LASCIA CHE SIA FELICE
di Hannah Beckerman
SPERLING & KUPFER
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Max
e Rachel sono giovani e innamorati, il loro è un matrimonio perfetto. Hanno una figlia di sei anni, una bambina
straordinaria, intelligente, vivace e sensibile.
Purtroppo
però il destino gioca loro un terribile
scherzo: Rachel muore a soli 36 anni.
Il
suo cuore, senza nessuna avvisaglia, decide di smettere di battere una sera
all’uscita del ristorante dove la donna aveva appena cenato con Max per
festeggiare la sua promozione.
Un problema cardiaco che nessun medico
gli aveva mai diagnosticato, costringe Rachel ad abbandonare per sempre la sua
adorata famiglia.
Il
racconto inizia proprio dal primo anniversario della morte di Rachel ed è proprio lei,
in prima persona a raccontare la storia.
La
donna si trova completamente sola in un luogo indefinito fuori dal tempo e
dallo spazio, circondata da un biancore surreale.
Senza
preavviso le nebbie che la circondano si diradano e le nuvole bianche si aprono
per concederle di osservare, spettatrice non vista, la vita dei suoi cari.
Non
c’è una logica apparente nelle modalità e nelle tempistiche in cui le vengono
concesse queste incursioni nel mondo terreno: può accadere più volte nella
stessa giornata oppure possono passare anche dei mesi tra una visita e l’altra.
Rachel è costretta ad assistere alla
lunga e dolorosa elaborazione del lutto delle persone a cui più era
affezionata: suo marito, sua figlia, sua madre, i suoi suoceri, suo cognato e
la sua migliore amica Harriet.
Ciascuno
di loro affronta la morte di colei che è stata moglie, madre, figlia, nuora,
cognata ed amica in modo diverso, talvolta entrando in aperto contrasto anche tra
di loro.
E poi c’è lei, Eva, l’altra donna colei
che si insinuerà nella famiglia che era una volta di Rachel, diventando la
nuova compagna di Max e la matrigna di Ellie.
Eva,
donna dal passato piuttosto tormentato, è una brava persona oltre ad essere
bellissima, affascinante ed estremamente intelligente.
Per
Rachel però non sarà facile accettare che un’altra donna prenda il suo posto,
non sarà facile lasciare che chi tanto ama possa rifarsi una vita senza di lei
e forse anche dimenticarla.
Ed
è proprio sulla base di questa battaglia
interiore affrontata da Rachel che il libro viene diviso in sette parti
intitolate: choc, negazione, rabbia, contrattazione, depressione,
sperimentazione e accettazione.
Attraverso
questi sette stati emotivi, Rachel riuscirà a superare l’evento traumatico della
propria morte sino a capire che, quando si ama davvero qualcuno, bisogna sapere
accettare il fatto che questi possa essere felice anche senza di noi.
“Lascia
che sia felice” è un romanzo molto strano, un libro che potrebbe prestarsi a
diventare solo una sequenza di detti e frasi comuni del tipo “non tutti
affrontiamo la morte allo stesso modo”, “ognuno di noi ha tempi diversi per
elaborare il lutto”, “dopo quanto tempo è corretto pensare di rifarsi una vita?”,
“il tempo guarisce tutte le ferite”…
In
realtà, nonostante la storia sia
effettivamente basata per certi versi proprio su quelli che possiamo chiamare
“luoghi comuni”, il racconto non risulta mai banale.
L’autrice
è riuscita a creare una rete di collegamento tra i vari personaggi
davvero appropriata: così che per ognuno di essi siamo in grado di capire le
motivazioni, le paure, le ansie, gli stati emotivi che attraversano per cercare
di ritornare ad una vita “normale” dopo la tragedia che li ha colpiti.
La madre di Rachel ed Harriet, per esempio, hanno giustamente paura di essere tagliate fuori dalla vita di Ellie
perché il loro unico legame con il padre della bambina era Rachel; Max invece è continuamente schiacciato dai
sensi di colpa nei confronti di Eva perché, pur essendo innamorato di lei
non riesce a dimenticare la moglie, ma nello stesso tempo perché crede di fare
torto alla memoria di Rachel provando dei sentimenti per un’altra donna….e via
così per ogni personaggio del libro.
Non
stupisce che l’autrice abbia lavorato come produttrice per il cinema e la televisione perché le descrizioni delle scene così come dei vari personaggi sono talmente
fluide e naturali che spesso si ha come l’impressione
di vedere scorrere delle immagini su uno schermo più che leggere un libro.
“Lascia
che sia felice” è un romanzo commovente
e malinconico, una bella storia che non dimenticherete facilmente.
Qualcosa
di questo romanzo resterà con voi per sempre perché avrete fatto vostro il
pensiero che, poiché non c’è nessuna
certezza del domani, solo l’oggi conta davvero e ogni giorno deve
essere sempre vissuto pienamente come se fosse l’ultimo.
Capirete
che non importa quanto successo avrete avuto nella vita perché carriera,
denaro, potere non avranno alcun valore; ciò che davvero sarà importante sarà
quello che avrete condiviso con le altre persone, perché saranno le piccole
cose di tutti i giorni quelle che manterranno vivo il ricordo di voi in coloro
che vi sopravviveranno.
Sì, questo suona davvero come un romanzo commovente e malinconico. La presenza di un'altra donna potrebbe essere spiazzante anche per il lettore in questo libro perché, da quello che ho capito, si passa dalla morte di Rachel a un anno dopo nel giro di poche pagine... è uno scossone quando passa il tempo nel racconto, ma non quello reale in questi casi.
RispondiElimina«Capirete che non importa quanto successo avrete avuto nella vita perché carriera, denaro, potere non avranno alcun valore; ciò che davvero sarà importante sarà quello che avrete condiviso con le altre persone, perché saranno le piccole cose di tutti i giorni quelle che manterranno vivo il ricordo di voi in coloro che vi sopravviveranno.»
In fondo, in fondo ce ne rendiamo conto, ma spesso ce ne dimentichiamo nella realtà di tutti i giorni.
E' vero fa parte delle cose che alla fine tendiamo a dimenticare. Quando ci accade qualcosa di brutto e riusciamo ad uscirne, pensiamo di aver compreso quali devono essere le nostre priorità ma dopo poco tempo ricadiamo negli stessi errori.
EliminaDiciamo che questo libro ci ricorda che non dobbiamo abbassare la guardia :-)