Universalmente riconosciuto come uno dei capolavori del
cinema, spesso ci si dimentica che “Via col vento” è prima di tutto un romanzo
o meglio un classico della letteratura moderna americana. “Gone with the wind” (titolo
che riprende un verso di una poesia datata 1891 di Ernest Dowson (1867-1900) intitolata “Cynara”) fu pubblicato nel 1936 ed ebbe subito uno strepitoso
successo di pubblico, regalando alla sua autrice Margaret Mitchell il premio
Pulitzer nel 1937 e la candidatura al
premio Nobel per la letteratura nel 1938. A seguito del sorprendente numero di
copie vendute, un caso senza precedenti 176.000 copie in meno di un mese,
iniziarono quasi immediatamente le trattative col produttore cinematografico
David O. Selznick per poter portare la storia sul grande schermo. Il film,
prodotto dalla Metro Goldwyn Mayer, uscì nelle sale cinematografiche
statunitensi nel 1939.
“Via col vento” è ambientato nel Sud degli Stati Uniti nel
periodo della Guerra Civile. La storia ha inizio nell’aprile del 1861 a Tara, la piantagione di
proprietà della famiglia O’Hara, dove la sedicenne Rossella O’Hara sta
allegramente flirtando con i giovani Tarleton che le rivelano che il giorno successivo
alle Dodici Querce, in occasione del pic-nic e del ballo, verrà annunciato il fidanzamento
di Ashley Wilkes con la cugina Melania Hamilton. Il giorno dopo Rossella,
segretamente innamorata di Ashley decide di dichiararsi ma viene rifiutata da
quest’ultimo. Delusa e indispettita Rossella si accorge che Retth Butler ha
assistito alla dichiarazione; umiliata e offesa la ragazza ha il primo di una
lunga serie di scontri verbali con l’uomo di Charleston appena conosciuto. Nel
frattempo scoppia la guerra e, poiché Ashley deve arruolarsi, il matrimonio
viene anticipato; Rosella per ripicca decide di sposare il fratello di Melania,
Carlo Hamilton. Il matrimonio ha una durata brevissima, Carlo parte quasi
immediatamente per la guerra e muore poco dopo a causa di una malattia,
lasciando la moglie vedova e madre del piccolo Wade. Rossella si trasferisce ad
Atlanta dalla cognata a casa della zia di quest’ultima, zia Pittypat ma mal
sopporta il suo stato di vedovanza e non manca di dare scandalo danzando in
pubblico con il capitano Butler ad una festa di beneficienza. La guerra arriva
ad Atlanta proprio quando Melania deve dare alla luce il figlio di Ashley,
Beau. Mentre i Nordisti mettono a ferro e fuoco la città, Retth corre in
soccorso delle due donne e, dopo aver rubato un vecchio ronzino e un carro, le
conduce fuori da Atlanta. Da qui le donne proseguiranno in compagnia dei figli
e della bambinaia, la sciocca ed impreparata Prissy, verso Tara. La situazione
è disperata: la piantagione è in rovina, la madre di Rossella, Mrs Elena è
morta ed il padre Mr. Geraldo è impazzito per il dolore. Rossella prende in
mano le redini della situazione, rendendosi da subito conto di essere l’unica
in grado di sopportare il pesante fardello. Nel 1865, finita la guerra, Ashley
torna a casa e raggiunge Melania ed il figlio a Tara. Nel tentativo di superare
le difficoltà economiche, Rossella si reca da Retth, ma questi in carcere con
l’accusa di aver rubato i soldi dei Confederati, non può concederle il
prestito. Pressata dall’urgenza di dover pagare le tasse, per non perdere Tara,
Rossella decide di contrarre un matrimonio di interesse e sposa Frank Kennedy,
fidanzato con una delle sue sorelle, proprietario di un emporio ed in procinto
di allargare il suo giro di affari con l’acquisto di una segheria. Da questo
secondo matrimonio nascerà una bambina di nome Ella. Rossella, approfondisce
giorno dopo giorno la conoscenza con Retth, e alla fine il capitano Butler
decide di prestarle il denaro per l’acquisto della segheria permettendo così
alla donna di sottrarre l’affare al marito. Dopo la morte di Geraldo O’Hara,
Ashley accetta la compartecipazione della segheria offertagli da Rossella e si
trasferisce così ad Atlanta con la famiglia. Frank Kennedy rimane ucciso
durante un’azione armata, nella quale lo stesso Mr Wilkes rimane ferito, contro
degli sbandati che hanno assalito Rosella mentre si recava al lavoro. Questa,
rimasta nuovamente vedova, accetta di sposare Retth. Il matrimonio all’inizio
sembra funzionare, Retth vizia Rossella e soddisfa ogni suo capriccio (feste, gioielli,
la costruzione di nuova casa arredata fastosamente ecc.) ma la lei non ha mai dimenticato
Ashley e nel suo cuore continua a sperare di poter coronare un giorno il suo
sogno d’amore. Retth riversa quindi il suo affetto sulla bambina nata dall’unione
con Rosella, Diletta. Quando però la bambina muore, a seguito di una caduta da cavallo,
il matrimonio naufraga definitivamente. A questa tragedia fa seguito quasi
immediatamente una nuova disgrazia, la morte di Melania. L’amore tra Ashley e
Rossella sembra a questo punto non avere più ostacoli, ma proprio in questo
momento la donna si rende conto che il suo amore per Ashley non esiste più o
meglio era solo un’infatuazione infantile ormai completamente superata, l’unico
che lei abbia amato ed ama è suo marito.
