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sabato 29 febbraio 2020

“La trilogia delle anime” di Deborah Harkness


 Tutto ebbe inizio con l'assenza e il desiderio.

Tutto ebbe inizio con il sangue e la paura.

Tutto ebbe inizio con la scoperta delle streghe.


Questo l’incipit della "Trilogia delle anime", opera di Deborah Harkness, dalla quale è stata tratta la serie televisiva di cui nei giorni scorsi è andata in onda la prima stagione su Sky Atlantic intitolata “A Discovery of Witches” e della quale la stessa Sky ha già annunciato l’uscita prossimamente di una seconda e terza stagione.

Il primo volume della trilogia si intitola “Il libro della vita e della morte”.

Diane Bishop, una giovane storica, specializzata in studi di alchimia, durante una delle sue ricerche all’interno della biblioteca Bodleiana di Oxford si imbatte in un antico manoscritto, l’Ashmole 782, che si rivela essere un testo stregato.
Diana Bishop è una giovane strega i cui genitori sono morti quando era  ancora una bambina.
A causa del trauma provocatole dalla perdita subita, Diane aveva deciso di allontanarsi per sempre dalla magia, convinta che fosse stata proprio questa a causare la morte dei genitori.
Quando però Diane entra in contatto con l’Ashmole 782, i suoi poteri riprendono all'istante forza e lei si ritrova all'improvviso a dover fare i conti con qualcosa di molto potente che non è in grado di controllare.

L’Ashmole 782, conosciuto anche come “Il libro della vita” è un manoscritto a cui streghe, stregoni, vampiri e demoni stavano dando la caccia da svariati secoli senza alcun risultato.
A Diane, invece, era bastato farne richiesta al bibliotecario per ritrovarsi il prezioso volume tra le mani, segno evidente che il manoscritto era stato destinato a lei da molti, moltissimi anni.

Perché proprio Diane sarebbe la prescelta? Quali segreti nasconde il prezioso manoscritto? L’Ashmole 782 è come sostengono i vampiri un testo che racconta le origini delle creature? Oppure come credono le streghe è un potente grimorio nel quale sono raccolti gli incantesimi delle prime streghe tra cui quello in grado di  annientare per sempre la nemica stirpe dei vampiri?

Tra coloro che danno la caccia al prezioso manoscritto un vampiro si distingue su tutte le altre creature: l’affascinante professor Matthew Clairmont, appassionato studioso di genetica e strenuo sostenitore delle teorie darwiniane.

Tra la giovane strega e il seducente vampiro, neanche a dirlo, scocca immediatamente la scintilla e, anche se l’amore tra una sangue caldo ed un mangemort non è mai cosa semplice e desiderabile, i loro sentimenti saranno più potenti di qualunque ostacolo il destino vorrà mettere sulla loro strada.

Come se non bastasse, infatti, il loro amore sfida apertamente anche la legge delle creature infrangendo Il Patto, un accordo vecchio di secoli che impedisce l’unione di creature appartenenti a razze diverse.

Diane e Matthew sono però dei predestinati; la loro storia era già stata scritta secoli prima nel “Libro della vita” ed è loro compito adesso risolvere l’arcano mistero.

Cercando di non svelarvi troppo con il rischio di rovinarvi la lettura, vi anticipo qualcosa sugli altri due volumi della saga.

Il secondo volume, intitolato “L’ombra della notte” è ambientato nell’Inghilterra elisabettiana.
Diane ha il dono di viaggiare nel tempo ed insieme a Matthew torna nel passato per sfuggire ai suoi persecutori e per trovare un’insegnante in grado di istruirla ed aiutarla a comprendere meglio i suoi poteri.

Il terzo volume “Il bacio delle tenebre” è il capitolo finale.
Matthew e Diane tornano a casa, nel presente, dove ritrovano tutte le persone care e si preparano ad affrontare un’epocale battaglia che non mancherà di regalare svariati colpi di scena.

Esiste anche un quarto volume intitolato “Il figlio del tempo”, uno spin-off della trilogia che racconta la storia di Marcus Whitmore de Clermont, uno dei figli di Matthew.
Ad una lettura sommaria della trama sembrerebbe uno sviluppo interessante della storia principale, penso quindi che il libro possa meritare di essere inserito nella mia wishlist delle prossime letture.

Analizziamo ora la storia della trilogia che, lo so, potrebbe sembrare molto affine ad un’altra famosa saga vampiresca, mi riferisco ovviamente alla quadrilogia di Twilight di Stephanie Meyer.

In realtà a parte la storia d’amore tra un vampiro e una donna a sangue caldo e ad alcuni particolari molto calcati soprattutto nella serie tv più che nei libri, in comune con Twilight c'è molto poco.

