domenica 13 agosto 2023

“1345. La bancarotta di Firenze” di Lorenzo Tanzini

Nel marzo del 1345 avvenne, secondo i calcoli degli studiosi del tempo, la congiunzione di Saturno e di Giove, una congiunzione astrale che, anche in passato, sembrava aver portato sempre con sé eventi rovinosi, quali la discesa di Carlo d’Angiò o l’inizio delle Crociate.

Datare il crack finanziario dei banchieri fiorentini in questo annus horribilis si potrebbe considerare un po’ una sorta di escamotage, una data che si presta meglio di altre a riassumere le dimensioni della catastrofe. Infatti, se è vero che nel 1345 i maggiori operatori commerciali si trovarono incapaci di restituire i prestiti, è altrettanto vero che le prime avvisaglie della crisi erano già apparse negli anni precedenti.

Lorenzo Tanzini indaga non solo le cause e gli eventi che caratterizzarono l’insieme di fallimenti e bancarotte, ma anche in quale modo il sistema cercò il modo di uscire dalla crisi.

Una delle più gravi conseguenze a cui si dovette fare fronte fu ripristinare quell’inestimabile tesoro del credito, inteso come fiducia, di cui il sistema commerciale-bancario fiorentino aveva goduto universalmente fino a quel momento. In verità, tale credito riuscì ad essere ripristinato in un arco di tempo relativamente breve se si pensa, ad esempio, all’importanza raggiunta dal banco Medici negli anni successivi.

Oltre alle pagine riservate alla storia delle grandi banche nel primo Trecento, altrettanto spazio viene dedicato da Tanzini a quello che accadde al sistema dopo il crack finanziario del 1345. È oltremodo interessante quindi vedere anche quali siano stati gli sviluppi e i cambiamenti del sistema stesso nel corso degli anni e il suo adattarsi agli eventi storico-economico-finanziari.

Certamente cambiarono gli attori, ovvero le famiglie a capo delle attività economico-finanziarie, e anche il sistema si adattò di conseguenza, ma tutto questo contribuì a dare vita alla Firenze del Rinascimento.

Tra i vari eventi analizzati spicca senza dubbio lo scoppio della peste che raggiunse Firenze nel 1348. Paradossalmente la pestilenza, dopo l’impatto traumatico avuto sul tessuto urbano, soprattutto per la fortissima riduzione della popolazione che ne conseguì, ebbe successivamente un effetto positivo sulla vita della popolazione più povera in quanto, essendosi ridotta la possibilità di trovare manodopera per cantieri e botteghe, i datori di lavoro furono costretti ad offrire condizioni salariali decisamente migliori.

Altro importante argomento trattato da Tanzini è quello della nascita del Monte ossia un particolare e articolato sistema di debito pubblico nato per il finanziamento della Repubblica.

Nel 1345 diversi furono i provvedimenti introdotti per cercare di rassicurare i creditori cercando sempre, però, di salvaguardare l’imprenditoria cittadina.

Il libro di Lorenzo Tanzini è un saggio davvero ben documentato ed articolato, la prosa è impeccabile e la lettura scorre in maniera molto fluida

L’argomento esposto, è vero, non è semplicissimo e la comprensione oggettivamente a tratti necessita quantomeno di una minima conoscenza di base della società e dei dati storici nell’epoca in cui avvennero gli avvenimenti trattati, nell’insieme, però, se davvero interessati alla materia, il testo, grazie alla sempre ottima capacità divulgativa del suo autore, risulta senza dubbio accessibile.

 

 

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