“Non è mai esistito
veramente, se non nella mia fantasia” pensò con tristezza. “Ho amato qualche
cosa costruita da me, qualche cosa che è morta con Melania. Ho fatto un bel
fantoccio e me ne sono innamorata. E quando Ashley venne a cavallo, così bello,
così diverso, gli misi gli abiti del fantoccio e glieli feci portare, gli
andassero bene o no. E non ho mai voluto vederlo come era in realtà. Ho
continuato ad amare il fantoccio… ma non lui.”
Consapevole ormai dei suoi veri sentimenti, corre a casa per
dichiarare il suo amore a Retth, ma ormai è troppo tardi. Il capitano Butler
stanco di lottare, la lascia. Rossella non si dà per vinta ed il libro, come il
film, si conclude con la celebre frase:
“Penserò a tutto
questo domani, a Tara. Sarò più forte, allora. Domani penserò al modo di
riconquistarlo. Dopo tutto, domani è un altro giorno”.
A grandi linee ecco la trama di questo lunghissimo romanzo
(872 pagine nell’edizione Oscar Mondadori) che, nonostante la mole, risulta scorrevole
e avvincente, mai scontato o noioso. La trasposizione cinematografica, pur con
una durata di 3 ore e 40 minuti, presenta inevitabilmente il taglio di alcune
parti del racconto, perdendo così la completezza e la ricchezza di particolari
che sono presenti nel libro. Il film ha dato particolare risalto alla storia
d’amore tra Rossella e il capitano Butler, tanto che molte scene sono
incentrate su questi due personaggi magistralmente interpretati da Vivien
Leigh e Clark Gable.
Ci si è spesso interrogati nel corso degli anni se “Via col
vento” sia da ritenersi un romanzo d’amore oppure un romanzo storico. Il libro effettivamente
può essere letto sia come una storia d’amore sia come un resoconto storico
della Guerra di Secessione e della successiva ricostruzione. Margaret Mitchell,
dichiarò di aver pensato spesso allo sfondo storico di “Via col vento” senza
però l’intenzione di inserirlo in un romanzo. Quando il libro fu accettato
dall’editore il più grande timore dell’autrice fu proprio quello di aver
commesso qualche errore di carattere storico; il suo lavoro però risultò così
dettagliato e minuzioso da essere apprezzato persino da Henry Steele Commager,
noto storico della Columbia University. Benché spesso l’interesse del pubblico
e quello della critica sia stato attratto nel corso degli anni soprattutto
dall’intreccio della vicenda sentimentale, Margaret Mitchell riteneva il suo
libro il romanzo del Sud, dove Rossella O’Hara doveva essere la
personificazione di Atlanta, il simbolo della caduta e della capacità di
rialzarsi della città stessa. Il filo conduttore del romanzo è il mito del
vecchio Sud e dell’innocenza perduta oltre ad un messaggio di speranza con cui
affrontare i problemi della ricostruzione. Messaggio che fu ben accolto dal
pubblico contemporaneo che aveva ancora un vivo il ricordo delle vicende
storiche narrate nel romanzo e che, negli anni Trenta, era proprio all’inizio
della ricostruzione del paese reduce dalla Grande Depressione.
Non tutta la critica fu ovviamente benevola nei confronti
del romanzo non mancarono detrattori che accusarono la Mitchell di aver
appoggiato valori di un mondo scomparso, di aver dato alla storia un alone
mitico e troppo romantico; non mancarono inoltre critici che la accusarono di
appoggiare troppo apertamente la causa sudista.
Margaret Mitchell non solo è riuscita a creare un affresco
storico dettagliato e fedele alla realtà dell’epoca in cui si volgono le
vicende ma ha avuto anche la grande capacità di renderlo vivo attraverso la
descrizione dei suoi numerosi personaggi. Tutti, che siano protagonisti oppure
semplici figure di passaggio, sono descritti con estrema precisione, e pur
trattandosi di personaggi di pura finzione letteraria sembrano persone “vive” e
reali.