"La trilogia delle anime" di Deborah Harkness, se superiamo i pregiudizi iniziali, risulta essere un’opera piuttosto notevole in considerazione anche del fatto che i libri sono molto ricchi di riferimenti alla letteratura, alle scienze e alla storia.
Proprio questi colti e continui richiami alle più svariate discipline rendono la trama ricca di spunti interessanti per eventuali approfondimenti da parte di un lettore curioso.

La tematiche trattate, seppur nascoste all’interno di una trama fantasy, toccano tutte importanti problematiche contemporanee come la paura del diverso, la prevaricazione nelle dinamiche di coppia, i diritti delle coppie omosessuali, il pericolo insito nell’’ideologia di razza e così via.

La storia è avvincente e le pagine scorrono veloci pur se i romanzi sono caratterizzati da lunghe descrizioni particolareggiate di luoghi e non solo.

Le lunghe digressioni non sono mai fini a se stesse e spingono il lettore alla ricerca, a voler approfondire le proprie conoscenze sia storiche che scientifiche.

Non si può che invidiare a Diane la capacità di viaggiare nel tempo ed a Matthew, grazie alla sua lunghissima permanenza sulla terra, la fortuna di aver potuto conoscere di persona nel corso dei secoli scrittori, poeti, filosofi, re, regine e politici dei quali noi possiamo solo leggere nei libri di storia.

Chi non avrebbe voglia poi di potersi aggirare nelle biblioteche delle residenze dei de Clermont così ricche di antichi testi, palinsesti e prime edizioni?

Molto avvincenti nel secondo volume sono i racconti sulla Scuola della Notte e sui suoi membri, mentre nel terzo volume tendono a risultare un po’ incomprensibili per chi non conosce la materia le lunghe digressioni sulla genetica, nulla comunque di così noioso o proibitivo da compromettere il piacere della lettura.

I protagonisti entrano subito nel cuore del lettore così come tutti i numerosissimi personaggi che ruotano intorno a loro.

Impossibile non farsi trascinare dagli eventi ed appassionarsi alla trama.

Così come è impossibile non amare Ysabeau de Clermont.
La madre di Matthew è una donna che sa come lasciare il segno con la sua eleganza, la sua classe, la sua determinazione, la sua intelligenza e, perché no, anche la sua spietatezza di cui non esita a servirsi quando vengono minacciate le persone a lei care.

Una trama avvincente e appassionante, dei personaggi affascinanti e seducenti, la descrizione di luoghi suggestivi, la magia e la storia sono gli ingredienti principali di questa travolgente e coinvolgente trilogia alla quale è davvero difficile sapere resistere.

Veniamo ora alle dolenti note: il primo volume è facilmente reperibile sia nella vecchia che nella nuova edizione, purtroppo però il secondo e il terzo volume sono reperibili sono in formato eBook a meno che non si voglia attendere la riedizione che senza dubbio avverrà prossimamente, ma della quale non conosco le tempistiche.
Per chi, invece, è in grado di leggere i libri in lingua originale è disponibile anche una bellissima edizione in cofanetto.


Nell’attesa di poter guardare su Sky la seconda stagione di “A Discovery of Witches” che vedrà ancora una volta Matthew Goode vestire i panni di Matthew de Clermont e  Teresa Palmer quelli di Diane Bishop, non vi resta che scegliere l'edizione dei libri a voi più adatta.








venerdì 2 novembre 2018

“La battaglia degli albi” di Markus Heitz

LA BATTAGLIA DEGLI ALBI
di Markus Heitz
TEA
Secondo volume della leggenda degli albi, la saga fantasy nata dalla penna di Markus Heitz, “La battaglia degli albi” riprende il racconto dall’episodio con il quale si chiudeva il primo romanzo vale a dire dalla vittoria riportata da Chapalor e Sinthoras.

Grazie all’alleanza stretta con il Demone di Nebbia, i Nostàroi, erano riusciti finalmente a spezzare l’incantesimo che difendeva la Porta di Pietra, unica via di accesso al Tark Draan.

Caphalor e Sinthoras alla testa di un grande esercito costituito dagli albi e dai loro alleati, le creature dell’Ishìm Voróo (orchi, umani, giganti…), possono ora finalmente pianificare l’attacco contro i loro odiati nemici: gli elfi.

