sabato 9 gennaio 2021

“The Witcher - Il sangue degli Elfi" di Andrzej Sapkowski

Primo capitolo della saga di The Witcher, in realtà terzo libro in ordine di lettura, “Il Sangue degli Elfi” racconta quanto accaduto dopo il massacro di Cintra e la successiva vittoriosa battaglia di Sodden contro gli invasori nilfgaardiani.

I due volumi precedenti (“Il guardiano degli innocenti” e “La spada del destino”) sono infatti una raccolta di racconti dedicati agli avvenimenti occorsi fino alla battaglia di Sodden e al trattato firmato dai regni settentrionali con Nilfgaard, una tregua fragile che costringe, almeno per il momento, i nilfgaardiani a non oltrepassare il confine dello Jaruga.

Geralt di Rivia, il Lupo Bianco, ha finalmente incontrato il suo destino, la sua bambina sorpresa, Cirilla la principessa di Cintra.

Ciri, dopo la morte della nonna, la regina Calanthe, avvenuta durante il massacro di Cintra, è riuscita miracolosamente a mettersi in salvo e a sfuggire al terrificartene nero cavaliere di Nilfgaard che le dava la caccia.

Ora la bambina è con Geralt, lo strigo a cui era destinata fin da prima della sua nascita.

Geralt ha tutte le intenzione di difendere la sua protetta e per questo la conduce a Kaer Morhen, la dimora degli strighi, il luogo dove questi vengono addestrati.

Ciri vorrebbe ella stessa diventare uno strigo, il primo strigo donna, ma quando una sera si manifestano i primi segni delle sue forti capacità psichiche, Geralt deve necessariamente affidarsi all’aiuto di qualcuno più esperto.

La principessa Cirilla è la bambina dal Sangue Antico, lei è la Fiamma di Cintra e la profezia di’Itlina sta per compiersi.

Sapevo, dopo aver letto i racconti, che sarei andata avanti nella lettura perché ero rimasta piacevolmente sorpresa dalla storia nata dalla penna di Andrzej Sapkowski che, a parer mio, merita pienamente il successo raggiunto con la sua saga.

Avevo sentito invece pareri contrastanti sulla serie tv tratta dai suoi libri così, prima di affrontare la  lettura dei romanzi, ho pensato fosse giusto vederla per farmi un’idea.

La serie tv di Netflix non mi è affatto dispiaciuta anche perché non era per niente facile riuscire a rendere uniforme il materiale piuttosto frammentario fornito dai primi due volumi. Direi anche più che indovinata la scelta di Henry Cavill nel ruolo di Geralt di Rivia e quella di Anya Chalotra per interpretare Yennefer di Vengerberg.

Indubbiamente però mi sento in dovere di consigliare la lettura dei racconti prima della visione della serie Tv per comprendere al meglio non tanto la storia quanto la psicologia dei personaggi.

Consiglio che, a mio avviso, dovrebbe essere messo in pratica prima di vedere qualunque trasposizione cinematografica o televisiva relativa a qualsivoglia romanzo.

Veniamo adesso a “Il sangue degli Elfi”, il primo dei cinque romanzi, nato dalla penna di colui che è definito oggi uno degli scrittori fantasy più letti d’Europa.

Diciamo subito che rispetto ai libri di racconti, trattandosi di un romanzo, nonostante qualche salto temporale e alcuni flashback, la trama è ovviamente più omogenea.

Le linee narrative tendono a semplificarsi e quindi è più facile seguire la storia e con essa il succedersi degli avvenimenti.

In questo romanzo la dimensione avventurosa è forse meno preponderante rispetto a quella presente nei racconti, viene dato più spazio all’introspezione psicologica dei protagonisti e all’approfondimento delle dinamiche che legano tra loro i vari personaggi; la trama però resta sempre avvincente e il ritmo serrato e incalzante regala numerosi momenti di suspense che permettono di mantenere sempre altissima l’attenzione del lettore.

Gli intrighi e i tradimenti la fanno da padrone, nessuno è mai ciò che sembra e soprattutto nessuno può mai essere sicuro di aver accordato la  propria fiducia alla persona giusta.

Ciri è molto legata a Geralt e lui a lei, ma Ciri ora è molto legata anche a Yennefer e la maga, si sa, è sempre stata una donna imperscrutabile e pericolosa. Inoltre ciò che lega Geralt e Yennefer è qualcosa di forte e indissolubile anche se loro stessi per primi sembrano non crederci fino in fondo.

Con i suoi numerosi colpi di scena e la sua prosa coinvolgente, “Il Sangue degli Elfi” non ha tradito le mie aspettative, sebbene fossero molto alte. Non mi resta quindi che continuare la mia avventura e dedicarmi quanto prima alla lettura del prossimo romanzo intitolato “Il tempo della guerra”.


 



2 commenti:

  1. Mi ricordo che eri rimasta colpita positivamente anche dalle due raccolte di racconti. Devo ammettere che questa serie mi intriga: sembra proprio che ti porti all'imersione in un mondo fantastico e mi piace quanto fantasy e fantascienza riescono a coinvolgere il lettore così bene.

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    1. Sì, i racconti mi erano piaciuti molto per quanto io non sia un'appassionata di racconti in generale.
      Mi piace il fantasy, ma faccio fatica a trovare storie che mi appassionino davvero. La storia di The Whitcher ce l'ha decisamente fatta.
      Mi ha intrigato parecchio anche la serie tv.

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