ORIGIN
di Dan Brown
MONDADORI |
Edmond Kirsch, miliardario
quarantenne futurologo, guru dei computer, inventore ed imprenditore fuori
dagli schemi, nonostante la sua giovane età ha già ideato un notevole numero di
tecnologie avanzate che hanno rappresentato un incredibile salto in avanti in svariati
campi: dalla robotica alle neuroscienze, dall’intelligenza artificiale alle
nanotecnologie.
Ora Edmond Kirsch è pronto a svelare la sua
ultima scoperta, qualcosa di grandioso e inimmaginabile, qualcosa che avrà un impatto profondo sui
credenti di tutto il mondo qualunque religione essi professino.
Il quarantenne
futurologo sostiene infatti di aver trovato la risposta ai due misteri che da
sempre stanno al centro dell’esperienza umana, la creazione e il destino dell’uomo.
Kirsch in una conferenza
indetta al museo Guggenheim di Bilbao risponderà alle due domande fondamentali
sulle quali l’umanità si interroga da secoli: Da dove veniamo? Dove andiamo?
Edmond Kirsch
vent’anni prima era stato uno tra gli
studenti più promettenti di Robert Langdon all’università di Harvard dove
aveva seguito il suo seminario su “Codici, cifrari e il linguaggio dei
simboli”.
La passione per il
computer aveva allontanato quasi subito il giovane Edmond dal mondo della
semiotica, ma tra alunno e insegnate era nato un solido legame.
Proprio per questo
motivo Langdon è uno degli invitati alla
serata a cui prenderanno parte solo ospiti illustri, serata nella quale
Edmond Kirsch divulgherà la sua preziosa scoperta.
Alla conferenza però
qualcosa andrà storto e il professor Langdon
si troverà in grave pericolo; costretto a fuggire, non solo dovrà lottare per
la propria sopravvivenza, ma anche per difendere
l’inestimabile patrimonio di conoscenza del suo ex-alunno che rischia di andare
perduto per sempre.
Credo che pochi
scrittori riescano a catturare l’attenzione
del lettore fin dalle prime pagine di un romanzo come è in grado di fare
Dan Brown.
Non sono
un’appassionata del genere thriller, ma ogni volta che affronto la lettura di un
libro di questo autore, nonostante magari abbia già divorato un centinaio di
pagine rendendomi conto perfettamente che non è ancora accaduto nulla di
concreto nella storia, la suspense che Dan Brown riesce a creare fa si che diventi
per me praticamente impossibile trovare la forza di posare il volume.
“Origin” è
ambientato in una cattolicissima Spagna post-franchista, dove il re in fin di
vita, assistito dal suo confidente e consigliere, il rigido vescovo
Antonio Valdespino, sta per lasciare il regno nelle mani del suo unico figlio.
In un paese dove
ogni giorno cresce sempre di più il desiderio di laicizzazione, la gente si chiede che tipo di re sarà
l’erede al trono le cui idee sono avvolte ancora nel mistero.
Di lui, in verità,
si sa solamente che ha scelto di sposare una donna non nobile, forte e
indipendente, Ambra Vidal, la direttrice
del museo Guggenheim; questo lascerebbe presagire forse un’apertura verso
un futuro più libero e indipendente.
“Origin” è un
romanzo che oltre ad avvicinarci al
mondo dell’arte moderna e contemporanea, cercando di darci qualche
definizione e qualche parametro che ci aiuti ad orientarci in questo campo, per
me devo ammettere ostico e sconosciuto quanto al professor Langdon, ci pone
anche diversi interrogativi attuali e piuttosto delicati, non solo sull’annosa questione del rapporto che
intercorre tra scienza e religione, ma anche su quanto le nuove tecnologie
stiano cambiando il nostro modo di rapportarci con il mondo e interagire con il
prossimo.
Non potendo anticiparvi molto di più, per non rovinarvi il piacere della lettura, vi posso solo dire che trama avvincente e
adrenalinica, cospirazioni e teorie complottistiche, intelligenze artificiali e
colpi di scena oltre alla presenza dell’immancabile Robert Langdon,
l’affascinante protagonista dei migliori romanzi di Brown, sono gli ingredienti che fanno di “Origin” un
altro bestseller assolutamente da leggere per gli appassionati del genere e
non solo.
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