L’incredibile storia
dell’uomo che dall’India
arrivò in Svezia in
bicicletta per amore
di Per J Andersson
SONZOGNO |
Sri Pradyumna
Kumar Mahanandia, PK o Pikay per gli amici, è cresciuto in un piccolo villaggio
vicino alla foresta più vasta dell’India; per nascita è un intoccabile, non appartiene a nessuna casta.
Proprio per
questa sua condizione di paria Pikay è stato privato dell’infanzia felice e
spensierata che spetterebbe ad ogni bambino.
Costretto a subire ogni genere di
umiliazione, come
sedere fuori dall’aula lontano dai compagni di classe durante le lezioni,
vedere la gente correre a purificarsi per essere entrata in contatto con lui,
essere preso a sassate per aver solo osato avvicinarsi al tempio, Pikay ha dovuto fin
da piccolo fare i conti con l’essere considerato un cittadino di seconda
classe.
Pikay però ha
un carattere forte e determinato e, fermamente convinto che il futuro di ogni
bambino sia scritto nelle stelle, è sicuro che un giorno, come gli è stato predetto da un astrologo, la sua vita cambierà,
sposerà una ragazza di un’altra tribù, un
altro villaggio, un altro distretto, un’altra provincia, un altro stato,
un’altra nazione e questa ragazza arriverà da lui senza che lui debba
neppure cercarla.
Deludendo le
aspettative del padre che lo voleva ingegnere, PK grazie alla sua abilità nel
disegno vince una borsa di studio per l’accademia di belle arti, si trasferisce
a Nuova Delhi e qui inizia a lavorare come artista di strada.
I ritratti
che esegue riscuotono un clamoroso successo tanto che, proprio grazie alla sua
arte, riesce ad entrare in contatto con personaggi anche molto influenti come
il primo ministro Indira Gandhi.
Un giorno una giovane turista svedese
gli chiede un ritratto e PK capisce immediatamente che la profezia sta per avverarsi.
Lotta, questo il nome della ragazza, aveva cercato fin
dall’adolescenza di avvicinarsi all’Oriente e sin dall’età di dodici anni il
suo più grande desiderio era stato quello di visitare l’India; anche lei, come
PK, non è tipo che si lascia abbattere
dalle avversità e, proprio per questo, nonostante le sue scarse finanze,
riesce a realizzare il suo sogno di vedere l’India.
L’incontro con la ragazza svedese
cambierà per sempre la vita di PK che, pur di stare con lei, deciderà come
recita il titolo del romanzo di affrontare un lunghissimo e difficile viaggio
in bicicletta per raggiungere la Svezia e ritrovare il suo amore lontano.
Ammettiamolo,
un titolo così lungo incuriosisce ma allo stesso tempo inquieta anche un po’ il
lettore il quale, guardando la copertina, quasi sicuramente immagina una trama
senza dubbio divertente, ma anche terribilmente prolissa.
Nulla di più
lontano dalla verità: la trama è
effettivamente accattivante e gradevole, ma anche la lettura risulta scorrevole e piacevole.
La rivista
Brigitte ha definito il romanzo “una splendida combinazione tra una fiaba di
Bollywood e un romanzo hippie”.
E’ vero, la
trama ha certamente del fiabesco ed è difficile credere che si tratti invece di
una storia vera; eppure PK e Lotta sono
due personaggi reali e il romanzo racconta proprio la storia del loro profondo
amore, un amore che è riuscito ad unire due culture e due mondi così
distanti tra loro.
Le differenze
e le uguaglianze della cultura orientale e di quella occidentale sono ben
evidenziate nel romanzo; le difficoltà incontrate da PK nel farsi accettare
nella sua nuova patria e la diffidenza che egli riscontra negli svedesi sono
raccontate con molto garbo e grande maestria da Per J Andersson.
L’amore è
indubbiamente il motore del romanzo, ma la
storia colpisce soprattutto per la delicatezza con cui vengono affrontate
tematiche importanti come l’indigenza in cui versa gran parte della
popolazione, le contraddizioni di chi
esercita il potere politico e quello religioso, i sentimenti contrastanti che
gli Indiani provano nei confronti dell’Inghilterra, le continue vessazioni alle
quali vengono sottoposti gli intoccabili, la difficile strada verso
l’emancipazione e la modernizzazione del paese.
“L’incredibile
storia dell’uomo che dall’India arrivò in Svezia in bicicletta per amore” è un romanzo insolito e particolare.
E’
affascinante poter leggere un racconto sugli hippie visti da una diversa
prospettiva, noi siamo soliti, infatti, ascoltare i racconti di quei
viaggiatori bohemien occidentali.
Questo libro
ci permette invece di conoscere le impressioni di un ragazzo indiano che entra
in contatto con questi borghesi benestanti che volevano ribellarsi alle
convenzioni e alla fine raggiungevano l’India alla ricerca di qualcosa che in
realtà era solo un sbiadito ricordo di ciò che il paese era stato.
Lotta e Pikay
oggi hanno tre figli e vivono in Svezia in una grande casa alle porte di Boras,
questo romanzo è la loro storia, una
storia avvincente come una favola e sorprendente come solo la vita sa essere.
Un romanzo commovente, coinvolgente e toccante, ma anche ironico, spontaneo e divertente.
Di sicuro mi ha incuriosita! Ed è talmente incredibile che qualcuno abbia fatto un tale viaggio che penso proprio che lo leggerò :)
RispondiEliminaConcordo con te, sembra davvero impossibile sia una storia reale :)
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