William Morris (1834-1896) fu
un uomo dotato di una mentalità estremamente versatile; molteplici furono i
suoi interessi che spaziarono nei più diversi campi artistici e culturali sino
ad approdare alla militanza politica. Egli fu uno dei primi socialisti inglesi.
Tra le sue innumerevoli passioni
ci furono la mitologia nordica e il
romanzo medievale in particolar modo quello islandese. Questi argomenti influenzarono
largamente la sua produzione letteraria.
“The
house of the Wolfings” è il romanzo che ha ispirato la nascita del genere
fantasy. Lo stesso J. R. R. Tolkien affermò di aver tratto
ispirazione proprio da quest’opera per le storie ambientate nella sua “Terra di
Mezzo”.
La storia del romanzo di
William Morris racconta della lotta tra
i Goti e gli invasori Romani, inframmezzando alla realtà storica elementi
mitologici e fantastici.
In
un alternarsi di prosa
e poesia, la fusione di elementi di magia e di verità del passato danno
vita ad un racconto epico carico di
pathos e raffinato lirismo.
Protagonista del racconto è Thiodolf, condottiero degli Wolfings,
una della Casate più importanti della Marca. Spetterà a lui, scelto come Comandante di Guerra insieme ad Otter dei
Laxings, condurre gli eserciti per difendere le
Terre delle Genti dal famelico invasore.
William Morris esalta in
queste pagine il valore, l’ardore e
l’eroismo dei Goti contrapponendolo all’avidità e all’irreggimentazione proprie
dei Romani sebbene non manchi, comunque, di riconosce a questi un grande coraggio in
battaglia.
È appassionante poter leggere la storia da un altro punto di
vista, quello dei Goti appunto, essendo noi quasi sempre abituati a
leggerla dal punto vista dei Romani.
“The house of the Wolfings” è un romanzo che affronta temi che, oltre ad interessare i cultori del genere fantasy che qui potranno ritrovare le atmosfere all’origine del loro genere preferito, diventano anche un importante spunto di riflessione sociale considerando proprio la visione politica utopistica dell'autore.
Qualche parole deve
assolutamente essere spesa per la casa editrice Black Dog: molto bella la veste
grafica del volume, ottima la qualità della carta e particolarmente felice
l’idea di corredare il volume con le bellissime illustrazioni in bianco e nero opera
di Elena Massola. Infine, da sottolineare l’interessante prefazione a cura di
Andrea Comincini che qui ci racconta il genio
dimenticato di William Morris.
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