IL CROCIATO INFEDELE
di Davide Mosca
RIZZOLI
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Il
giorno prima della chiusura del concilio di Clermont, Papa Urbano II lancia un
appello ai Cristiani d’Occidente invitandoli a liberare la Terrasanta rispondendo
così alla richiesta d’aiuto avanzata da Alessandro I Comneno, imperatore
bizantino minacciato dai Turchi Selgiuchidi.
Il giorno 27 novembre 1095 viene quindi
indetta la Prima Crociata.
I
primi ad accogliere l’appello del papa furono una massa di avventurieri e
popolani, una moltitudine composta di ogni sorta di delinquenti, nobili
decaduti e servi della gleba guidati dal francese Pietro d’Amiens, detto Pietro
l’Eremita, un monaco fanatico; questa prima
spedizione viene spesso ricordata come la “crociata dei pezzenti”.
I crociati però si riunirono nell’agosto
dell’anno 1096, a
questa prima spedizione ufficiale presero parte diversi eserciti ognuno
capeggiato da un suo proprio signore. I partecipanti erano dei nobili
desiderosi di conquistarsi terre e fama oppure semplicemente desiderosi di
servire Dio. Molti di loro erano figli cadetti o piccoli feudatari spesso in
aperto contrasto gli uni con gli altri.
Tra
i nomi più noti: Goffredo di Buglione,
Raimondo di Saint Gilles, Roberto di Normandia, Boemondo e Tancredi di Taranto,
tutti personaggi che incontreremo nel libro di Davide Mosca.
Non
è mia intenzione annoiarvi ulteriormente raccontandovi la storia di battaglie,
di assedi e conquiste che ebbero luogo negli anni successivi, per cui facciamo un salto nel tempo ed arriviamo al
giugno del 1099 quando l’esercito dei crociati, ormai ridotto a soli 20.000
uomini, pone l’assedio alla città di Gerusalemme da poco riconquistata dai
Fatimidi ai danni dei Selgiuchidi.
E’
proprio nell’assedio di Gerusalemme e nella conquista della città santa che i
due protagonisti del libro di Davide Mosca reciteranno il loro ruolo
fondamentale.
Nel 1099 una delegazione di crociati
giunge a Genova per sollecitare soccorsi per coloro che stavano combattendo in
Terrasanta.
A
Genova in quel periodo imperversano lotte intestine tra le varie famiglie per
ottenere il governo della città e nessuno è intenzionato a lasciare il paese
rischiando così di perdere ogni possibilità di raggiungere il potere.
In questo periodo di lotte sanguinose,
complotti e segreti solo due giovani sono così lungimiranti da capire che
Genova può essere conquistata solo attraverso la conquista di Gerusalemme.
Genova
sarà fondata su una spiaggia di Giaffa,
in Terrasanta.
I
due ventenni si chiamavano Caffaro di
Rustico da Caschifellone e Guglielmo
Embriaco Testadimaglio, figlio cadetto di una potente famiglia vescovile
anch’essa in lizza per assicurarsi il controllo di Genova.
Amici
fin dall’infanzia l’astuto e spensierato Caffaro, abile mercante, dotato di
ottime qualità diplomatiche è il compagno perfetto per il forte e fiero
Gugliemo Embriaco, condottiero indomito, sempre pronto a lanciarsi in prima
persona là dove il pericolo è maggiore.
Quando
Guglielmo decide di inseguire il suo sogno ovvero liberare la Terrasanta e con essa i
mari che la dividono dall’amata Genova, per far sì che la sua città possa diventare
grande, regina dei mari e dei traffici commerciali, Caffaro non può che unirsi
a lui.
Vendono
la loro parte di eredità, armano due galee e partono incontro al loro destino.
Una volta, giunti a destinazione però si renderanno conto che le cose non sono
così facili come avevano immaginato. L’impresa sembra disperata, ma i due non
si daranno per vinti e sfruttando le loro qualità di abili diplomatici,
guerrieri e mercanti riporteranno una grande vittoria che cambierà la storia.
“Il crociato infedele” è un romanzo
scorrevole che si legge tutto d’un fiato. Il ritmo del racconto è dinamico e serrato pur lasciando ampio spazio a
delle bellissime descrizioni della città di Genova all’inizio del racconto e
dei paesaggi mediorientali nel corso della storia.
I personaggi sono descritti in modo
vivace e spesso sono inserite battute per meglio descriverne le
caratteristiche.
