DENTRO SOFFIA IL VENTO
di Francesca Diotallevi
NERI POZZA
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La storia si svolge nel
borgo di Saint Rhémy, un piccolo
gruppo di case situato nell’Alta Valle del Gran San Bernardo, al tempo della
Grande Guerra.
In un capanno nel
bosco, lontano dal centro abitato, vive Fiamma,
una ragazza di 19 anni dai capelli rossi come lingue di fuoco.
Dopo la morte della
madre, avvenuta due anni prima, Fiamma è rimasta sola, ma questo non la
spaventa, lei è avvezza alla solitudine.
Le
persone del villaggio la credono una strega, ne hanno timore, ma nonostante
questo non si fanno scrupolo, quando scende la notte, di recarsi da lei.
La giovane donna, come
la madre prima di lei, è infatti esperta nel preparare decotti e infusi per
curare qualunque tipo di male: tosse, reumatismi, infezioni, insonnia…
Fiamma si sente al
sicuro nella sua casa nel bosco perché
il bosco è l’unica realtà che lei davvero conosca e non può fare a meno di
ricordare le parole della madre:
La
gente sa essere cattiva, Fiamma. Che il destino ti risparmi questa sofferenza.
Nonostante tutto però a
volte la solitudine pesa su di lei soprattutto da quando il suo migliore amico
se n’è andato per sempre.
Raphael e
Fiamma si erano conosciuti da bambini, quando lui un giorno aveva osato
spingersi nel bosco e aveva trovato il coraggio di avvicinarsi a lei, di
parlarle.
Da allora non si erano
più allontanati l’uno dall’altra, legati
per sempre da una profonda e indissolubile amicizia.
Mesi prima Raphael era partito per la guerra dalla quale non avrebbe più fatto
ritorno se non sotto forma di spirito.
Non c’è solo Fiamma però a
soffrire per l’assenza di Raphael, ma anche Yann, il fratello maggiore di Raphael, non riesce a darsi pace per
quanto accaduto.
Pieno di rimorsi, il
ragazzo si sente in colpa per non essere stato in grado, a causa della propria
zoppia, di andare in guerra al posto del fratello.
Yann
Rosset era un marronier,
una delle guide incaricate di accompagnare i viaggiatori attraverso il passo
del Gran San Bernardo.
Un giorno ebbe un grave
incidente, la madre di Fiamma riuscì a salvargli la vita ma la sua gamba rimase
offesa per sempre.
Da
quel giorno Yann odia Fiamma con tutte le sue forze o almeno questo è quello
che lui vuole far credere a tutti e soprattutto a sé stesso.
“Dentro soffia il
vento” è un romanzo bellissimo, un romanzo capace di trasportare il lettore in
un altro mondo e farlo sentire parte integrante della storia.
La scrittura pulita ed
essenziale invoglia il lettore ad andare avanti preso dal desiderio di scoprire
quanto prima ogni più piccolo segreto si celi tra le mura di quelle case
affastellate le une alle altre.
Ogni
singolo personaggio è descritto in maniera magistrale e ognuno di essi
“vivendo” pagina dopo pagina fa emergere la propria personalità.
Marie che
sulle prime sembra essere una ragazza superstiziosa e meschina, si rivelerà
essere invece una donna intelligente e altruista, al contrario Padre Jacques confermerà la propria ottusità
e, nel corso del racconto, aggraverà ulteriormente la sua posizione agli occhi
del lettore apparendo sempre più inadeguato e incapace a ricoprire il proprio
ruolo di uomo di chiesa.
In contrapposizione al
personaggio di Padre Jacques, totalmente privo di carità cristiana, troviamo la
figura di Don Agape che, come il suo
nome stesso ci suggerisce, impersona invece il vero amore cristiano, un amore
fraterno, disinteressato rivolto al bene del prossimo chiunque esso sia
zingaro, emarginato, peccatore.
Don Agape nonostante le
proprie insicurezze e i forti dubbi che spesso lo assalgono, proprio grazie
all’amore che prova per il prossimo e alla sua grande capacità di mettersi in
discussione senza mai dare nulla per scontato, riesce nelle avversità a rafforzare la propria fede, a trovare la
propria strada e aiutare gli abitanti a ritrovare quello spirito di comunione e
fratellanza che troppo a lungo li aveva abbandonati.
E poi ci sono loro Fiamma e Yann, due personaggi destinati
a rimanere a lungo nel cuore del lettore perché l’amore che si prova per loro
non può estinguersi con la lettura dell’ultima pagina.
Fiamma è una ragazza forte e determinata eppure allo stesso tempo così fragile e sola.
Orgogliosa e sicura di
sé nella vita di tutti i giorni, capace di affrontare freddo e privazioni senza
un lamento eppure completamente inerme
di fronte alla forza dei propri sentimenti che siano essi per una volpe
ferita o, ancora peggio, per l’uomo che ama e che sa non potrà mai essere suo.
Yann è un ragazzo chiuso
e coriaceo come il paesaggio dalle alte vette che lo circondano, incapace di
lasciarsi andare e incapace
di perdonarsi per non essere morto al posto di Raphael.
Odia sé stesso perché
ama la stessa donna che amava il fratello.
Roso dalla gelosia e dal
rimorso, cerca di indirizzare ogni sua energia per respingere i propri sentimenti,
ma invano.
Come riuscire a restare
impassibile dinnanzi alle parole di Fiamma:
(…)
tu sei il vento che mi soffia dentro, sei colui che muove i miei passi. Se
sparissi in questo momento, sparirei con te.
L’amore, quello vero, è
sempre destinato a trovare la luce:
(…)
fuggire non serve e a nulla. La vita troverà comunque il modo di raggiungerti e
le cose è meglio affrontarle di petto che vedersele sbucare alle spalle.
E allora ecco una delle
più belle immagine del libro, una descrizione così vivida da sembrare si stia
svolgendo proprio davanti ai nostri occhi: Yann con le nocche spellate e il
dorso delle mani pieno di graffi che stringe il cappello di lana tra le mani:
Non
ti sto chiedendo di perdonare il mio egoismo. Resta con me, però. Odiami, ma resta
con me. Disprezzami ogni giorno della tua vita, ma resta con me.
“Dentro
soffia il vento” è un libro raro, uno di quei libri i cui personaggi sono
destinati a rimanere con noi per sempre.
Un romanzo
assolutamente da non perdere e a cui spero nel mio piccolo di riuscire a
contribuire alla diffusione perché, credetemi, raramente si incontrano romanzi così sorprendenti.
Ancora un’ultima cosa, lasciatemi
ringraziare chi ha reso possibile questo mio speciale incontro…grazie Vale per
il prezioso suggerimento.
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