Purtroppo però dopo l’entusiasmo iniziale per la vittoria riportata, le cose sembrano precipitare: il Demone di Nebbia non esita a tradire gli alleati intenzionato a sottometterli insieme a tutte le altre razze con l’intento di proclamarsi signore assoluto; il Dsôn Faïmon viene assediato dai dorón ashont, un nemico che gli albi pensavano di aver sconfitto per sempre tanti frammenti di infinito prima; Caphalor e Sinthoras sono costretti a fare i conti con chi nel Dsôn Faïmon trama alle loro spalle per vendetta e gelosia.

Il secondo volume, contrariamente al primo che coinvolge il lettore fin dalle prime pagine, stenta un po’ a decollare forse complice anche l’introduzione di molti nuovi personaggi e la frammentarietà del racconto che apre molteplici luoghi di azione disorientando non poco colui che affronta la lettura del romanzo.

È vero che i cultori del genere fantasy sono abituati a districarsi tra racconti le cui azioni sono ambientate in luoghi diversi, pensiamo ad esempio alle “Cronache del ghiaccio e del fuoco” di George R.R. Martin, ma ne “La battaglia degli albi” Markus Heitz tende, a mio avviso, a cambiare ambientazione ad intervalli un po’ troppo brevi costringendo così il lettore a salti narrativi troppo repentini.

Il secondo libro introduce molte nuove figure sia tra le fila degli umani che tra le fila degli albi.

Interessanti sono i personaggi che appartengono alla schiera dei maghi, primo tra tutti la giovane apprendista Famenia che si trova all’improvviso investita di responsabilità tali da richiedere conoscenze che sembrano andare ben oltre gli insegnamenti ricevuti dal suo maestro Jujulo, ma che invece saprà dimostrare una straordinaria forza d’animo e delle capacità sorprendenti.

Tra i personaggi albici invece su tutti spicca Carmondai, maestro dell’immagine e della parola, a lui viene affidato il compito di scrivere il poema che tramanderà ai posteri la gloriosa impresa della conquista della Terra Nascosta.
Carmondai si rivelerà una risorsa molto preziosa per i Nostàroi e per la causa degli albi perché ben presto le sue abilità si riveleranno essere ben superiori ad ogni aspettativa.

Introdurre nuovi personaggi e non concentrarsi solo sulle vicende che riguardavano direttamente Sinthoras e Caphalor, protagonisti del primo libro, è stata una scelta ponderata da parte dell’autore al fine di lasciare spazio ad altre figure.

Il terzo libro della saga infatti “Il cammino oscuro” avrà come protagonisti personaggi diversi e differente sarà anche l’ambientazione.
Con il terzo volume Markus Heitz ci condurrà infatti nelle caverne nel Phondrasôn per rivelarci i segreti della “Forra Oscura”.

Chi fosse interessato a conoscere il destino di Caphalor e Sinthoras sarà quindi costretto a leggere i romanzi sui nani che fanno parte dell’altra saga, “La saga dei nani”, altra opera di Markus Heitz.

Chi ha letto la mia recensione di “La leggenda degli albi” sa che ero entusiasta di quel romanzo, purtroppo questo secondo volume non è riuscito ad affascinarmi quanto il primo.
Nonostante le vicende raccontate in questo romanzo siano comunque coinvolgenti, manca quella scintilla che avevo riscontrato nel primo volume.
Gli stessi nuovi personaggi, a parte Carmondai e in parte Famenia, restano solo abbozzati e manca quella dettagliata caratterizzazione che contrassegnava le figure del primo libro, figure come Raleeha, Karjuna e la stessa Timānris.

Non credo quindi che proseguirò nella lettura della saga, ma sarei a questo punto piuttosto tentata di iniziare a leggere i volumi riguardanti i nani.
L’impressione, infatti, è che possa essere una lettura necessaria per meglio comprendere i romanzi dedicati agli albi da leggersi quindi in un secondo tempo.

Vi informo, per chi fosse interessato, che il quarto volume della saga degli albi intitolato “L’ira degli albi” è in uscita proprio in questi giorni nelle librerie.






domenica 16 settembre 2018

“La leggenda degli albi” di Markus Heitz


LA LEGGENDA DEGLI ALBI
di Markus Heitz
TEA
Gli albi sono una razza crudele. Amano la guerra e l’arte; si dice che pratichino la magia nera e che la loro medicina sia molto avanzata.
Gli albi sono esseri quasi immortali: non conoscono le malattie e possono morire solo a seguito di una morte violenta causata da un fatto accidentale.
Amici giurati degli elfi, ai quali sono molto somiglianti, ma dai quali si differenziano per l’indole malvagia, gli albi, provano un odio indicibile verso ogni altra razza, soprattutto verso i nani e gli umani.
Gli Eterni, i due fratelli Nagsar e Nagsor Inastè, sono i sovrani degli albi; la loro bellezza è talmente abbagliante che neppure i loro sudditi possono guardarli se non vogliono compromettere la propria salute mentale.

