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giovedì 6 agosto 2020

“Raffaello 1520 – 1483” - Roma, Scuderie del Quirinale

Avevo in programma di visitare la mostra dedicata a Raffaello pochi giorni dopo la sua apertura, ma poi a causa del lockdown ero stata costretta a rinunciare.

Autoritratto 


E' proprio vero però che non bisogna mai disperare e così, nonostante i numerosi imprevisti,  alla fine ho raggiunto il mio intento.

Va detto che durante il periodo di chiusura gli organizzatori sono stati molto bravi nel saper mantenere alto l’indice di attenzione sull’evento sia postando costantemente video e materiale sia tenendo informati con continuità coloro che erano già in possesso del biglietto.


Ritratto di papa Leone X con i cardinali Giulio de' Medici e Luigi de' Rossi 


Un evento, quello della mostra “Raffaello 1520 – 1483”,  molto importante non solo perché nato per celebrare il cinquecentenario della morte dell’artista, ma anche e sopratutto per il valore delle opere esposte, frutto di importanti prestiti dai più celebri musei come gli Uffizi, il Prado, il Louvre solo per citarne alcuni.


Dama con liocorno 


Indubbiamente lo sforzo profuso per allestire questa mostra, sia a livello economico che a livello di impegno, competenze e responsabilità, deve essere stato enorme e possiamo solo immaginare le difficoltà affrontate dagli organizzatori per potersi allineare con le nuove modalità previste per le visite in sicurezza, dovendo tra l’altro ridurre anche assai drasticamente il numero dei visitatori.


Ritratto di Giulio II 


Il percorso espositivo della mostra è un percorso piuttosto singolare in quanto si svolge a ritroso e prende avvio dalla morte di Raffaello avvenuta a Roma il 6 aprile del 1520.

Ad accogliere il visitatore troviamo un quadro di Pietro Vanni “I funerali di Raffaello” (1896 - 1900) e da qui partiamo per un viaggio attraverso l’opera creativa dell’arista muovendoci indietro nel tempo, da Roma  a Firenze, da Firenze all’Umbria e alla nativa città di Urbino.



La mostra, come vi dicevo, si è dovuta adeguare alle normative che tengono conto del distanziamento sociale.

Il biglietto deve essere quindi acquistato anticipatamente e gli ingressi sono scaglionati ogni dieci minuti.

I gruppi sono formati al massimo di dieci persone e ogni gruppo è accompagnato da una guida che si occupa di verificare che si rispettino le norme previste.

Si hanno cinque minuti di tempo per visitare ogni sala al termine dei quali un segnale acustico invita i visitatori a passare nella sala successiva.


La Fornarina  - Venere accovacciata (I sec. d.C.)


Detta così potrebbe mettere forse un po’ di ansia, ma vi assicuro che tutto si svolge in maniera molto tranquilla.

La visita poi dissolverà ogni vostro dubbio perché la mostra è davvero ben studiata sotto ogni punto di vista, dalla scelta delle opere allo spazio espositivo fino l’illuminazione pressoché perfetta e alla quale purtroppo le mie foto non rendono la dovuta giustizia. 


Ritratto di Baldassarre Castiglione 


Cinque minuti sono troppi o troppo pochi? Personalmente li ho trovati giusti.

Dovete infatti tenere conto che fino a ieri le mostre di questo genere erano sempre sovraffollate e spesso molto tempo lo si perdeva nel vano tentativo di intravedere un’opera davanti alla quale qualcuno stava sostando da almeno cinque minuti, solitamente munito dell’immancabile audio-guida, oppure la stava monopolizzando nel tentativo di scattarsi il selfie perfetto; per poi non parlare dei gruppi organizzati con tanto di guida dinnanzi ai quali si era costretti proprio a gettare la spugna e rassegnarsi a passare ad esaminare l’opera successiva.


La Velata 


In cinque minuti forse non riuscirete a leggere i pannelli esplicativi in modo approfondito, ma è facile rimediare a questa problematica preparandosi precedentemente sull’argomento così da potervi focalizzarvi strettamente sull’opera traendone, a mio avviso, anche maggior soddisfazione.


Madonna della Rosa


Madonna d'Alba


Inoltre, allo scopo di poter approfondire ciò che vedrete esposto, sono stati svolti numerosi e interessanti incontri organizzati dalle Scuderie del Quirinale sulla pittura di Raffaello e sull’allestimento della mostra stessa.

