Protagonista del romanzo è
l’affascinante Don Giovanni de’ Medici. L’ultimo figlio maschio di Cosimo I,
nato dalla relazione con Eleonora degli Albizzi, era stato legittimato dal
padre suscitando il risentimento del rancoroso e violento Pietro de' Medici, il
più piccolo dei figli avuti dalla prima moglie Eleonora di Toledo.
La storia si svolge a cavallo
tra il 1597 e il 1598. Abile,
intelligente e seducente Don Giovanni de’ Medici è il comandante in capo
dell’artiglieria e governatore del porto di Livorno nonché comandante in capo della flotta granducale.
Don Giovanni gode del favore e della stima del fratello Ferdinando I de' Medici. Il Granduca e la moglie Cristina di Lorena, infatti, ripongono massima fiducia nel suo operato.
Grazie alle leggi livornine emanate da Ferdinando I, Livorno è un porto florido e lo sviluppo economico della città si ripercuote positivamente sulle finanze dell’intero Granducato. Molti sono i governi che, per dare respiro alle loro casse vuote, ricorrono ai Medici per ottenere prestiti.
Rendendosi conto di non poter
ottenere alcun aiuto finanziario da parte del Granducato, qualcuno si vede
costretto a giocarsi il tutto per tutto ricorrendo al ricatto e all’estorsione
pur di salvarsi dalla bancarotta. Non sarà facile scoprire chi tra coloro che sono vicini alla Corte sta tramando nell'ombra con il nemico.
Non
tutti i protagonisti di questo romanzo sono davvero esistiti, ma si integrano
perfettamente con i personaggi storici reali.
Per rispetto della verità storica,
sarebbe stato però apprezzato l’inserimento di un’appendice che evidenziasse chiaramente
quali siano gli elementi di pura invenzione.
Alcuni personaggi, tra cui Juan Batista de Granara y Aragon, il
fratellastro di Don Giovanni, sono senza dubbio opera di fantasia. Molto rimaneggiata
risulta anche la storia della madre di Don Giovanni, Eleonora degli Albizzi, che nella realtà venne costretta a un
matrimonio riparatore e in seguito, ripudiata dal marito per tradimento,
costretta a entrare in convento.
Al
di là della fervida fantasia dell’autrice che è decisamente un punto di forza
del romanzo, la trama poggia anche su solide basi storiche.
Abbiamo già detto delle leggi livornine,
ma ci sono molti altri punti di contatto con la storia. Ad esempio, senza voler
anticipare nulla per non rovinare la suspense, è argomento centrale della
narrazione la rappresentazione teatrale
della Dafne di Jacopo Peri su
libretto di Ottavio Rinuccini che venne realmente composta in quegli anni e
in seguito rappresentata a Palazzo Pitti.
Tanti sono i dettagli e gli
elementi atti a rendere realistica la trama. Un esempio ne è la minuziosa descrizione
di alcuni gioielli che possiamo ancora oggi ammirare nel Tesoro dei Granduchi.
“L'oro dei Medici“ è un giallo storico ben congeniato e dalla
trama avvincente, capace di catturare l’attenzione del lettore fin dalle
prime pagine grazie alla presenza di personaggi seducenti e a una
ambientazione molto interessante.
Assolutamente confermata la
buona impressione avuta leggendo “L’eredità medicea”.
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