GLI INNAMORATI DI SYLVIA
di Elizabeth
Gaskell
JO MARCH
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Nel
1859 l’autrice trascorse una quindicina di giorni in vacanza a Whitby, una
cittadina sulle coste dello Yorkshire. In questa nebbiosa località ebbe la
possibilità di fare delle ricerche non
solo sulle baleniere, ma anche sulle press
gang ovvero le bande di arruolamento che forzosamente arruolavano marinai
per la flotta britannica impegnata nella guerra contro la Francia.
“Gli innamorati di Sylvia”
è ambientato negli anni delle guerre napoleoniche a Monkshaven, nome di pura invenzione letteraria, ma
la cui descrizione del luogo corrisponde perfettamente alla località visitata dalla
Gaskell ovvero una cittadina di mare dotata di un piccolo porto, caratterizzata
da coste spazzate dal vento e da brughiere alle spalle del centro abitato.
Protagonista
della storia è la bellissima Sylvia
Robson, una ragazza che proprio per la sua avvenenza suscita nei suoi
concittadini sentimenti e impressioni contrastanti.
Gli
abitanti del luogo, infatti, si dividono tra coloro che, totalmente soggiogati
dalla sua avvenenza, la ritengono una giovane virtuosa, simpatica e dolce e chi,
forse anche un po’ roso dall’invidia, ritiene che, bellezza a parte, Sylvia sia
in realtà semplicemente una ragazzina viziata e superba.
La
verità come sempre sta nel giusto mezzo, la giovane, figlia unica adorata dai
genitori, in realtà è sì una ragazzina
viziata e a volte capricciosa, ma è anche una ragazzina gentile e di buon
cuore.
La
vicenda raccontata da Elizabeth Gaskell è in breve la storia di Sylvia e dei suoi due innamorati: il giovane e avvenente,
nonché coraggioso e virile ramponiere Charley Kinraid e il cugino di Sylvia, il
tranquillo e misurato Philip Hepburn, che lavora come commesso in un negozio di
tessuti.
Ovviamente
lo spirito ribelle e sbarazzino di Sylvia
fanno sì che ella ricambi appassionatamente l’amore di Charley mentre
Philip non riesce a darsi pace al pensiero di dover rinunciare per sempre alla
cugina.
Quando
Kinraid viene rapito dalla press gang,
Philip unico testimone del fatto, non consegna il messaggio del rivale
all’amata e, lasciandole credere che Charley sia morto affogato, cerca di
prendere il suo posto nel cuore di Sylvia.
Gli
eventi precipitano, il padre di Sylvia
viene condannato per tradimento e impiccato, il lutto per il marito fa perdere la ragione alla signora Robson e
Sylvia, trovandosi sola con una madre invalida, senza più punti di riferimento,
decide che per il bene di tutti è giunto il momento che lei accetti di sposare quel cugino che fino
a poco tempo prima aveva tanto disprezzato, ma che le è stato così vicino nel
momento del bisogno.
Sylvia
non riuscirà mai a dimenticare il suo primo e unico amore e inevitabilmente giungerà il giorno in cui
Charley Kinraid farà ritorno a Monkshaven e allora…
“Gli
amanti di Sylvia” non ha avuto particolare successo quando fu pubblicato, la
stessa autrice definì il romanzo come la storia più triste che avesse mai
scritto.
Il
romanzo per nulla breve (569 pagine) è molto descrittivo e per questo forse non
totalmente scorrevole, ma ad Elizabeth
Gaskell va però riconosciuta una magistrale capacità nel riuscire a descrivere minuziosamente i paesaggi oltre ad una
grande abilità nell’indagare profondamente gli animi dei suoi personaggi.
Sylvia
e Philip crescono pagina dopo pagina e, col passare degli anni, mutano i loro
animi e i loro caratteri. Ed è proprio questo mutare di sentimenti, di capacità
di sentire, di relazionarsi gli uni con gli altri che la Gaskell è bravissima a
descrivere.
Tutto
questo fa sì che nel lettore
l’impressione ricevuta da ogni personaggio non resti fissa ed immobile per
tutta la storia, ma anzi vari insieme ad essa.
I
personaggi riescono a stabile un’empatia con il lettore passatemi il termine
“intermittente” ovvero a secondo del momento il lettore è portato a
simpatizzare per un personaggio salvo poi trovarsi ad accordare la propria
simpatia ad un altro, proprio perché l’evolversi della storia e il mutare dei
sentimenti dei protagonisti lo coinvolgono al punto da renderlo totalmente partecipe
del loro sentire.
