevano
per un lenzuolo di terra.