martedì 24 maggio 2022

“I sepolcri dei Medici” di Marco Ferri

Marco Ferri, nella sua duplice veste di storico e giornalista, si pone l’obiettivo di raccogliere in questo volume una summa di tutti gli studi e le ricerche effettuate fino ad oggi sui sepolcri medicei.

Il libro è suddiviso in tre parti: la prima parte è dedicata alla storia delle traslazioni e delle esumazioni avvenute dal 1467 fino al primo dopoguerra, nella seconda parte viene dato ampio spazio a quello che venne presentato ai media nel 2003 come il “Progetto Medici” oltre a successive indagini tra cui il forse meno conosciuto “Progetto Sagrestia Vecchia” e infine una terza parte in cui Ferri analizza due casi emblematici della storia medicea ovvero il mistero legato alla sepoltura di Bianca Cappello, seconda moglie di Francesco I, invisa al cognato Ferdinando I e i diversi spostamenti della salma di Cosimo I fino alla sua definitiva collocazione all’interno della cripta delle Cappelle Medicee accanto all’amata prima moglie Eleonora di Toledo. 

Secondo quanto riportato dal Vasari l’idea di realizzare una terza grande sagrestia che potesse ospitare i sepolcri di tutta la famiglia fu di Cosimo I tuttavia l'idea prese corpo solo con il terzo granduca Ferdinando I. Ad un primo progetto di Bernardo Buontalenti fu preferito il progetto di Don Giovanni de’ Medici e Matteo Nigetti. In verità, i corpi degli esponenti della famiglia Medici restarono nella Sagrestia Vecchia e nella Sagrestia Nuova in attesa di essere trasferiti fino al 1791 quando il granduca lorenese Ferdinando III ne ordinò la traslazione nella cripta delle Cappelle Medicee. Qui restarono fino al 1858 allorquando per volontà del granduca Leopoldo II trovarono finalmente una dignitosa e definitiva tumulazione.

In questa sede abbiamo più volte affrontato l’argomento delle sepolture medicee in particolare parlando di due specifici libri: “Illacrimate sepolture” di Donatella Lippi e “Gian Gastone (1671-1737). Testimonianze e scoperte sull’ultimo Granduca de’ Medici”. Proprio questo secondo libro doveva essere l’esordio di una collana intitolata “I Medici. Studi e scoperte” a cui purtroppo nessun volume fece seguito e anche per questo motivo il libro di Marco Ferri diventa oggi un testo fondamentale per fare il punto di quanto indagato e scoperto fino ad ora.

Ferri prende in considerazione tutti e tre i luoghi di sepoltura facenti parte del complesso di San Lorenzo: la Sagrestia Vecchia, la Sagrestia Nuova e la Cappella dei Principi la cui cripta spesso viene attraversata dai visitatori in modo troppo frettoloso poiché impazienti di raggiungere la Sagrestia Nuova per poter ammirare il capolavoro michelangiolesco.

Il volume è arricchito da un’ampia documentazione fotografica e ogni capitolo è corredato di esaustive appendici dove sono riportati: verbali, comunicati stampa, riferimenti bibliografici, progetti di indagine, diari delle giornate di scavo e di studio, budget di spesa oltre ai diversi atti con cui le varie parti si obbligavano a rispettare gli impegni presi per la realizzazione dei programmi.

“I sepolcri dei Medici” di Marco Ferri è come si legge nella quarta di copertina "un lavoro che rappresenta 18 anni di studi e che ha a che fare con la storia, ma anche con la genealogia, la politica, l’architettura, le interazioni tra le corti italiane e europee, la medicina, la biologia, la letteratura, la tanatologia, l’arte, l’avvincente mondo delle relazioni umane”.

Ferri, così come alcuni degli autori delle pagine introduttive, auspica che in un prossimo futuro possano essere fatte ulteriori indagini, personalmente come ho già avuto modo di dire altre volte sarà forse perché si tratta della famiglia Medici le cui vicende mi coinvolgono particolarmente, ma non mi sentirei proprio al momento di condividere questa speranza.



 

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