“La leggenda degli albi” è il primo volume della saga nata dalla penna di Markus Heitz.
I titoli successivi sono “La battaglia degli albi”, “Il cammino oscuro: la vendetta degli albi” e “L’ira degli albi”.

Le storie narrate in questa saga si inseriscono in quelle di un’altra saga (La saga della Terra Nascosta), composta da cinque volumi ai quali le leggende degli albi fanno da prequel, midquel e sequel.

Protagonisti di questo primo volume “La leggenda degli albi” sono Sinthoras e Caphalor, entrambi protagonisti del primo volume della saga della Terra Nascosta intitolato “Le cinque stirpi”.

Nel Dsôs Faïmon si agitano due opposte fazioni: le Comete e le Stelle.
Sinthoras è un guerriero ambizioso che come membro delle Comete vorrebbe iniziare una campagna per estendere quanto prima possibile i domini del regno.
Caphalor, guerriero che ha ottenuto la consacrazione degli Eterni, appartiene alla fazione delle Stelle e, come tale, non vede di buon occhio una possibile guerra espansionistica, ma piuttosto vorrebbe aumentare le misure difensive per proteggersi da eventuali aggressori esterni.

Sinthoras e Caphalor si incontrano per caso durante una battuta di caccia e dopo un acceso diverbio, si lasciano da nemici giurati.

Il destino però ha in serbo per loro una sorpresa: per secoli elfi e nani hanno prosperato nelle Terre Nascoste le cui vie di accesso erano precluse agli altri popoli grazie ad un incantesimo di difesa.

Gli Eterni però hanno scoperto che un demone potente, il Demone di Nebbia, si è stabilito nelle regioni a nord-ovest. Egli è in grado di spezzare qualsiasi sortilegio e i sovrani degli albi vogliono proporgli un’alleanza.
Caphalor e Sinthoras saranno inviati insieme come ambasciatori per ottenere l’aiuto del demone e convincerlo a combattere al fianco del popolo degli albi.
Sulla loro strada i due guerrieri incontreranno molte difficoltà, diversi ostacoli, tanti pericoli e creature pericolose, ma soprattutto dovranno fare i conti con l’avversione che provano l’uno nei confronti dell’altro.

Caphalor e Sinthoras riusciranno a portare a termine l’incarico affidatogli dai sovrani? Saranno in grado di mettere da parte la loro faida personale per il bene del Dsôs Faïmon? Riusciranno a trovare un punto di incontro nonostante le loro profonde divergenze politiche e non solo?

Markus Heitz ha creato un mondo fantasy affascinante popolato da personaggi altrettanto seducenti.
Oltre alle figure dei due eroi Sinthoras e Caphalor, si muovono sulla scena moltissimi personaggi interessanti come la schiava umana Raleeha e l’artista Timānris, per non parlare poi di creature straordinarie, infide e ingannevoli, come ad esempio il Gålran Zhadár, un essere nanesco dotato di potere magici e Karjuna, una femmina appartenente alla razza degli obbooni altrimenti detti anche “ladri di carne”.

Le storie narrate in questo primo volume della saga degli albi sono storie di orrore indicibile, di battaglie spettacolari, di trionfi grandiosi e di terribili sconfitte; sono storie di guerra, di viltà, di amore, di coraggio, di sincerità, di valore e di amicizia.

Dopo aver letto “La leggenda degli albi” non stupisce che Markus Heitz sia l’autore fantasy più letto in Europa e che i libri della saga dei nani possano aver venduto oltre 150.000 copie in Italia.

I romanzi fantasy sono numerosissimi e gli autori sono tanti, ma non è facile trovare autori veramente bravi e dotati di così notevole fantasia da essere in grado di immaginare e creare nuovi mondi come Markus Heitz ha dimostrato di saper magistralmente fare.

Inutile dire quindi che ho già acquistato il secondo volume della saga, “La battaglia degli albi”: non vedo l’ora di iniziare la lettura e di potervi relazionare in merito.
Per ora vi lascio con un arrivederci dalla Porta di Pietra….




domenica 25 febbraio 2018

“Fallen – la saga degli angeli caduti” di Lauren Kate


La saga degli angeli caduti è stata ispirata all’autrice dalla lettura di alcuni versi della Genesi (6, 1-4).

La serie, quattro volumi per totale di 1760 pagine, racconta la storia d’amore tra la diciassettenne Lucinda Price e Daniel Grigori, un angelo biondo dagli occhi viola.

