IL SENTIERO DEI
PROFUMI
di Cristina Caboni
GARZANTI |
Fin
da piccola Elena Rossini ha dovuto fare i conti con la solitudine e l’insicurezza.
Abbandonata
ancora bambina da una madre che le aveva preferito l’amore di un uomo che non
accettava quella figlia non sua, Elena era
stata cresciuta dalla nonna materna.
Lucia Rossini aveva
trasmesso alla nipote la conoscenza di un’arte antica, quella della profumeria, e lo aveva fatto all’interno del laboratorio di famiglia a Firenze, quel
laboratorio che apparteneva alle Rossini da più di tre secoli.
Oggi
Elena ha ventisei anni e di nuovo si trova a dover affrontare il tradimento e la
separazione.
Ha
appena scoperto che il suo fidanzato la
tradisce e la scoperta è avvenuta nel peggiore dei modi ovvero cogliendo il
traditore sul fatto.
Quella relazione nella
quale aveva investito tutto sia emotivamente che economicamente si è rivelata essere per lei l’ennesimo fallimento
e così, dopo un primo momento di smarrimento, la giovane donna accetta la proposta dell’amica
Monie e si trasferisce a Parigi.
Qui Elena imparerà a fare
i conti con il passato, ad affrontare le sue insicurezze riscoprendo se stessa
e le sue origini.
Conoscerà
molte persone ognuna delle quali in modi molti diversi contribuirà alla sua
crescita personale, rendendola una persona diversa, più matura e sicura di sé.
Ma
a Parigi Elena farà sopratutto l’incontro
che cambierà per sempre la sua vita: grazie a Cail, un uomo schivo e gentile, la giovane donna tornerà a credere nell’amore
ritrovando la fiducia in se stessa e nel prossimo.
“Il
sentiero dei profumi” è il primo romanzo di Cristina Caboni.
Come
per gli altri romanzi la storia della
protagonista è legata ad un evento del passato, in questo caso a fare da
filo conduttore è la ricerca del profumo perfetto creato da Beatrice,
l’antenata di Elena, tre secoli prima.
A
differenza degli altri due libri di cui vi ho parlato in altri post “La rilegatrice di storie perdute” e “La stanza della tessitrice” in questo romanzo
d’esordio non c’è il doppio piano narrativo, tecnica della quale Cristina
Caboni dimostrerà successivamente di essere una vera maestra.
Beatrice Rossini è un personaggio intrigante e gli
accenni alla sua appassionante storia lasciano sfortunatamente il lettore con
il desiderio inappagato di sapere qualcosa di più sulle vicende di questa donna così affascinante vissuta in un’epoca
lontana e sul suo amore sfortunato.
Ogni
libro di Cristina Caboni è incentrato sulla professione della sua protagonista
e, grazie a scrupolose ricerche, l’autrice riesce sempre a condurre il lettore
in un mondo a lui sconosciuto, un mondo ricco di dettagli che si svela pagina
dopo pagina ai suoi occhi.
Se
con “La rilegatrice di storie perdute” abbiamo fatto la conoscenza del mondo
dei libri antichi e dell’arte della legatoria e con “La stanza della tessitrice”
siamo diventati esperti di stoffe e tessuti, ne “Il sentiero dei profumi” l’autrice ci conduce per mano nel magico mondo
della profumeria e lo fa con la grazia e la passione che sempre
contraddistinguano la sua scrittura.
Lidia
Catalano (ttL – La Stampa) ha giustamente scritto che le atmosfere del romanzo ricordano quelle di "Chocolat" di Joanne Harris
e se vogliamo essere più precisi questo lo si avverte soprattutto nelle pagine in cui
Lucia è intenta a spiegare alla nipote che
il profumo non è qualcosa che si sceglie. Il profumo è il sentiero. Percorrerlo
significa trovare la propria anima.
Il
libro indubbiamente ha anche alcune analogie con un altro romanzo che ho amato
moltissimo intitolato “Il linguaggio segreto dei fiori” di Vanessa Diffenbaugh;
così come al termine di questo romanzo si trova un dizionario sul significato
di ogni fiore, al termine del romanzo di Cristina Caboni è presente un interessante dizionario dei profumi.
I due romanzi però hanno in comune tra loro molto più di questo, entrambi ad esempio hanno
la capacità di riuscire a commuovere il lettore attraverso il racconto di una
storia profonda e potente.
Elena è una donna fragile,
insicura e timida, ma al momento giusto sa trovare la forza e la determinazione
necessari per cambiare.
Il punto di forza dei romanzi di
Cristina Caboni sta tutto in questa sua capacità di saper raccontare con
delicatezza e sentimento storie sull’insicurezza dell’animo umano e sul
coraggio di affrontare questa stessa insicurezza, trasmettendo al lettore positività e speranza.
“Il
sentiero dei profumi”, come tutti le storie di questa autrice, è un romanzo in grado di stupire, emozionare
e coinvolgere il lettore conquistandolo fin dalle prime pagine.
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