AMY SNOW
di Tracy Rees
NERI POZZA
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Gennaio 1831. Aurelia
Vennaway, figlia unica di Lord Charles e Lady Celestina Vennaway, una delle
famiglie più in vista della contea dello Hertfordshire, trova ai margini della foresta una neonata abbandonata nella neve.
Nonostante i genitori si oppongano con fermezza alla
decisione della figlia di fare crescere la neonata ad Hatville Court, Aurelia
con la sua caparbietà riesce ad ottenere il permesso dei genitori.
La bimba
decide di chiamare la trovatella Amy Snow: Amy come la sua bambola preferita e
Snow ovviamente perché ritrovata nella neve.
La madre di Aurelia cerca in tutti i modi di tenere
Amy distante dalla figlia, ma senza risultato, in quanto niente e nessuno sembra
essere abbastanza forte da riuscire a tenere le bambine lontana l’una
dall’altra evitando che crescano insieme
come due inseparabili sorelle.
La storia
del romanzo inizia nel gennaio 1848. Amy è prossima a lasciare Hatville Court
dopo la prematura morte di Aurelia, avvenuta alla giovane età di soli 25 anni,
a seguito di una malattia cardiaca.
Aurelia ha lasciato ad Amy una somma di appena 100
sterline o almeno ciò è quello che tutti credono alla lettura del testamento,
ma la giovane ha lasciato molto di più all’amica del cuore.
Per entrare in possesso della cospicua eredità e
conoscere i segreti di Aurelia, Amy Snow però dovrà lasciare quella casa a lei
ostile, ma pur sempre l’unica che abbia mai conosciuto, ed addentrarsi nel
vasto mondo a lei ignoto.
Come unica
guida avrà le lettere che l’amica le ha lasciato e che la condurranno lungo un difficile
ed impegnativo cammino, scandito dalle tappe della caccia al tesoro che, per un’ultima
volta, l’amica ha predisposto per lei, così come era solita fare quando era bambina.
Il viaggio di Amy Snow inizia a Londra e da lì la
ragazza raggiungerà diverse città dell’Inghilterra in ognuna delle quali farà
la conoscenza di persone di ogni tipo.
Aurelia ha messo in guardia Amy sul fatto di dover
stare molto attenta a non farsi rintracciare dai suoi genitori onde evitare di
dover restituire il cospicuo lascito.
E se all’inizio la paura di essere scoperta sarà
legata al timore di dover difendere l’eredità dalle mani dei vendicativi
Vennaway, ben presto Amy comprenderà che in gioco c’è molto di più di questo perché l’amica le ha celato un grande segreto
che solo ora, dopo la sua morte, intende rivelarle.
Tracy Rees riesce a coinvolgere il lettore fin dalle
prime pagine. La storia è avvincente ed i personaggi sono affascinanti.
Attraverso
le pagine di questo libro rinasce il romanzo vittoriano.
Numerosi sono gli accenni a Charles Dickens, tra l’altro
autore preferito dalle eroine del libro, che influenza non solo le aspettative di
Amy sulla città di Londra, ma si ritrova nelle atmosfere, nei diversi personaggi
e persino nella descrizione delle case.
“Amy Snow” ha però molto in comune anche con i romanzi austeniani: i due protagonisti
maschili Garland e Henry potrebbero benissimo essere usciti dalla penna di Jane
Austen così come le descrizioni
caustiche e sferzanti dell’alta società inglese dell’epoca.
L’affresco storico che ne risulta è perfetto,
l’autrice si è ben documentata e traspare in ogni riga quanto questo periodo
sia da lei amato; ritroviamo nel romanzo della Rees tutti i temi cari al
romanzo vittoriano: la ferrovia, i riferimenti all’industrializzazione del
nord, la società di Bath, la filantropia...solo per citarne alcuni.
Ogni personaggio meriterebbe una menzione particolare,
ma non essendo questo possibile, lascio al lettore il piacere di scoprire la bella
galleria che l’autrice è riuscita a regalarci.
Mi concentrerò solo sui quattro personaggi principali:
Amy, la vera protagonista, Aurelia la cooprotagonista la cui storia viene
raccontata attraverso le lettere inviate all’amica nonché dalla voce del
ricordo dell’amica stessa, il signor Garland e Henry Mead.
Aurelia ed
Amy sono due donne molto forti e
coraggiose, più scapestrata ed appassionata la prima, più riflessiva e attenta
la seconda.
Amy è cresciuta all’ombra di Aurelia e quando deve
prendere in mano la sua vita e affrontare il mondo a lei sconosciuto ha
indubbiamente paura, ma è anche abbastanza forte nella sua insicurezza per
tirare fuori la grinta e le capacità necessarie per superare ogni ostacolo.
Il romanzo della Rees può essere definito un romanzo di formazione proprio come
quelli dickensiani in cui l’eroe/l’eroina nel suo percorso crescono e
raggiungono la piena maturità.
I due uomini inducono non
poco in difficoltà il lettore.
Il signor Garland
è educato, raffinato ed elegante. Uno che ha l’aria che neppure il vento
potrebbe spettinare e i cui abiti nemmeno la volontà divina sarebbe in grado di
stazzonare.
Anche il signor Henry
Mead è affascinante seppur in maniera diversa. È cordiale, franco e
allegro. Sta cerando di trovare la sua strada e, come ogni giovane, è assediato
dalle incertezze e dalle delusioni dei mortali.
Chi dei due però è colui che davvero non nasconde
inganni? E se entrambi non fossero ciò che sembrano? Le domande assillano il
lettore fino alle pagine conclusive del romanzo.
Ciò che incanta più di ogni altra cosa in questo libro è che nulla può essere dato
per scontato, e se vero che forse ad un certo punto si intuisce quale sia
il segreto di Aurelia, fino all’ultimo non si ha mai alcuna certezza sui reali
sentimenti e intenzioni dei due pretendenti di Amy.
“Amy Snow” è un romanzo assolutamente da leggere consigliato
a tutti gli appassionati del romanzo vittoriano e ai lettori che hanno ormai
consumato le pagine dei libri di Jane Austen in loro possesso, agli amanti del
romanzo storico, agli appassionati della vecchia Inghilterra…
Un romanzo da leggere tutto d’un fiato che ci riporta
indietro nel tempo e che ha la capacità di farci sognare come solo i grandi
classici hanno saputo fare.
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