La loro storia d’amore dura da sempre, il loro è un amore eterno ed impossibile.

Daniel è un angelo caduto costretto ad innamorarsi di Luce ogni diciassette anni e a perderla ogni volta.
Luce muore e si reincarna continuamente, ma ogni volta non ricorda nulla delle sue vite precedenti.

La maledizione però sta per essere spezzata: Luce infatti non solo sopravvive al bacio che è solito esserle fatale, ma per la prima volta inizia anche a ricordare qualcosa del suo passato.

Il primo volume si intitola “FALLEN” e racconta dell’incontro di Luce e Daniel alla scuola Sword & Cross, una specie di istituto correzionale dove Lucinda è stata “rinchiusa” in quanto sospettata di essere coinvolta in uno strano incidente costato la vita a un suo compagno.
Essere seguita da uno psicologo non è una nuova esperienza per Lucinda che, fin da piccola, è costretta a convivere con la presenza di strane ombre che la perseguitano e la terrorizzano.
Luce non è mai riuscita a comprendere l’origine di queste ombre, ma ora le cose stanno per cambiare.
Proprio grazie all’aiuto di Daniel e degli altri angeli caduti Lucinda potrà iniziare un percorso di crescita e redenzione.

Nel secondo volume, “TORMENT”, Luce ha cambiato scuola. La Shoreline è un istituto completamente diverso dalla Sword & Cross; è un ambiente raffinato ed elegante come gli alunni che la frequentano.
Il posto è stato scelto da Daniel e dagli altri angeli perché ritenuto un luogo sicuro per Luce, un luogo nel quale la ragazza avrà la possibilità di “evolvere” in tutta tranquillità.
Qui Luce fa la conoscenza di alcuni nephilim ovvero non proprio angeli, ma mortali che hanno dell’angelico nel loro DNA.
Se nel primo volume l’insidia del cuore era stata rappresentata da Cam, l’angelo bello e dannato, in questo secondo libro Luce rimane colpita da Miles, un ragazzo dolce e incredibilmente normale pur essendo un nephilim.
Ma nulla può frapporsi a lungo tra Luce e Daniel, nulla può scalfire un amore che resiste da secoli.

E proprio all’amore vissuto nei secoli precedenti è dedicato il terzo volume “PASSION” in cui Luce viaggiando indietro nel tempo rivive buona parte delle sue vita passate.
Italia, Cina, antico Egitto, Inghilterra, Russia… qualunque sia il luogo o il tempo, ogni sua vita termina inevitabilmente sempre allo stesso modo: Luce che finisce in fiamme e Daniel col cuore spezzato per la perdita subita.

L’ultimo volume è la resa dei conti. In “RAPTURE” Luce e Daniel sono ad un passo dalla salvezza, ma Lucifero ha intenzione di riscrivere la storia per impossessarsi del mondo.
Se Lucifero non sarà fermato per Luce e Daniel non ci sarà un futuro, tutte quelle morti e reincarnazioni di Luce, tutto il dolore di Daniel per la continua perdita dell’amata non saranno serviti a nulla.
Come sempre anche in questa corsa disperata contro il tempo però Daniel e Luce potranno contare sull’aiuto degli altri angeli oltre che su quello dei due fedeli nephilim, Miles e Shelby.

Non ho una passione per le saghe però alla fine, non so perché, spesso mi è impossibile resistere.
In questo caso “galeotto” fu il film tratto dal primo romanzo che è stato trasmesso su Sky all’inizio del mese e che ho visto tra l’altro per puro caso.
Il film, secondo me, non regge il confronto con il libro: la storia è troppo abbozzata, troppe cose non dette e anche gli attori non mi hanno convinta del tutto.
Insomma, nulla a che vedere con il ben riuscito adattamento cinematografico di Twilight.
Il film tratto da “Fallen” ha però dalla sua parte la capacità di incuriosire lo spettatore e spingerlo a leggere il romanzo nel caso non l’avesse già fatto, come nel mio caso.

La storia è indubbiamente ben articolata, i protagonisti ben riusciti e la fantasia dimostrata dall’autrice davvero notevole.

I libri partono piuttosto lenti tranne l’ultimo, ma dopo la lettura delle prime cinquanta pagine scorrono via veloci grazie anche allo stile di scrittura chiaro e scorrevole di Lauren Kate.

Una cosa che ho particolarmente apprezzato è di non aver calcato troppo la mano sui triangoli amorosi, sinceramente già visti, letti e riletti vedi le saghe di “Twilight” con Edward/Jacob o de “Il diario del vampiro” con Stefan/Damon.
Luce è attratta da Cam prima e da Miles in seguito come è normale accada nella vita di una diciassettenne, ma il suo amore per Daniel non viene mai messo davvero in discussione e ci mancherebbe…dopo secoli in cui si rincorrono!