Oltre a Rossella, la vera protagonista del romanzo, gli
altri personaggi principali sono Ashley Wilkes, Melania Hamilton e Retth
Butler; ognuno di essi rappresenta un modo diverso di affrontare il
cambiamento, in un nuovo mondo dove o si hanno delle capacità di adattamento o
inevitabilmente si soccombe.
Rossella è all’inizio del romanzo una ragazzina egoista e
capricciosa, “troppo giovane e viziata
per aver mai saputo che cosa fosse una sconfitta”. Vive circondata
dall’affetto della sua inseparabile Mammy e da quello dei suoi genitori: la
dolce e gentile Mrs Elena, della nobile famiglia dei Robillard, e Mr Gerardo
O’Hara, un irlandese giunto in Georgia senza un soldo e che ha costruito con le
proprie mani il suo impero, un uomo all’apparenza burbero e collerico, ma in
realtà un’ottima persona. Rossella è circondata, grazie al suo carattere
frivolo e civettuolo, da una moltitudine di giovani pretendenti, ma proprio per
queste sue caratteristiche non è in grado di avere amicizie femminili ed ha un
pessimo rapporto persino con le sorelle.
Retth Butler è un personaggio che può essere considerato il
pendant maschile di Rossella, il capitano è una simpatica canaglia, una persona
che non si trattiene dal dire quello che pensa qualunque siano le conseguenze,
una persona che non si fa scrupoli per il proprio tornaconto. Entrambi si curano
poco o nulla delle convenzioni sociali e delle buone maniere, ma mentre
Rossella è mossa solo da egoismo, ogni sua azione anche meritevole viene da lei
compiuta sempre in previsione di ottenere qualcosa che desidera, Retth
dimostrerà in più di un’occasione di possedere gentilezza e bontà d’animo.
“Dite delle cose
scandalose!”
“Scandalose e vere. Purché
si abbia coraggio… e denaro, si può fare a meno della reputazione.”
Entrambi però, pur restando nei loro cuori fedeli al Sud,
non si fanno scrupolo di sfruttare a loro beneficio la situazione venutasi a
creare nel paese e, senza alcun senso di colpa, non disdegnano di far affari e
frequentare i loro “conquistatori” pur non condividendone modi ed opinioni.
Alla fine però Retth risulterà più debole di Rossella che dimostrerà fino
all’ultimo una forza di carattere straordinaria. Nella loro storia d’amore il
capitano Butler soccomberà davanti alla capricciosa e indomita Rossella, al
punto di darsi per vinto e abbandonarla nonostante ne sia stato suo malgrado
innamorato. Anche davanti alla morte dell’adorata figlia, Diletta, mentre
Rossella sconvolta dal dolore riesce comunque ad elaborare il lutto, Retth cade
in una profonda depressione che lo porta quasi alla follia. Rispetto al film,
il libro mette in maggiore evidenza i punti deboli del carattere del capitano
Butler indagando molto più a fondo i suoi sentimenti e mettendo in evidenza i
suoi errori di gioventù ed i rapporti con la sua famiglia; il romanzo riesce quindi
a darci un quadro più completo della sua complessa personalità.
Retth Butler è un personaggio bellissimo, dolce, forte,
contradditorio ed amabile, non si può non innamorarsi di lui fin dalla sua
prima apparizione; nessuno in cuor suo può capire perché Rossella sia così
ottusa da non rendersi conto subito che Retth vale mille volte di più del “decadente”
Ashley… Rossella invece o la si ama o la si odia, non esistono mezze misure nei
sentimenti che si possono provare verso di lei, resterà fino alla fine una
bambina frivola e viziata, spesso irritante, ma darà prova di una forza di
volontà, di una pronta intelligenza, di una scaltrezza che non la si può
comunque che ammirare al di là di essere d’accordo o meno con i suoi metodi.
Rossella ama solo se stessa e Tara, ma anche l’amore per Tara è in fin dei
conti un amore egoistico, perché da buona irlandese, figlia di Mr Geraldo
O’Hara, da quella terra riesce a trarre non solo sostentamento ma anche la
forza per affrontare le avversità e i momenti bui della vita:
“La terra è la sola
cosa al mondo che valga qualche cosa” urlò Geraldo, e le sue braccia corte e
grosse facevano grandi gesti di indignazione “perché è la sola cosa al mondo
che rimane e, non dimenticarlo! La sola per cui valga la pena di lavorare, di
lottare…di morire”.