I video di queste conferenze possono essere facilmente reperiti proprio sul sito delle Scuderie del Quirinale nella sezione dedicata agli “Incontri prima della mostra”.

In particolare vi segnalo i seguenti filmati:

- "La giovinezza di Raffaello", incontro con Silvia Ginzburg

- "Raffaello a Firenze al tempo della Repubblica di Pier Soderini", incontro con Antonio Natali

- "Il Principe delle Arti nella Roma dei Papi", incontro con Alessandro Zuccari


Visione di Ezechiele

Sogno del cavaliere (Ercole al bivio)


Vorrei infine ricordarvi, oltre al bellissimo catalogo edito da Skira, anche un altro libro, della stessa casa editrice, di cui vi avevo parlato qualche mese fa intitolato “Raffaello. Il giovane favoloso” di Costantino D’Orazio di cui trovate qui la recensione.


San Giovanni Battista


Qui invece il link del sito delle Scuderie del Quirinale dove trovare tutte le informazioni necessarie per poter organizzare al meglio la visita. Vi ricordo che la mostra chiuderà il giorno 30 agosto (ultimo ingresso ore 22.30).

 

 


sabato 25 luglio 2020

Ritorno a Firenze

Firenze, contrariamente a quanto si sente dire ultimamente, è tutt'altro che una città semideserta, Firenze in realtà oggi è più viva che mai.

È vero, non è più assediata dalla folla di turisti giapponesi, americani, cinesi… ma tutto ciò rende la visita della città oltremodo gradevole, ordinata e tranquilla.

Non fraintendetemi, non sono né razzista né insensibile ai problemi economici di chi vede le proprie attività commerciali in difficoltà, dico solo che potersi godere due giorni a Firenze a luglio senza ressa è veramente un sogno che si realizza.

Ho avuto la possibilità di osservare particolari di Ponte Vecchio che non mi era mai capitato di poter osservare prima quando sul ponte sembrava di stare sul bus all'ora di punta.

Certo, resta la tristezza nel constatare che molte saracinesche a Ponte Vecchio sono rimaste abbassate così come in altre parti della città ad esempio nel Borgo di Ognissanti.



Firenze però è unica e non ho dubbi che presto tornerà ad essere quella di sempre, la regina indiscussa delle città d’arte e che, per visitarla con un po’ di serenità, si tornerà ad andare nei mesi autunnali e invernali.



Nello scorso weekend ho trascorso due giorni indimenticabili girovagando senza una meta, lasciandomi trasportare dalla magica atmosfera che pervade le sue strade, visitando monumenti e musei seguendo solo l'istinto del momento, nessuna prenotazione, nessun biglietto staccato con mesi di anticipo.











Ogni luogo immortalato da queste foto meriterebbe un post specifico a lui dedicato, ma ci sarà tempo per questo.

Lo scopo di questo post è solo quello di invogliarvi a visitare Firenze ora perché, credetemi, la città non è mai stata così bella ed accogliente come in questo particolare momento.

E se state pensando che io sia di parte, va bene ve lo concedo ma solo un pochino... 

Vi è mai successo di voler abbracciare una città? Ecco, a me a Firenze succede sempre.



Due parole ancora vorrei però spenderle per un piccolo museo che ero molto curiosa di visitare.

Il Museo de’ Medici si trova nel Palazzo Sforza Almeni, sito al numero 12 di via Dei Servi.

È una piccola realtà nata da poco e per questo forse ha sofferto più di altre il lockdown e il successivo calo di turisti.

Non vanta grandi spazi espositivi, ma quei pochi sono molto ben curati e messi spesso a disposizione per interessanti iniziative.

Vi sono esposti numerosi ritratti degli esponenti della più potente famiglia toscana oltre a documenti, medaglie, manoscritti e ogni genere di cimelio.

Una saletta è poi dedicata alla cantina dei vini medicei; non tutti sanno, infatti, che fu proprio grazie ad un editto promulgato da Cosimo III de’ Medici se il vino toscano è stato tutelato fin dal 1716.