Ogni personaggio della saga ha un suo fascino particolare e ognuno di loro è importante non solo ai fini dello sviluppo della trama in sé, ma anche come protagonista della propria storia personale.
Sarebbe in effetti interessante leggere anche “Fallen in love”, libro che cronologicamente si inserisce tra la storia narrata in “Passion” e l’episodio finale narrato in “Rapture”.
“Fallen in love” racconta infatti quattro storie d’amore ambientate in una notte di San Valentino del passato i cui protagonisti sono proprio alcuni degli angeli caduti.

Quattro volumi da più di 400 pagine ciascuno non possono certamente essere definiti una breve lettura; è inevitabile che qualche calo di intensità narrativa si avverta, ma nell'insieme la storia regge bene il ritmo del racconto grazie alla considerevole fantasia e all'abilita narrativa dell’autrice.

Ho letto tutti i libri piuttosto velocemente e devo ammettere di averlo fatto anche con molto piacere, però non posso negare che la storia a volte risulti davvero troppo, passatemi il termine, troppo zuccherosa!

Non posso neppure negare di essere rimasta particolarmente affascinata dal personaggio di Cam, quello del libro non quello del film! ragion per cui penso che presto farò un passo in libreria ed artiglierò una copia di “Unforgiven”.
“Rapture” ha lasciato troppi interrogativi aperti e io sono davvero curiosa di scoprire cosa il futuro abbia riservato a questo personaggio.
Protagonista di questa nuova storia è infatti proprio il tenebroso angelo caduto che tenta di riconquistare l’unica ragazza da lui veramente amata durante tutta la sua eterna esistenza: Lilith.
La storia in questo caso, visto il carattere dei due protagonisti, dovrebbe rivelarsi decisamente più vivace e dinamica. Staremo a vedere!






martedì 23 gennaio 2018

“Il ragazzo invisibile – seconda generazione” di Alessandro Fabbri – Ludovica Rampoldi – Stefano Sardo

IL RAGAZZO INVISIBILE
SECONDA GENERAZIONE
di A. Fabbri – L. Rampoldi – S. Sardo
SALANI EDITORE
Gli autori del libro Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo, sono anche gli sceneggiatori del film uscito il 4 gennaio nelle sale cinematografiche.

“Il ragazzo invisibile – seconda generazione” è il sequel del primo capitolo della saga di Gabriele Salvatores, uscito al cinema nel dicembre 2014 ad un mese dalla pubblicazione dell’omonimo romanzo “Il ragazzo invisibile”, sempre edito dalla Salani Editore.

Il protagonista dei romanzi, ambientati nella città di Trieste, è un ragazzino “speciale”, Michele Silenzi ha infatti il potere dell’invisibilità.

Nel primo libro Michele ha tredici anni e vive con la madre, una poliziotta single, che si rivelerà poi essere la sua madre adottiva. 
Tiranneggiato dai bulli della scuola e innamorato di una ragazza che non si accorge neppure di lui, scopre all’improvviso di avere il potere di rendersi invisibile.
Da quel giorno molte cose cambiano trasformando inevitabilmente la sua vita e quella delle persone a lui vicine.

Nel secondo episodio della saga Michele ha ormai sedici anni ed è un adolescente problematico.
Sua madre Giovanna è morta in un incidente d’auto, subito dopo aver litigato col lui al telefono a causa del suo rendimento scolastico.
Michele, solo e pieno di sensi di colpa, trascina la sua vita giorno dopo giorno senza alcuno scopo e, come se non bastasse, anche Stella, la ragazza di cui è da sempre innamorato, fa ormai coppia fissa con un altro e si è allontanata da lui.

Ma le cose stanno per cambiare: la nuova compagna di classe Nataša si rivelerà essere in verità sua sorella e Yelena, la loro madre naturale, che Michele credeva essere morta per salvarlo quando lui era solo un neonato, farà il suo ingresso sulla scena.

Insieme alle sconvolgenti rivelazioni, non mancheranno neppure diversi colpi di scena.
Insomma quel mondo a cui Michele era abituato fatto di compiti in classe, aperitivi e serie tv sarà completamente stravolto e Michele avrà finalmente una missione da portare a termine.

Se nel primo episodio i problemi del protagonista erano quelli di un ragazzino insicuro, alle prese con il bullismo e con un’autostima inesistente, in questo secondo romanzo Michele Silenzi ormai è diventato adulto con tutto ciò che questo comporta.

