I SOTTERRANEI DI LONDRA
di Peter Ackroyd
NERI POZZA
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Dopo
aver affascinato i suoi lettori con la monumentale biografia sulla capitale
inglese intitolata “Londra. Una biografia”, Peter Ackroyd torna con un nuovo
libro dedicato alla stessa città, un
breve ed intrigante racconto di appena 140 pagine che non mancherà di
sedurvi ancora una volta.
E' davvero una
nuova ed inconsueta prospettiva quella della Londra sotterranea che Ackroyd ci offre ne “I sotterranei di
Londra”.
Molti,
infatti, ignorano che sotto la Londra che tutti noi conosciamo
esiste un’altra città avvolta nell’oscurità dove la temperatura è mite
anche durante l’inverno.
Una
Londra popolata da strane creature e da
fantasmi ma non solo, sotto le strade che ogni giorno milioni di persone
percorrono in superficie vivono moltitudini di comunissimi topi e blatte capaci
anch’essi di scatenare le più fantasiose
credenze popolari.
Il
sottosuolo della capitale inglese è un
intrico di vie e cunicoli, di passaggi
segreti e gallerie.
I
suoi sotterranei sono caotici e disordinati, un vero e proprio labirinto che attira
e respinge allo stesso tempo.
Essi ricordano all’uomo gli inferi e
l’oltretomba ma contemporaneamente gli
suggeriscono anche una sensazione di protezione e di ritorno al grembo materno.
Non dimentichiamo che proprio il sottosuolo è sempre stato legato sin
dall’antichità al culto delle divinità
ctonie, divinità generalmente di sesso femminile.
Ackroyd
ricorda, per chi non ne fosse a conoscenza, che le fondamenta di Londra poggiano su uno strato argilloso e per questo
motivo la città viene risucchiata verso il basso sprofondando nel terreno.
Interessante
sapere che il livello della falda
freatica continua a salire tanto che ogni giorno devono essere pompati
quasi settanta milioni di litri per salvare la città.
La storia di Londra è anche la storia
dei suoi corsi d’acqua. Sono ben
tredici i fiumi della capitale britannica e anche se molti di essi oggi non
sono più visibili, ormai completamente coperti, continuano a scorrere lungo le
tubature e le fognature.
Ci
fu un tempo però in cui essi scorrevano liberamente tra i campi laddove la
realtà urbana si dissolveva in quella rurale.
Uno
tra i fiumi più conosciuti e a cui Ackroyd dedica un intero capitolo è il vecchio Fleet “il più potente dei fiumi scomparsi” il cui nome riecheggia
spesso nelle pagine della letteratura inglese.
Affascinante
è il racconto della metropolitana di
Londra, della sua costruzione e del suo sviluppo fino ai nostri giorni, le
stazioni, le linee e la storia del disegno della sua pianta ancora oggi uno dei
simboli principali, insieme al suo logo, della città.
Quante
cose diamo per scontate senza renderci conto di quanto siano costate in termini di ingegno e fatica e quale prezzo sia
stato pagato in vite umane per costruire tutto ciò che oggi sembra così normale
ai nostri occhi.
Quanti di noi si sono mai soffermati a pensare che la London Underground
è così antica da poter annoverare tra i suoi utenti personaggi quali Dickens e persino, perchè no, Jack
lo squartatore?
“I
sotterranei di Londra” è una scoperta continua; un libro che, tra le numerose
citazioni bibliche e classiche, ci svela mille curiosità.
Un’avventura
affascinante che tutti possiamo fare stando comodamente seduti in poltrona ma
quanta voglia di andare a vedere di persona questi luoghi, forse a volte anche un po’ macabri, però così suggestivi ed eccitanti.
Devo dire che questo mi ispira parecchio e ti ringrazio per avermelo segnalato.
RispondiEliminaHo scoperto solo negli ultimi anni quanto fosse sviluppata la città sotterranea di Londra, grazie allo spunto che mi è arrivato dal romanzo La mano sinistra di Satana di Roberto Genovesi.
Per quanto riguarda la metropolitana londinese, trovo che tutto quello che la riguardi sia affascinante: dal fatto che alcuni convogli fossero inizialmente trainati dai cavalli, ai fantasmi. E l'underground continua ad affascinare molti scrittori britannici, come Tim Powers, che nel suo ultimo romanzo fa tormentare Dante e Christina Rossetti dallo zio John Polidori, la cui tomba è andata distrutta e i resti perduti nella costruzione della metropolitana... (anche se, Tim, non amo molto il fatto che continui ad accanirti con i Polidori-Rossetti.)
Ero indecisa se leggerlo o meno, visto che avevo già letto l'altro libro su Londra di Ackroyd.
EliminaMa sono felice di averlo letto perchè non è per nulla un doppione, ma integra perfettamente il libro precedente.
Inoltre la lettura è scorrevolissima...
Sembra molto interessante. La questione del "sotto" era già suggestiva quando non c'erano le metropolitane (ma le fognature sì), tanto da ispirare parecchio folklore e, in tempi più recenti, lavori come quelli di Gaiman. Poiché ho deciso di contenermi, mi limito a segnarlo da qualche parte.
RispondiEliminacome ti capisco...le interminabili liste dei desideri ^_^
Eliminasembra che il tempo non basti mai e i libri si accumulano....
Lo sto leggendo, l'ho quasi terminato e mi sta davvero piacendo.
RispondiEliminaTra l'altro, sono fesca di lettura di Rivers of London di Aaronovitch, quindi alcuni capitoli sui fiumi di Londra nascosti nel sottosuolo mi hanno proprio presa bene. Lo stesso vale per quelli dedicati alla metropolitana: ho letto libri in cui si dava rivelanza alla Tube dei primordi ed è stato bello trovare tante notizie curiose sulla cara Tube.
La mia edizione è anche scritta bella grande (202 pagine!) e la lettura scorre sia per la particolare scelta editoriale che per la scrittura fluida.
Sono contenta che il libro ti piaccia :-)
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