LA SPOSA SILENZIOSA
di A.S.A.
Harrison
LONGANESI
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Il
post di oggi è dedicato ad un libro che in
pochi mesi ha scalato le classifiche dei libri più venduti negli Stati Uniti e
in Europa.
Primo
romanzo di A.S.A. Harrison, “La sposa silenziosa” rimarrà purtroppo anche la
sua unica opera di narrativa, l’autrice infatti è prematuramente scomparsa a
seguito di una malattia che non le ha lasciato scampo e le ha impedito di
conoscere l’enorme successo conseguito dal suo romanzo che è stato venduto in
25 paesi.
Il libro alternando
capitoli intitolati “Lui” e “Lei”
ci racconta la storia del disfacimento
di un rapporto di coppia affrontandolo dal punto di vista di entrambi i
coniugi.
Jodi
eTodd vivono insieme da più di vent’anni. All’inizio della loro storia Todd ha chiesto più volte a Jodi di sposarlo, ma lei non ha mai
voluto affrontare il grande passo, non perché non amasse abbastanza il compagno
ma semplicemente perché riteneva che il matrimonio non avrebbe aggiunto nulla
al loro rapporto.
Jodi è sempre stata
sicura dei suoi sentimenti per Todd
così come di quelli di lui per lei e, influenzata negativamente dal matrimonio
dei genitori di cui ha sempre serbato un pessimo ricordo, non ha mai voluto che il
loro rapporto subisse la stessa sorte riducendosi ad un continuo alternarsi di
lunghi silenzi e pesanti scontri.
Jodi
nel corso degli anni si è impegnata a costruire
per Todd un vero e proprio nido, prendendosi cura di lui e rendendo la sua
vita ordinata e semplice.
Todd da parte sua, grazie
alle sue ottime capacità in campo imprenditoriale, le ha regalato una vita
agiata: una bella
casa, vacanze in luoghi esotici, shopping nelle migliori boutique…
Non
è necessario però scavare molto a fondo per scoprire fin dalle prime pagine del
libro che l’unione tra Jodi e Todd non è
l’idillio che sembra.
Jodi è bravissima a non vedere ciò che non vuole vedere
come i continui tradimenti del compagno, avventure di uno o due notti, scappatelle senza alcun coinvolgimento
sentimentale, sulle quali la donna sorvola convinta che basti non parlare di una cosa perchè questa non sia mai accaduta.
Il fragile castello di
carte è però destinato a crollare miseramente.
Un
giorno Todd, preda forse della classica
crisi di mezz’età, si invaghisce della figlia di un suo vecchio compagno di scuola.
Natasha ha più di vent’anni meno di lui, è
una ragazza piena di vita e quando rimane
incinta, Todd intravede la possibilità di ricominciare tutto dall’inizio come
se bastasse avere una giovane compagna, nuovi vestiti e un nuovo look per
tornare anch’egli un ventenne pieno di sogni e di belle speranze.
Jodi improvvisamente è
costretta a fare i conti con le sue scelte di vita e con la sua solitudine, lei che credeva di avere tutto sotto
controllo, si ritrova senza alcun preavviso privata di tutto persino della
possibilità divorziare visto che non ha mai voluto sposare Todd. Non solo ha
perso il suo compagno ma con lui ha perduto anche la stabilità economica e la
casa oltre alla sua dignità e alla fiducia in se stessa.
Quali atrocità può
commettere una persona così profondamente ferita? Potrebbe arrivare a commettere
un gesto estremo quale un omicidio?
Il
ritratto di Todd è quello di un uomo
che non è mai cresciuto, che ha bisogno di vivere delle relazioni
extraconiugali per affermare la propria virilità. Un uomo che non ha il coraggio di prendere decisioni né di affrontare
le conseguenze delle sue azioni. Tanto è scaltro e capace in ambito
lavorativo, tanto è debole e vile in campo sentimentale ed affettivo.
Jodi da parte sua ha commesso l’errore di essere
troppo sicura di sé e di aver alienato
se stessa per vivere all’ombra del marito.
Ha
rinunciato ad essere se stessa in funzione di un’altra persona anteponendo il
bene dell’altro al proprio e ricadendo così, pur non avendo accettato
l’istituzione del matrimonio, nello stesso errore della madre.
L’analisi
fredda, distaccata e impersonale del racconto fa de “La sposa silenziosa” un romanzo carico di suspense.
Un
romanzo capace di indagare i rapporti di
coppia attraverso una perfetta analisi psicologica dei protagonisti, un
romanzo che sulle prime sembra una vicenda troppo assurda per essere vera ma
che mano a mano che ci si addentra nella storia ci si rende conto di quanto
questa sia purtroppo reale.
Se
ci guardiamo attorno non possiamo che constatare quanti rapporti di questo
genere ci siano, quante persone pur di mantenere una sicurezza economica o uno
certo status sociale o anche solo per la paura di rimanere sole accettino di
vivere rapporti sbilanciati.
Da
questo romanzo emerge poi un’altra grande verità ovvero la consapevolezza di quanto poco conosciamo noi stessi e quanto
poco comprendiamo e possiamo affermare di conoscere chi ci sta vicino anche
se si vive insieme a noi da una vita.
“La
sposa silenziosa” per la sua glaciale descrizione e la sua fredda razionalità
nell’analizzare situazioni e stati emotivi ricorda a tratti i thriller
psicologici di un altro autore contemporaneo di cui vi ho spesso parlato, mi
riferisco a Herman Koch autore di “La cena”, “Villetta con piscina” e “Odessa Star”.
Come
nei romanzi di Koch anche ne “La sposa silenziosa” la suspense cresce pagina
dopo pagina lasciandoci senza parole quando arriva il colpo di scena finale.
Sia
nel romanzo della Harrison sia in quelli di Koch c’è la stessa lucida e fredda capacità di raccontare situazioni estreme e
perverse senza che gli autori manifestino un loro coinvolgimento, dando
l’impressione al lettore di non voler esprimere giudizi per non influenzarlo
così che la narrazione assume il carattere di un cronaca spietata.
“La
sposa silenziosa” è un romanzo che si
presterebbe benissimo ad una trasposizione cinematografica e magari presto
potremmo davvero vederlo sul grande schermo dal momento che sembra che Nicole
Kidman abbia già comprato i diritti per farne un film.
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