Definirei
questa antologia un viaggio inatteso
alla riscoperta degli umanisti e del loro pensiero. Non pensavo sarei
riuscita a leggere questo volume, acquistato tempo fa, e invece, con mia
sorpresa, non solo l’ho letto, ma ne ho apprezzato ogni pagina, ricca di storia
e significato.
A scuola, gli
umanisti ci sono stati presentati come figure austere, spesso distanti, quasi
polverose. Rileggendoli oggi, in un contesto diverso e con uno sguardo più
curioso, appaiono invece sorprendentemente vivi.
I
nomi di Cosimo de’ Medici e a Lorenzo il Magnifico evocano non solo potere e
influenza politica, ma anche un profondo legame con il pensiero, l’arte e il
dialogo culturale. Sotto il loro mecenatismo, gli artisti furono ispirati
dall’umanesimo, in particolare dal neoplatonismo, e le loro opere divennero
veicoli di messaggi sottili e profondi, riflesso delle idee filosofiche del
tempo
Leggere
questi scritti è stato come trovarsi tra loro, nella villa di Careggi o in quella di
Fiesole, e ascoltare le loro conversazioni. Non stupisce che Giovanni Pico
della Mirandola si meravigliasse del fatto che il Magnifico, pur impegnato nelle attività pubbliche, trovasse il tempo
per riflettere su questioni filosofico - culturali, come se non avesse
altro di cui occuparsi. Viene spontaneo sorridere pensando ai politici di oggi.
Ciò che più mi ha
colpito è la modernità di questi testi. Le domande che pongono, le riflessioni
sulla società, sulla politica, sulla lingua, risultano di grande attualità. Mi ha sorpresa in
particolare Il capitolo dedicato
alla filologia: le difficoltà nella traduzione dei testi, le motivazioni,
spesso pretestuose e infondate, che adduceva chi non era in grado di rendere correttamente
alcuni termini greci in latino, il dibattito sull’equivalenza semantica. Tutto
questo mi ha fatto pensare agli anglicismi forzati di oggi e alla nostra
difficoltà, talvolta, nel trovare soluzioni linguistiche autentiche.
L’antologia
è suddivisa in otto sezioni,
ciascuna dedicata ad un particolare aspetto del pensiero umanistico, tra cui la
metafisica, la teologia poetica, la filologia e la filosofia. Numerosi sono gli autori di cui viene
riportata un’accurata selezione di testi: Marsilio Ficino, Leon Battista
Alberti, Poliziano, Giovanni Pico della Mirandola, Lorenzo Valla, solo per
citarne alcuni.
Non
posso dire che ogni argomento conquisterà tutti, ma credo che qualcosa possa
risvegliare la curiosità di ciascuno. Come vi ho già detto, ho trovato
particolarmente coinvolgente il capitolo intitolato “Filologia e filosofia”: un
vero viaggio nel cuore della parola, del significato e del pensiero.
Questo libro non è
soltanto una lettura: è un’esperienza. Riporta indietro nel tempo, avvicina a
menti brillanti, invita alla riflessione. E, soprattutto, riconcilia con una
parte della letteratura che spesso è stata considerata “noiosa” e per questo
messa da parte. Credo sia giunto il momento di tornare a sfogliarla.
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