Se siete appassionati della storia dei Medici questo museo è senza dubbio da aggiungere all'elenco delle tappe obbligate.



lunedì 13 luglio 2020

BE.GO. Museo Benozzo Gozzoli (Castelfiorentino)


Benozzo Gozzoli (Firenze, 1420-1421 circa – Pistoia, 1497) è conosciuto dai più per il celebre affresco del Corteo dei Magi commissionato da Piero de’ Medici, detto il Gottoso, affresco che possiamo ammirare nella cappella privata di Palazzo Medici Riccardi a Firenze.

Oggi, però, vorrei parlarvi del BE.GO., un museo a Castelfiorentino dove sono esposti gli affreschi di due bellissimi tabernacoli opera dell'artista.


Benozzo Gozzoli li affrescò proprio qui a distanza di qualche anno l'uno dall'altro.

Nel tabernacolo della Madonna della Tosse vengono raccontati gli episodi della vita della Vergine.



Nel tabernacolo della Madonna della Visitazione troviamo invece rappresentati episodi della vita di Gioacchino ed Elisabetta, la nascita della Vergine, l’Annunciazione.  



Questi affreschi, per problemi di conservazione, furono staccati dai loro siti originali ed esposti in luoghi diversi fino a trovare la loro attuale collocazione nel 2008 in questo museo a loro dedicato.

Il BE.GO. è una piccola realtà museale come tante se ne trovano sul territorio italiano, realtà che sono purtroppo spesso messe in ombra da altre che possono vantare più vaste collezioni .

Il museo Benozzo Gozzoli presenta spazi molto moderni e funzionali all'esposizione degli affreschi così che questi possono essere osservati da ogni angolazione. 


Sono inoltre esposte anche alcune sinopie e proprio a questa tecnica che prevedeva l’uso di disegni preparatori su un primo strato di intonaco sono dedicati dei dettagliati pannelli esplicativi.



Il BE.GO. è un museo moderno creato su misura per l’esposizione dei suoi affreschi, un museo dotato di strumenti interattivi dove troverete un personale gentile e competente.

L’ho visitato lo scorso anno durante uno dei miei giri in Toscana e mi sono innamorata di questa realtà magari piccola nelle dimensioni, ma grande per qualità artistica ed espositiva.




Assolutamente da acquistare la guida del museo, un libretto di sole 80 pagine caratterizzato da una grafica molto ben curata e da testi  molto dettagliati.


Qui il link del sito del BE.GO. Museo Benozzo Gozzoli di Castelfiorentino (FI)

sabato 13 giugno 2020

Vinci e la casa natale di Leonardo ad Anchiano


Il borgo di Vinci, situato sulle colline del Montalbano, è circondato da vigneti ed uliveti, un paesaggio davvero incantevole, ma non è il paesaggio ad attirare qui ogni anno i numerosi visitatori bensì il suo legame con Leonardo Da Vinci.


Il duecentesco castello dei conti Guidi, conosciuto anche come “castello della nave" per la sua particolare forma, è oggi la sede del museo leonardiano, un museo dedicato al Leonardo ingegnere ed inventore.


All'interno del museo si trovano un’ampia e creativa esposizione di modelli (carri armati, macchine volanti, macchine tessili, meccanismi ed ingranaggi vari) tutti ricostruiti in base ai disegni e agli appunti di Leonardo oltre ad una sezione dedicata agli studi anatomici.

Dalla torre del castello si gode di una bellissima vista sulla campagna circostante e sul borgo.




Vinci è un borgo curato nei minimi dettagli ed è oltremodo suggestivo passeggiare tra le incantevoli antiche stradine che lo attraversano.








Nella chiesa di Santa Croce, di cui qui vedete il campanile, si trova ancora oggi il fonte battesimale nel quale venne battezzato Leonardo Da Vinci.
Purtroppo non mi è stato possibile visitarla a causa di una cerimonia in corso, una buona scusa per ritornare...


Il vero luogo di nascita di Leonardo è però la frazione di Anchiano, a poco più di tre chilometri da Vinci, raggiungibile sia in auto che a piedi.
Immersa negli uliveti, la casa natale di Leonardo apparteneva alla famiglia di suo padre, Ser Piero.


