di Donato
Carrisi
LONGANESI
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Vi
riporto subito qualche notizia sull’autore del libro di cui vi parlerò oggi,
anche se Donato Carrisi non ha certo
bisogno di presentazioni: classe 1973, nato a Martina Franca, vive a Roma.
Laureato
in Giurisprudenza e specializzato in Criminologia e Scienza del comportamento,
è sceneggiatore di serie tv e cinema.
Scrive
per il Corriere della Sera ed è autore di bestseller internazionali, tanto che
il suo libro “Il suggeritore” è uscito in ben 23 paesi.
Donato
Carrisi è l’autore italiano di thriller più venduto nel mondo.
Il
suo ultimo lavoro si intitola “La ragazza nella nebbia”.
La storia è ambientata ad
Avechot, un piccolo paese delle Alpi.
Avechot
è stato nel passato un’importante meta turistica, ma dopo la scoperta di un
importante giacimento di fluorite nella zona, si è ormai trasformato in piccolo
centro isolato.
Gli
abitanti che possedevano terreni, grazie alla vendita degli stessi, si sono arricchiti
più di quanto mai avrebbero sperato di riuscire a fare, quelli che vivevano invece
dei proventi del turismo hanno dovuto assistere impotenti al fallimento delle
proprie attività commerciali.
Il racconto ha inizio il
23 febbraio, ovvero 62 giorni dopo la scomparsa della giovane Anna Lou Kastner,
la sedicenne con i capelli rossi e le lentiggini che il 23 dicembre, uscita
di casa per recarsi in chiesa, non vi era mai arrivata. Nonostante il percorso da compiere
fosse di poche centinai di metri, la ragazza era scomparsa nel nulla e di lei
si era persa ogni traccia.
La
notte in cui tutto cambiò per sempre era iniziata.
L’agente
Vogel viene fermato dalla polizia dopo un incidente stradale. Nella fitta
nebbia la sua auto ha sbandato ed è uscita di strada. Vogel ha i vestiti
sporchi di sangue ma quel sangue non è suo.
La giovane procuratrice Rebecca Meyer non crede all’apparente
stato confusionale in cui sembra trovarsi l’agente speciale Vogel e decide
quindi di richiedere una consulenza ad Auguste
Flores, lo stimato psicologo che lavora da quarant’anni nell’ospedale di
Avechot.
Lo stato confusionale di Vogel si dirada
pian piano e inizia così il racconto
dell’agente sulla terribile vicenda, sugli indizi e sulle prove vere, false o
presunte raccolte nel corso delle indagini nonché del fondamentale ruolo
giocato dai media nel corso delle operazioni.
Personaggi principali del romanzo sono l’agente Vogel e il principale
indiziato il professor Martini.
Due protagonisti perfettamente delineanti
da Carrisi.
Il
professor Martini, marito premuroso, padre esemplare, insegnate capace sembra il
soggetto ideale destinato a divenire la perfetta vittima di un errore
giudiziario.
L’autore è bravissimo però a far si che
il lettore, dapprima convinto dell’innocenza del professor Martini, vacilli nel
corso delle indagini tanto da non essere più certo di nulla.
Allo stesso modo il lettore che sin
dalle prime pagine nutre un profondo disprezzo per l’agente Vogel e i suoi metodi poco ortodossi, nel corso della
lettura è più volte indotto a chiedersi se, pur continuando a ritenere deprecabili
i mezzi da lui usati, questi sia poi davvero così lontano dalla scoperta della
verità.
Quello
che più colpisce del romanzo di Donato Carrisi è l’attualità dell’argomento.
Ogni giorno le televisioni ci riportano
casi di cronaca nera: delitti efferati commessi da persone comuni.
Assistiamo ogni giorno alla “creazione del mostro” da sbattere in prima
pagina o di cui discutere in trasmissioni e talk show televisivi sempre più
numerosi.
Donato Carrisi con “La ragazza nella
nebbia” mette in evidenza quanto il
pubblico sia da considerarsi “una bestia
feroce e famelica”, pubblico di cui fanno parte anche “i
turisti dell’orrore” come li defisce lo stesso agente speciale, intere
famiglie che nelle giornate di festa si muovono in massa per recarsi sul luogo
del delitto.
Lo sciacallaggio
mediatico non si preoccupa dei sentimenti delle persone coinvolte e neppure
della giustizia e della verità: conta solo l’indice di ascolto.
La
giustizia non fa ascolti. La giustizia non interessa a nessuno. La gente vuole
un mostro…E io le do quello che vuole.
In questa prospettiva l’agente Vogel
riesce a volgere a suo vantaggio l’enorme caso mediatico da lui stesso creato, non solo procurandosi notorietà e fama, ma anche ottenendo maggiori mezzi e
finanziamenti per condurre le indagini.
Qual è il prezzo da pagare?
Il
mostro diventa il vero protagonista della vicenda, a discapito della vittima stessa
che alla fine, dopo essere stata santificata, viene dimenticata, tanto che quando
tutto sarà finito non sarà il suo nome ad essere ricordato ma piuttosto quello del suo
carnefice.
“La ragazza della nebbia” non può
definirsi un romanzo dai ritmi serrati ma è un racconto molto intenso e
scorrevole; una storia stimolante, coinvolgente
e soprattutto ricca di colpi di scena.
Ho cercato per ovvie ragioni di
anticiparvi il meno possibile sulla trama e lo svolgersi degli avvenimenti,
tralasciando anche di raccontarvi dettagli sui personaggi e sulla comunità in cui questi vivono per non influenzarvi nella lettura del libro che consiglio a tutti, non solo
agli appassionati del genere.
Posso assicurarvi che, dopo averlo letto, la vostra prospettiva e le vostre opinioni sulle indagini dei delitti di
cronaca nera e sulle trasmissioni televisive a queste dedicate non saranno più
le stesse.