Geralt, ferito
gravemente durante la rivolta scoppiata sull’isola di Thanedd, viene curato
dalle driadi nei boschi di Brokilon. Qui conosce Milva, una giovane spia al
servizio della regina delle driadi, che si adopera a mettere in salvo gli
Scoiattoli in difficoltà.
Grazie a lei Geralt
viene a conoscenza che la sua “bambina
sorpresa” è sopravvissuta e si trova a Nilfgaard prigioniera dall’Imperatore
Emyr var Emreis.
Nonostante non sia
ancora del tutto guarito lo strigo
decide di rimettersi in cammino per raggiungere il palazzo imperiale
nilfgaardiano e liberare la sua Ciri.
L’impresa ovviamente si
rivelerà più complicata del previsto perché la guerra infuria ovunque e tutte le strade sono pattugliate da
ronde di soldati.
Ad accompagnare Geralt nel
suo viaggio troviamo oltre a Milva anche una vecchia conoscenza, il simpatico poeta Ranuncolo; la compagnia è però destinata ad
allargarsi grazie agli imprevedibili incontri fatti lungo la strada.
Tra questi l’incontro
più affascinante è quello con il barbiere
Regis, una figura molto interessante e misteriosa che nasconde un arcano
segreto.
Geralt incrocerà anche un’altra
vecchia conoscenza del lettore, il
pericoloso Cavaliere Nero, il peggiore incubo della fiamma di Cintra; il
cavaliere però si rivelerà un personaggio molto diverso da quello conosciuto
nei libri precedenti.
Sappiamo, dalla fine
dello scorso volume, che colei che a Nilfgaard viene fatta passare per la
principessa Cirilla è in realtà solo una sosia; la vera leoncina di Cintra scorazza infatti libera in compagnia dei Ratti, una pericolosa brigata di banditi.
Geralt troverà Cirilla?
Che fine ha fatto Yennefer? La maga aveva davvero tradito? È sopravvissuta? E qual
è il futuro della magia? Tante le domande a cui rispondere in questo terzo
volume della saga (quinto in ordine di lettura).
Di tutti il libri “Il
battesimo del fuoco” è forse quello che parte più lentamente; per il primo centinaio di pagine non
accade molto, ma poi il racconto riprende il consueto ritmo e l’avventura
ritorna il tema dominante. Potremmo considerarlo un volume di passaggio, dopo
i fatti di Thannedd questo terzo libro prepara il lettore al futuro sviluppo
della storia.
Ovviamente per non
svelare qualcosa che possa guastare il piacere della lettura non posso dire
molto di più, ma sia Regis che il
Cavaliere Nero sono due personaggi che mi hanno davvero colpita. Anche
Milva è indubbiamente una figura ben caratterizzata e non priva di fascino, ma
è un personaggio più scontato mentre gli altri due sorprendono davvero il lettore pur se
in modi diversi tra loro.
Sorprese e colpi di scena, come sempre, non mancano mai nei libri di Andrzej Sapkowski. Prossimo appuntamento: “La torre della Rondine”.
Questa serie ti ha proprio presa!
RispondiEliminaLe copertine della Nord mi piaccino molto, per quanto non possa giudicare se siano attinenti alle trame.
Sì, mi piace molto anche se questo libro all'inizio mi ha un po' delusa perché più lento, però poi dopo un primo centinaio di pagine torna ai livelli dei precedenti. Sono curiosa di scoprire come saranno i prossimi.
EliminaConcordo sulle copertine che direi sono attinenti alla storia in generale. Li ho acquistati già tutti così li ho della stessa serie nel caso la Nord cambiasse veste grafica alle ristampe.