Della madre di Leonardo non si sa praticamente nulla tranne il nome, Caterina, forse una contadina o forse una cameriera, ma certamente una donna del popolo.
Il figlio, seppur illegittimo, venne allevato nella casa paterna e la madre per un primo periodo abitò insieme al bambino nella stessa casa.
Ser Piero si sposò per ben quattro volte, dai primi due matrimoni non ebbe figli, mentre dal terzo e dal quarto ne ebbe addirittura dodici.


Qui potrete trovare tutte le informazioni sul museo di Leonardo a Vinci.



Sul romanzo da abbinare a questi luoghi non ho alcun dubbio.
L’ombra di Caterina” di Marina Marazza ci regala un autentico affresco di quella che doveva essere la vita dell’epoca oltre ad un’immagine diversa di quel Leonardo che noi tutti siamo soliti conoscere.
Un romanzo creato su solide basi storiche, ma che ci racconta una storia di fantasia estremamente affascinate e coinvolgente.

martedì 2 giugno 2020

Appunti di viaggio


Questi mesi di lockdown sono stati duri per tutti, sono stati mesi in cui ci siamo interrogati spesso su quali fossero le cose di cui maggiormente sentivamo la mancanza: gli amici, gli aperitivi, il teatro, il cinema, un giro in centro, la lista potrebbe essere davvero infinita.

Ho sentito la mancanza degli amici, ma sono stata anche contenta di aver avuto la possibilità di riallacciare i rapporti con tante persone che avevo conosciuto grazie al blog e con le quali, a causa della mancanza di tempo, avevo inevitabilmente perso i contatti.

Mi è mancato il teatro, il mio abbonamento è stato congelato e la stagione si è conclusa in anticipo.
Ho visto cancellare le date dei concerti estivi per i quali avevo tanto faticato a prendere i biglietti.
Non sono riuscita a vedere la mostra “Canova. Eterna bellezza” a Roma, qui però la colpa è stata anche mia perché avevo atteso proprio gli ultimi giorni per visitarla.
Per quanto riguarda la mostra alle Scuderie del Quirinale dedicata a Raffaello invece dovrei riuscire a recuperare, io ce la sto mettendo tutta, ho già acquistato nuovamente i biglietti facendo valere il mio voucher.

Ho avuto l’immensa fortuna di poter trascorrere questi mesi in famiglia per cui non sono state le persone a mancarmi, non ho avvertito la solitudine come purtroppo è accaduto a molti.

Nonostante sia sempre stata un’accanita lettrice i primi giorni mi sono bloccata, invece di approfittare di tanto tempo libero a mia disposizione da dedicare alla lettura, non riuscivo proprio a concentrarmi.
Confrontandomi con altri lettori compulsivi, mi sono poi resa conto che questo non era accaduto solo a me, davvero una strana reazione.

La cosa di cui più di tutte ho avvertito la mancanza è stata quella di non poter trascorrere anche una sola giornata in una città d’arte; non l’avrei mai detto ma più di tutto mi è mancata Firenze.

Ci sentiamo ripetere continuamente che quest’anno dovremmo trascorrere le nostre vacanze in Italia; social, stampa e televisione ci ripetono quanto sia bello il nostro Paese ricordandoci che proprio l’Italia è da sempre la meta più ambita dal turismo internazionale.

Raramente ho scelto l’estero per le mie vacanze, sono innamorata di questo Paese, delle sue bellezze artistiche e naturali, per cui tutto questo tam tam mediatico un po’ mi sorprende, ma mi fa anche piacere.

Spesso ho pensato che potesse essere interessante ampliare il blog aggiungendo alla sezione dedicata alle letture un’altra sezione dedicata a quelli che potrei definire appunti di viaggio.

Mi piacerebbe in questa sezione parlarvi dei luoghi, dei musei, delle mostre che ho visitato e che spero, come tutti voi, tornerò di nuovo a visitare presto, ma anche di luoghi della mia città e della mia regione.
Vorrei postare più che altro delle foto e lasciare il più possibile che a parlare fossero le immagini.

Laddove possibile mi piacerebbe anche potervi consigliare qualche lettura legata al luogo proposto.

Per ora ho iniziato con il restyling della pagina e poi vedremo cosa accadrà strada facendo.
Se avete suggerimenti o richieste particolari lo sapete siete sempre i benvenuti.

Per ora vi saluto e, per ben iniziare, lo faccio postandovi alcune foto delle colline del Chianti, una zona della Toscana a me particolarmente cara.