LA BIBLIOTECA DI
PARIGI
di
Janet
Skeslien Charles
GARZANTI
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Il primo racconto è ambientato a Parigi e
prende avvio nel febbraio del 1939; il secondo, invece, è ambientato a Froid,
una cittadina del Montana, e inizia nel 1983.
Parigi,
1939. Odile, grazie a zia Caro, la sorella della
madre, ha sviluppato fin da bambina un amore sconfinato per i libri.
La sua è una famiglia all’antica, il
padre disapprova l’intenzione di Odile di trovare un lavoro, secondo lui
infatti sua figlia dovrebbe solo pensare a sposarsi e a mettere su casa.
Lei però è una ragazza determinata, più che mai decisa, nonostante la
disapprovazione paterna, a non
permettere a nessuno di impedirle di scegliere come vivere la propria vita.
Così, quando l’American Library, dopo un colloquio, le offre un posto come
bibliotecaria, la giovane è oltremodo felice perché non solo potrà
raggiungere una sua indipendenza economica, ma lo potrà fare anche svolgendo il
lavoro che sogna da una vita.
L’American library è la sua biblioteca
preferita fin dai tempi in cui vi trascorreva interi pomeriggi con l’amata zia,
un luogo dove ancora oggi rifugiarsi quando le cose non vanno per il verso
giusto.
Odile si ritrova così a passare le
giornate non solo tra gli scaffali dei libri da lei tanto amati, ma anche circondata dall’affetto di tante persone a
lei care, gli abituali frequentatori della biblioteca e i nuovi colleghi,
tra cui l’inglese Margaret che
diventerà la sua migliore amica, moglie di un diplomatico britannico, e Bitsi, che si definisce sin da subito
la sua gemella di libri.
Purtroppo però la vita di Odile e quella
di tutti i suoi amici verrà presto sconvolta dalla guerra e dall’occupazione di Parigi da parte delle truppe
naziste.
Cosa succederà all’American Library e a
tutti loro?
Froid,
1983. Lily è una dodicenne
insicura, spesso vessata dall’arrogante e sfrontata compagna di classe Tiffany.
In piena crisi adolescenziale si ritrova a dover fare i conti con la morte
della madre, un padre spesso assente e una giovane matrigna alle prime armi
incapace di gestire la situazione.
Lily ha una cara amica di nome Mary Louise, ma l’aiuto della sua
coetanea non è purtroppo sufficiente per far fronte a tutto quello che le sta accadendo.
Lily
riesce però a trovare conforto nell’amicizia di una vicina di casa, l’anziana
signora Odile Gustafson,
una sposa di guerra.
La signora Gustafson è vedova, suo
figlio è morto nella guerra del Vietnam, e lei vive sola nella casa accanto a
quella di Lily.
Odile è un’anziana che solitamente non dà confidenza
a nessuno, ma con Lily riesce invece ad instaurare un bel rapporto fatto di complicità
e affetto.
Lily
è affascinata dalla personalità di Odile e vorrebbe conoscere tutto di quella quel
paese, la Francia, da cui proviene la sua nuova amica.
Sotto l’attenta e costante guida di
Odile, la ragazzina non solo impara il francese e si appassiona alla lettura,
ma grazie ai suoi saggi consigli e ai suoi numerosi suggerimenti Lily si
preparara ad entrare nel mondo degli adulti.
“La
biblioteca di Parigi” è un libro emozionante e coinvolgente i cui numerosi personaggi si insinuano
nel cuore del lettore creando con lui immediatamente un forte rapporto empatico
Odile la si ama fin da subito nonostante i
suoi errori perché, come lei stessa dice, tutti ne commettiamo, ma sono poi i
nostri comportamenti ed il modo in cui facciamo fronte a questi nostri errori a
rivelare chi siamo veramente.
Non si prova invece immediata simpatia nei
confronti di Lily e più volte, durante la lettura, ci si chiede perché Odile sia così ben disposta nei
confronti di una ragazzina che troppo spesso si rivela così curiosa e
irrispettosa della privacy altrui.
In verità Odile e Lily sono per certi versi molto simili e queste somiglianze
si svelano pian piano, pagina dopo pagina.
Odile si rivede nella giovane Lily, nel
suo amore per un paese e una cultura diversa dalla propria, nella sua voglia di
indipendenza e per l’amicizia verso una persona esuberante e così diversa da se
stessa: Marie Louise, l’amica di Lily
infatti ricorda molto Margaret, l’amica di Odile.
Odile, dall’alto della sua esperienza, è
preoccupata che Lily possa fare quegli stessi errori che lei stessa ha commesso.
Cerca quindi con pazienza e dedizione,
di evitare alla giovane amica di commettere quegli stessi sbagli, cercando anche
di temprerare il suo spirito così che sia in grado di affrontare nel miglior
modo possibile le avversità della vita che inevitabilmente negli anni incontrerà.
Odile ha imparo a sue spese che
purtroppo il senso di perdita fa parte
della vita; durante la guerra ha dovuto infatti rassegnarsi a vedersi
portare via tutto quello a cui teneva maggiormente: amici, patria, città.
Odile
ha conosciuto l’odio e invidia: lei stessa li ha provati e lei stessa ne è
stata oggetto. Proprio
per questo motivo ha compreso quanto sia importante il valore della
comunicazione, quanto sia fondamentale riuscire a parlare dei propri sentimenti
per non rimanere schiacciati dalle proprie emozioni.
Gli
eventi narrati nel libro si basano su fatti e avvenimenti realmente accaduti.
All’American library durante
l’occupazione il personale della biblioteca sfidò in prima persona i nazisti
per continuare ad offrire un servizio agli utenti e dare loro attraverso la
lettura un segno di speranza.
“La biblioteca di Parigi” ci parla della
capacità dei libri di creare ponti tra
le persone e tra culture diverse.
È infatti provato scientificamente, come
leggiamo nell’intervista all’autrice a fine del volume, che coloro che leggono
molto, sopratutto romanzi, siano più empatici nei confronti del prossimo
rispetto a chi non legge o legge esclusivamente saggi.
Il libro di Janet Skeslien Charles è uno
struggente e coinvolgente romanzo sul potere
salvifico dei libri perché i libri sono amici che qualunque cosa accada non
ci tradiscono e non ci abbandonano mai:
libri
e idee sono come il sangue: hanno bisogno di circolare e ci tengono in vita
Per me i romanzi ambientati nella Seconda guerra mondiale rappresentano sempre un po' uno scoglio. Si tratta di un periodo così drammatico e ancora così vicino. Qualche mese fa, però, mi procurai la trilogia de La bicicletta blu di Régine Deforges perché mi ha sempre incuriosita. Sarebbe stata una lettura perfetta per l'estate, ma l'ho lasciata a Dublino perché avrebbe appesantito troppo il bagaglio.
RispondiEliminaInteressante che in questo romanzo, al centro degli eventi ambientati a Parigi, ci sia l'American Library.
Come te anch'io faccio fatica a leggere i romanzi ambientati in questo periodo.
EliminaIn realtà nel mio caso non credo sia un problema dovuto a fatti dolorosi troppo recenti, ma piuttosto ad un mio rifiuto per il Novecento in generale.
Nonostante questo ho letto alcuni libri ambientati in questo periodo che mi sono piaciuti davvero molto; questo è uno di quelli e un altro si intitolava "Le luci bianche di Parigi".