Michele si trova a dover compiere scelte difficili, ad affrontare situazioni per lui nuove e per giunta senza il prezioso aiuto di Giovanna, la sua madre adottiva; obbligato a scegliere cosa sia giusto o sbagliato fare, Michele deve fare i conti con il lato oscuro che è in ciascuno di noi.

La scrittura è una scrittura veloce, le scene si rincorrono davanti agli occhi del lettore come le scene di un film. La lettura è piacevole e la trama intrigante.

Belli i personaggi ispirati indubbiamente agli X-Men. Interessanti i poteri di cui sono dotati questi supereroi “nostrani” e che danno il nome ai protagonisti stessi: Cinetica, Roccia, Morfeo…

Affascinante il personaggio di Yelena, una donna forte e determinata.
Il dolore, la sofferenza l’hanno cambiata a tal punto che la sua sete di vendetta è più forte persino dell’amore per i figli.
Ho apprezzato la scelta “politicamente scorretta” degli autori nel creare questo personaggio.
La letteratura ci ha abituati per anni a figure femminili in cui l’istinto materno in qualche modo alla fine prevale sempre su tutto, ma questo si sa nella realtà non è una verità assoluta.

Yelena ha seppellito la sua umanità dentro di sé, ha ceduto al lato oscuro, Nataša invece, nonostante le sofferenze patite in passato, ha trovato la forza di scegliere la luce.

Michele, da parte sua, si sente solo e abbandonato da troppo tempo; provare finalmente un senso di appartenenza lo fa sentire euforico.

Michele però è figlio di Giovanna, non di Yelena: la sua vera madre è colei che l’ha cresciuto, colei che ha saputo trasmettergli i veri valori, non quella che l’ha messo al mondo.
Quando gli sarà richiesto, egli saprà bene da che parte schierasi e saprà fare la scelta corretta.

“Il ragazzo invisibile – seconda generazione” è storia di narrativa fantastica, ma racconta sentimenti  veri e problematiche attuali.

E’ più difficile essere “normali” o “speciali”? La cosa più difficile è crescere e ancora di più è crescere cercando di rimanere fedeli a stessi e ai propri ideali.

“Il ragazzo invisibile – seconda generazione” è un romanzo per ragazzi, ma credo possa essere una lettura interessante anche per lettori adulti amanti del genere fantasy.

Consiglio la lettura del romanzo precedente o la visione del film, prima della lettura di questo secondo episodio della saga; non che sia vincolante farlo, ma penso che conoscere tutta la storia aiuti ad apprezzare maggiormente l’insieme.

Ed ora non ci resta che rimanere in attesa del terzo capitolo… Michele e Nataša avranno senza dubbio altre avventure da raccontarci.



mercoledì 27 luglio 2016

“Il mondo dell’altrove” di Sabrina Biancu

IL MONDO DELL’ALTROVE
di Sabrina Biancu
DEL BUCCHIA
“Il mondo dell’altrove” è una raccolta i cinque brevi racconti che trasportano il lettore in un mondo fantastico, un luogo magico.

Il prologo ci rimanda subito ad un grande capolavoro della letteratura per ragazzi ovvero “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry e, proprio come questo splendido libro, i racconti di Sabrina Biancu affrontano importanti tematiche quali il senso della vita ed il valore dell’amore e dell’amicizia.

Sin dalle prime pagine, l’autrice pone al lettore l’eterno ed annoso quesito sul perché mai diventare adulti dovrebbe significare per forza perdere la capacità di sognare.
Sabrina Biancu risponde alla domanda attraverso le storie di Elia, di Rosy, di Tea, di Desideria e di Irina la stellina.

Cinque magici racconti che accompagnano il lettore adulto in un viaggio fantastico alla riscoperta di sé stesso e dei valori veri della vita ed allo stesso tempo affiancano il lettore adolescente aiutandolo a crescere e a maturare.
“Il mondo dell’altrove” potrebbe essere quindi definito “il libro per tutte le stagioni”.

Questi i titoli dei cinque racconti:

-       Il ristorante della speranza
-       Rosy e l’anatroccolo
-       La rosa bianca
-       Lo spirito della fonte
-       La piccola stellina

Non scrivo nulla della trama perché trattandosi di racconti molto brevi rovinerei il piacere della lettura anticipando inevitabilmente parti significative che è giusto che il lettore scopra da solo.

Ho pensato però che potrebbe essere interessante proporvi una piccola intervista all’autrice, che devo ringraziare per aver accettato di essere ospite sul mio blog.
Chi meglio di lei infatti potrebbe presentare la sua opera?