Buona la ricostruzione storica nella quale
sono sapientemente inseriti frammenti romanzati.
Guglielmo,
il valoroso condottiero testardo e senza paura dallo spirito combattivo e
focoso che gli è valso il soprannome di Caput Mallei è senza dubbio un
personaggio molto attraente ma Caffaro, io narrante della storia, è colui che
riesce ad affascinare maggiormente il lettore con la sua ironia, la sua scaltrezza
e quel suo sapersi destreggiare in ogni situazione.
Genova è ovunque ci sia un genovese. Le
nostre mura non contengono la città, la indicano soltanto.
E’
con un sentimento misto di orgoglio per la mia città e di riconoscenza per
coloro che l’hanno resa grande nella storia che ho letto il libro di Davide
Mosca.
Colgo
l’occasione quindi per ringraziare l’autore per avermi ricordato ancora una
volta, se mai ce ne fosse stato bisogno, di quali e di quanto grandi uomini
Genova sia stata la patria.
Genova con il suo vessillo, la croce di San
Giorgio, per secoli ha protetto i mari, i suoi mercanti hanno percorso le rotte
da Occidente ad Oriente e ritorno.
Genova ha dato i natali a personaggi quali Caffaro di Rustico da Caschifellone
e Guglielmo Embriaco Testadimaglio, Andrea Doria, Cristoforo Colombo solo per
citarne alcuni.
Nel
corso dei secoli personaggi come Byron, Dickens, Chopin hanno soggiornato a
Genova e pittori come Rubens, Van Dyck, Pieter Mulier vi hanno lavorato.
O tempora, o mores! Cos’è Genova oggi? Genova è ancora una città ricca
di cultura e di opere d’arte. Genova è una città di mare, una città unica nel
suo genere che tanto avrebbe da offrire ai turisti eppure sembra che lo spirito
dei genovesi si sia addormentato sotto lo strato di polvere depositato nel
corso dei secoli.
Non
si tratta di modernizzarsi o costruire chissà quali opere, Genova è già
bellissima così com’è.
Ci vorrebbe così
poco per tornare grandi, basterebbe smettere di continuare a nascondersi e
trovare la volontà ma soprattutto il coraggio di aprirsi di nuovo al mondo.
E
perché per esempio non iniziare cercando di migliorare i collegamenti
ferroviari ed aerei? Genova oggi sembra proprio irraggiungibile come la Gerusalemme di
Guglielmo e Caffaro!
Scusa Ludo temo di aver eliminato per errore il tuo commento invece di pubblicarlo! perdono! lo puoi rimandare così ti rispondo? non so cosa sia successo...
RispondiEliminaMa, dicevo che questo libro mi ispirerebbe anche. Il punto è che, essendo laureata in storia medievale, qualche volta i libri ambientati in quest'epoca mi lasciano un po' perplessa, quando non mi deludono del tutto.
RispondiEliminaio mi sono laureata in archeologia medievale (corso di studi lettere classiche indirizzo archeologico) quindi un po' ti capisco
Eliminain questo caso come avrai capito sono un po' troppo coinvolta per essere proprio obiettiva al 100% però credo davvero che sia una lettura piacevole
Che bello! Io di archeologia medievale ne ho studiata davvero poca, purtroppo, però ricordo con piacere 3 settimane di scavi fatti nel sito di Poggio Imperiale a Poggibonsi.
EliminaDeve essere stata una bella esperienza! di medievale anche io nonostante la tesi non ho fatto molto, solo due esami di archeologia e uno di storia dell'arte per il resto tanta archeologia e storia greca, romana ed etrusca...
RispondiEliminail problema era che mi piacevano un sacco la storia dell'arte e l'archeologia medievale ma allo tesso tempo mi appassionava tantissimo la storia romana... :-)
Oh, quanta nostalgia mi mettono addosso questi discorsi... gli studi universitari mi mancano.
EliminaCredo che chi apprezza la storia europea, non possa non rimanere affascinato dall'epoca romana.
A chi lo dici! per me quello dell'università è stato un periodo bellissimo...
EliminaElisa, se ti va, raccogli la sfida:
RispondiEliminahttp://ludo-ii.blogspot.co.uk/2014/04/sfida-colpi-di-poesia.html
So che leggi poesia...
accetto la sfida, ovvio :-)
Eliminalasciami solo qualche giorno per pensare...