All’interno
della stazione ferroviaria di Nohara, un tranquillo sobborgo a nord di Tōkyō,
si trova una libreria avvolta da un’aura
di mistero. Secondo le voci che circolano in rete, chiunque vi entri riesce a scoprire proprio il libro di cui ha bisogno
in quel preciso momento.
Fumiya, uno studente
refrattario alla lettura, è alla disperata ricerca di un volume per il padre
malato.
Spinto dall’urgenza e dalla speranza, decide di varcare la soglia di questa
insolita libreria.
La libreria del
venerdì
si rivela un luogo magico: oltre agli
scaffali colmi di volumi, ospita un piccolo spazio caffè dove vengono preparati
piatti ispirati ai libri stessi e un magazzino sotterraneo immenso ricavato da
un vecchio binario dismesso. A guidare questo mondo incantato ci sono tre figure: Makino, la direttrice, Yasu, il
proprietario, e Sugawa, che si occupa dell’angolo ristoro.
Grazie
a loro, Fumiya riscoprirà il piacere
della lettura e accetterà
addirittura un lavoro part-time nella libreria, trasformando così quel rifiuto per i libri in una nuova passione.
Il
romanzo di Sawako Natori si distingue per la sua originalità: i libri e i personaggi delle storie non restano
soltanto sullo sfondo della vita dei protagonisti, ma si intrecciano con le
loro esistenze e con quella di tutte le figure che popolano le pagine del
romanzo. La letteratura, giapponese e
non solo, diventa così il filo conduttore che dà voce e respiro alle vicende umane
narrate fatte di emozioni. I sogni, le speranze, le paure, le illusioni e
le fragilità dei protagonisti rispecchiano quelle dei clienti della libreria. Quegli stessi sentimenti vengono messi a nudo, indagati e trasformati grazie alla
lettura e al suo potere curativo.
Diverse
sono le tematiche affrontate in questo libro. Una, in particolare, riguarda l’incapacità di confrontarsi con le
emozioni autentiche, abituati ormai a gestirle attraverso i social senza
averne un’esperienza diretta. Un altro tema centrale è il rapporto tra genitori e figli: da un lato le aspettative dei
primi, dall’altro il conflitto dei secondi, divisi tra il desiderio di
affermare la propria personalità, realizzare i propri sogni e la paura di
deludere chi li ha cresciuti. L’insicurezza
emerge in ogni sua forma: dal timore di non essere abbastanza intelligenti
o attraenti per suscitare interesse, fino alla sensazione di non meritare
l’amore o l’amicizia di qualcuno.
Ho
trovato il libro non sempre di facile lettura: in alcuni passaggi si avverte
una certa fatica, soprattutto quando i romanzi citati non sono conosciuti dal
lettore. Le soluzioni narrative proposte, talvolta, strappano un sorriso e
appaiono volutamente sopra le righe, sfiorando il comico e persino l’assurdo.
Tuttavia, è forse proprio questa sua eccentricità che contribuisce a renderlo un romanzo moderno, capace di riflettere
con ironia e leggerezza sulle contraddizioni della nostra epoca.
Al
di là delle sue particolarità narrative, l’opera conserva un senso profondo: invita a interrogarsi sul ruolo della
letteratura nella vita quotidiana e sul potere che le storie hanno di
trasformare, consolare e persino destabilizzare chi le legge.

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