Personalmente
all’inizio ho detestato Philip, ma poi nonostante il pessimo comportamento da
questi tenuto, ci sono stati momenti in cui sono riuscita a comprenderlo e perfino
a scusarlo per il suo agire nonostante il suo essere meschino.
Sono
stata forse meno clemente nei confronti di Sylvia, perché al di là delle
disgrazie accadute, disgrazie che certamente avrebbero indebolito la forza di
volontà di chiunque, non sono comunque mai riuscita a perdonarle una certa
debolezza di carattere nel lasciarsi comandare dagli eventi e quel suo cercare
di addossare ad altri colpe che in parte erano solo sue proprie.
Un
personaggio che ho apprezzato invece moltissimo perché ritengo sia a tutti gli
effetti il personaggio “romantico” per
eccellenza, è quello di Hester, la donna innamorata da sempre di Philip e da
questi considerata semplicemente una sorella.
E’
lei la vera eroina che per amore ha saputo piegarsi ed accettare il suo triste
destino, mantenendo inalterati nel tempo i suoi sentimenti per l’uomo amato, senza
mai tirarsi indietro davanti alle sue richieste per quanto dolorose per lei
potessero essere.
“Gli
innamorati di Sylvia” è edito da Jo March Agenzia Letteraria e per la
precisione è la sesta uscita della collana “Atlantide” con la quale la casa
editrice si ripropone di riscoprire capolavori dimenticati della letteratura.
Assolutamente
da leggere l’introduzione di Francesco Marroni intitolata: “Scene da una
tragedia domestica. Note per una lettura di Sylvia’s Lovers”.
Il
volume inoltre, come tutti i libri della stessa collana, è corredato da
interessanti ed esaustive note a piè di pagina.
A
chi consiglierei la lettura del romanzo? Ovviamente a tutti gli appassionati di
Elizabeth Gaskell e del romanzo vittoriano.
Se
ancora non l'avete letto, vi ricordo un altro libro di Elizabeth Gaskell sempre edito da Jo March Agenzia Letteraria ovvero "Nord e Sud".
Infatti, per quanto io abbia apprezzato la lettura de “Gli innamorati di Sylvia”, “Nord e
Sud” resterà sempre il mio romanzo preferito di questa straordinaria autrice.
Bentornata, Elisa! Eh, ho tenuto d'occhio il tuo blog e, alla fine, la costanza ha pagato...
RispondiEliminaNon mi sono mai avvicinata a questo romanzo della Gaskell proprio perché considerato molto triste. La sinossi però, mi ispirerebbe anche. Tra l'altro, proprio stando solo alla trama, il libro sembrerebbe quasi un prodotto del naturalismo francese, anziché un romanzo vittoriano inglese. Questa è una sensazione che ho sempre avuto e che trovo assai bizzarra.
Intrigante questo lavoro sui personaggi per cui il lettore è portato a mutare le proprie simpatie nel corso della lettura.
Come ti avevo anticipato il libro è molto bello seppur triste. Il ritmo è piuttosto lento.
EliminaIl lavoro fatto dall'autrice sui suoi personaggi è davvero interessante. Ovvio che le simpatie del lettore per l'uno o per l'altro sono sempre molto soggettive.
Il post intriga la lettura ma i libri della casa editrice Jo March sono di difficile reperibilità: non si trovano. Della Gaskell ho comprato on line e letto in pochi giorni “nord e sud”, ho scritto il post se ti interessa questo è il link http://iltaccuinodellevoci.blogspot.it/2014/10/nord-e-sud-di-elizabeth-gaskell.html.
RispondiEliminaCiao.
Lo so non sono facilissimi da reperire, li puoi trovare online su amazon, ibs ecc. oppure direttamente dalla casa editrici.
EliminaUltimamente la casa editrice ha potenziato la distribuzione e i volumi dovrebbero essere disponibili anche nelle librerie Feltrinelli e nelle librerie Coop oltre che in alcune librerie indipendenti.
Corro a leggermi il tuo post su Nord e Sud ^^
Ho un rapporto un po' complicato con la Gaskell, rientra perfettamente nei miei gusti letterari però non mi soddisfa mai completamente...i suoi romanzi non scorrono liberamente con me....anche per me Nord e Sud rimane il migliore per ora anche se questo devo ancora leggerlo! XD
RispondiEliminaSecondo me un po' dipende dal fatto che il ritmo dei suoi romanzo è piuttosto lento.
EliminaPrendiamo ad esempio un autore che adoro, Charles Dickens: quando inizio un suo libro ogni volta mi chiedo perché l'ho fatto, gli incipit sono lentissimi, ma poi la storia prende ritmo.
Il ritmo nei romanzi della Gaskell invece tende a rimanere molto più costante per tutta la durata della lettura.