Marco Ferri, nella sua duplice veste di storico e
giornalista, si pone l’obiettivo di raccogliere in questo volume una summa di tutti gli studi e le ricerche
effettuate fino ad oggi sui sepolcri medicei.
Il libro è suddiviso in tre parti: la prima parte è dedicata alla storia delle
traslazioni e delle esumazioni avvenute dal 1467 fino al primo dopoguerra, nella seconda parte viene dato ampio spazio
a quello che venne presentato ai media nel 2003 come il “Progetto Medici”
oltre a successive indagini tra cui il forse meno conosciuto “Progetto
Sagrestia Vecchia” e infine una terza
parte in cui Ferri analizza due casi emblematici della storia medicea
ovvero il mistero legato alla sepoltura
di Bianca Cappello, seconda moglie di Francesco I, invisa al cognato Ferdinando
I e i diversi spostamenti della salma di
Cosimo I fino alla sua definitiva collocazione all’interno della cripta
delle Cappelle Medicee accanto all’amata prima moglie Eleonora di
Toledo.
Secondo quanto riportato dal Vasari l’idea di realizzare una terza
grande sagrestia che potesse ospitare i sepolcri di tutta la famiglia fu di
Cosimo I tuttavia l'idea prese corpo solo con il terzo granduca Ferdinando I. Ad un primo progetto di Bernardo
Buontalenti fu preferito il progetto di Don Giovanni de’ Medici e Matteo
Nigetti. In verità, i corpi degli esponenti della famiglia Medici restarono
nella Sagrestia Vecchia e nella Sagrestia Nuova in attesa di essere trasferiti
fino al 1791 quando il granduca lorenese Ferdinando III ne ordinò la
traslazione nella cripta delle Cappelle Medicee. Qui restarono fino al 1858 allorquando per volontà del
granduca Leopoldo II trovarono finalmente una dignitosa e definitiva
tumulazione.
In questa sede abbiamo più volte affrontato l’argomento
delle sepolture medicee in particolare parlando di due specifici libri:
“Illacrimate sepolture” di Donatella Lippi e “Gian Gastone (1671-1737). Testimonianze e scoperte sull’ultimo Granduca de’ Medici”. Proprio questo secondo
libro doveva essere l’esordio di una collana intitolata “I Medici. Studi e
scoperte” a cui purtroppo nessun volume fece seguito e anche per questo motivo
il libro di Marco Ferri diventa oggi un testo fondamentale per fare il punto di
quanto indagato e scoperto fino ad ora.
Ferri prende in considerazione tutti e tre i luoghi di
sepoltura facenti parte del complesso di San Lorenzo: la Sagrestia Vecchia, la Sagrestia Nuova e la Cappella dei Principi
la cui cripta spesso viene attraversata dai visitatori in modo troppo frettoloso
poiché impazienti di raggiungere la Sagrestia Nuova per poter ammirare il
capolavoro michelangiolesco.
Il volume è arricchito
da un’ampia documentazione fotografica e ogni capitolo è corredato di esaustive
appendici dove sono riportati:
verbali, comunicati stampa, riferimenti bibliografici, progetti di indagine,
diari delle giornate di scavo e di studio, budget di spesa oltre ai diversi
atti con cui le varie parti si obbligavano a rispettare gli impegni presi per
la realizzazione dei programmi.
“I sepolcri dei Medici” di Marco Ferri è come si legge
nella quarta di copertina "un lavoro che
rappresenta 18 anni di studi e che ha a che fare con la storia, ma anche con la
genealogia, la politica, l’architettura, le interazioni tra le corti italiane e
europee, la medicina, la biologia, la letteratura, la tanatologia, l’arte,
l’avvincente mondo delle relazioni umane”.
Ferri, così come alcuni degli autori delle pagine
introduttive, auspica che in un prossimo futuro possano essere fatte ulteriori
indagini, personalmente come ho già avuto modo di dire altre volte sarà forse perché
si tratta della famiglia Medici le cui vicende mi coinvolgono particolarmente,
ma non mi sentirei proprio al momento di condividere questa speranza.