L’altra coppia, quella formata da Ashley e Melania, è la
coppia rivolta al passato. Melania è una donna apparentemente debole, ma che
proprio grazie alla sua debolezza riesce ad essere fonte di forza per tutti
coloro che ruotano intorno a lei: il marito, Rossella e lo stesso Retth che ha
per lei un rispetto incondizionato. Melania ama Rossella come una sorella, non
concepisce il tradimento e la cattiveria perché sono lontani dal suo cuore, non
può vedere il male perché per lei il male non esiste. Pur nella sua debolezza
dimostra più di una volta la forza di una tigre quando si tratta di difendere
le persone che ama. Melania continua a vivere nel passato pur rendendosi conto
che le cose sono cambiate, ma riesce a farlo con il sorriso, nel cambiamento
preferisce accontentarsi del poco che le rimane pur di non soccombere e
dimenticare se stessa, le proprie idee e la propria identità. Nel libro Melania
è un personaggio positivo e, anche se a volte la sua infinita bontà risulta un
po’ imbarazzante e al limite della credibilità, è una persona vera con
sentimenti veri, paure e preoccupazioni come ogni altro. Nel film invece il suo
è un personaggio stucchevole e ne viene data l’immagine che ne ha Rossella cioè
quella di un’inutile bambola di porcellana, senza tener conto della vera
personalità di Melania né dell’opinione che le persone che la circondano hanno di
lei.
Ashley Wilkes, nel libro come nel film, è l’opposto di
Rossella. Lei è una donna piena di vita, vivace, allegra ma priva di cultura; lui
è invece un uomo colto, che ha viaggiato nel vecchio continente, i cui
principali interessi sono l’arte, la letteratura, la poesia, ma è anche una persona
che vive in un mondo tutto suo, è un sognatore, un uomo che passa le sue
giornate a riflettere, che ama pensare, ma non agire.
“egli viveva in un mondo interiore molto più
bello della Georgia, e tornava malvolentieri alla realtà”.
Ashley è l’emblema di chi non è riuscito ad affrontare il
cambiamento, lui che aveva sempre vissuto in una realtà tutta sua, non riesce a
trovare né la volontà né la forza di adattarsi al nuovo mondo. Vive
aggrappandosi al passato e, come un parassita, trae sostentamento e forza da
sua moglie Melania e da Rossella che lo accudiscono come se fosse un bambino.
“Ashley è un
bravissimo uomo!” lo difese Rossella con fervore.
“Non ho mai detto il
contrario; ma è bisognoso di aiuto come una tartaruga coricata sul dorso. Se la
famiglia Wilkes riesce a superare questo periodo difficile, è perché c’è
Melania che vince le difficoltà; non Ashley”.
Ormai disilluso comprende di essere stato sconfitto dalla
vita, è quando muore la moglie resta solo un uomo terrorizzato, smarrito e
debole.
Ho visto il film innumerevoli volte e ogni volta è stata
un’emozione, per questo motivo per molto tempo sono stata restia a leggere il
libro, temevo che potesse essere una delusione. Ora posso dire che mi spiace
non aver letto prima il romanzo. Per quanto possa essere intrigante ed
interessante, il film non eguaglierà mai la completezza e la ricchezza del
libro. Come ho già sottolineato precedentemente alcune parti nel film sono
state tagliate, perdendo così non solo il racconto della maggior parte degli
avvenimenti storici dell’epoca, come il racconto di alcune celebri battaglie o
i riferimenti al Ku Klux Klan, e la possibilità di conoscere molti personaggi
secondari interessanti che non figurano sul grande schermo come ad esempio Mrs
Tarleton, Cade Cavet, Franco Picard, i figli di Rossella Wade ed Ella avuti
rispettivamente dal Carlo Hamilton e da Frank Kennedy, e molti altri come lo
zio Pietro, Dilcey, Will Benteen… ma soprattutto nel film non abbiamo nessun
riferimento alle interessantissime pagine che raccontato la storia di Mr O’Hara
e della bella e nobile Elena Robillard. Inoltre ci sono alcuni punti del film
che hanno decisamente semplificato la storia, come la morte di Geraldo O' Hara avvenuta
sì per una caduta da cavallo, ma in circostanze ben diverse da quelle
raccontate sul grande schermo…
Basta, mi fermo qui, ho già anticipato troppe cose! Se avete
amato il film dovete leggere assolutamente il libro!
Un’ultima cosa: il romanzo merita davvero di essere letto,
ma dovrete avere tanta pazienza per la traduzione (mi riferisco all’edizione Classici
Moderni Oscar Mondadori), incontrerete infatti moltissime frasi dove le scelte
dei tempi e dei modi verbali sembrano essere estratte a caso da un
bussolotto…qualche esempio?
Se sorridere,
civettare ed essere sventate poteva attrarlo, civetterebbe con piacere e
sarebbe più sventata di Caterina Calvert. E se erano necessarie misure più
ardite, ebbene! Le prenderebbe.
oppure
Sapeva che, se
cominciasse, piangerebbe come quella volta nella criniera di cavallo, durante
la tremenda notte della caduta di Atlanta (…)