Nel marzo del 1345 avvenne,
secondo i calcoli degli studiosi del tempo, la congiunzione di Saturno e di
Giove, una congiunzione astrale che, anche in passato, sembrava aver portato sempre con sé eventi rovinosi, quali la discesa di Carlo d’Angiò o l’inizio
delle Crociate.
Datare il crack finanziario dei
banchieri fiorentini in questo annus horribilis si potrebbe considerare
un po’ una sorta di escamotage, una data che si presta meglio di altre a riassumere
le dimensioni della catastrofe. Infatti, se è vero che nel 1345 i maggiori
operatori commerciali si trovarono incapaci di restituire i prestiti, è
altrettanto vero che le prime avvisaglie della crisi erano già apparse negli
anni precedenti.
Lorenzo Tanzini indaga non solo
le cause e gli eventi che caratterizzarono l’insieme di fallimenti e
bancarotte, ma anche in quale modo il sistema cercò il modo di uscire dalla crisi.
Una delle più gravi
conseguenze a cui si dovette fare fronte fu ripristinare quell’inestimabile
tesoro del credito, inteso come fiducia, di cui il sistema
commerciale-bancario fiorentino aveva goduto universalmente fino a quel momento.
In verità, tale credito riuscì ad essere ripristinato in un arco di tempo
relativamente breve se si pensa, ad esempio, all’importanza raggiunta dal banco
Medici negli anni successivi.
Oltre alle pagine riservate
alla storia delle grandi banche nel primo Trecento, altrettanto spazio viene
dedicato da Tanzini a quello che accadde al sistema dopo il crack finanziario del
1345. È oltremodo interessante quindi vedere anche quali siano stati gli
sviluppi e i cambiamenti del sistema stesso nel corso degli anni e il suo adattarsi
agli eventi storico-economico-finanziari.
Certamente cambiarono gli
attori, ovvero le famiglie a capo delle attività economico-finanziarie, e anche
il sistema si adattò di conseguenza, ma tutto questo contribuì a dare vita alla
Firenze del Rinascimento.
Tra i vari eventi analizzati
spicca senza dubbio lo scoppio della peste che raggiunse Firenze nel 1348.
Paradossalmente la pestilenza, dopo l’impatto traumatico avuto sul tessuto
urbano, soprattutto per la fortissima riduzione della popolazione che ne conseguì,
ebbe successivamente un effetto positivo sulla vita della popolazione più
povera in quanto, essendosi ridotta la possibilità di trovare manodopera per
cantieri e botteghe, i datori di lavoro furono costretti ad offrire condizioni
salariali decisamente migliori.
Altro importante argomento
trattato da Tanzini è quello della nascita del Monte ossia un particolare
e articolato sistema di debito pubblico nato per il finanziamento della
Repubblica.
Nel 1345 diversi furono i
provvedimenti introdotti per cercare di rassicurare i creditori cercando
sempre, però, di salvaguardare l’imprenditoria cittadina.
Il libro di Lorenzo Tanzini è un saggio davvero ben documentato ed articolato, la prosa è impeccabile e la lettura scorre in maniera molto fluida.
L’argomento esposto, è vero, non è
semplicissimo e la comprensione oggettivamente a tratti necessita quantomeno di
una minima conoscenza di base della società e dei dati storici nell’epoca in
cui avvennero gli avvenimenti trattati, nell’insieme, però, se davvero interessati
alla materia, il testo, grazie alla sempre ottima capacità divulgativa del suo autore, risulta
senza dubbio accessibile.