Sabrina Biancu, classe 1981, è nata ad Oristano e vive a Baressa. Frequenta il corso di laurea in Scienze dell’educazione e della formazione. Ama i bambini, gli animali ed i libri.
Al suo attivo ha una raccolta di racconti dal titolo “Luce azzurra” (2009).


Il titolo “Il mondo dell’altrove” richiama alla mente la favola di Fantaghirò, così come il nome Desideria, protagonista del quarto racconto ricorda un’altra celebre serie TV. Quanto ti hanno ispirato questi racconti? Ci sono storie particolari che ti hanno ispirata?

Questa domanda mi riporta alla mente bellissimi ricordi, quando da ragazzina aspettavo il natale per vedere queste belle favole dove mi è sempre piaciuto rifugiarmi.
Sono sempre stata un’inguaribile sognatrice che ha usato la fantasia, anche perché ho vissuto dei momenti di solitudine a scuola, alle elementari e medie, perciò tenere viva la mente mi ha aiutato a non cadere nello sconforto.
Fantaghirò non ha influito in questi racconti, ma la quarta storia in piccola parte è stata influenzata da Sorellina e il principe del sogno, mi piaceva l’idea che una fonte magica potesse aiutare dei giovani innamorati, quindi la ricorda solo per questo.
Il resto è interamente frutto della mia fantasia, anche se posso dire che le letture e i film dell’infanzia ispirano molto i miei racconti, perché in buona parte non voglio crescere, e non voglio dimenticare di tenere accesa la creatività nonostante i miei 34 anni.

Nel primo racconto “Il ristorante della speranza” scrivi: “Attiri a te ciò che ti serve e l’universo di ascolta”. Credi alla legge dell’attrazione? Quanto secondo te il nostro atteggiamento influisce su ciò che ci succede?

Sei l’unica, o una delle poche che ha notato il chiaro riferimento alla legge dell’attrazione. Sì, credo ciecamente alla legge dell’attrazione, l’ho scoperta per caso e ho provato subito a metterla in pratica e devo dire che ha funzionato, perciò tutt’oggi continuo a usarla.
Se devo essere sincera la sto usando anche per la mia carriera da scrittrice e mi sta aiutando, non solo, la metto in pratica anche per aiutare gli altri e sono felicissima dei risultati, unita all’amore e alla gratitudine è una forza potente.
Se tutti provassero a usarla sono convinta che vivrebbero più felici.

Nei tuoi racconti si parla molto del difficile rapporto genitori-figli: il padre di Nico che vuole imporre le proprie scelte al figlio, il padre di Pietro che al contrario cerca di non imporre regole, ma cerca invece il dialogo, i genitori di Rosy in crisi davanti ai continui capricci della figlia. Quanto è difficile essere genitori oggi?

Questo è un argomento che mi sta molto a cuore. Io lavoro con i bambini, faccio l’animatrice e spesso mi sono ritrovata a chiedere cosa sia cambiato oggi rispetto a quando io ero bambina, e mi sono ritrovata a fare un confronto.
Io provengo da una situazione in cui mio padre era allevatore e mia madre casalinga con quattro figli a carico, quindi non semplice, dove spesso non avevo tutto quello che volevo perché non potevano permetterselo, nonostante ciò sono stata una bambina felice e col senno di poi sono contenta di come sono stata cresciuta anche perché non mi mancava niente.
Oggi invece vedo che il consumismo è maggiore rispetto alle reali esigenze, e credo che sia più difficile fare i genitori cercando di essere all’altezza dei tempi, con bambini che vogliono avere le scarpe di marca e l’ultimo telefonino perché lo hanno tutti altrimenti vengono scartati dai loro coetanei. Forse qualche no in più non farebbe male, in fondo le nuove generazioni dovranno prima o poi imparare a cavarsela con i loro mezzi.

I tuoi racconti parlano di sentimenti: amore, amicizia, solidarietà…. Parlano dell’importanza di essere sempre se stessi e della necessità di tenere a distanza le persone che vogliono solo manipolarci. Insegnano l’importanza della bellezza interiore che troppo spesso viene messa in ombra da quella esteriore…

Ho scritto questo libro pensando alle mie esperienze passate, e volendo comunicare un messaggio. A volte si è talmente occupati a vedere le cose con gli occhi che non si ascolta più con il cuore; sembra che l’esteriorità abbia preso il posto dell'interiorità, eppure spesso chi non si espone è chi ha più bisogno.
Con il mio libro ho voluto dare voce a chi non viene ascoltato, ci tenevo a sottolineare che se diamo una possibilità a ciascuno di dire la sua, può darci più di quanto ci potremmo immaginare.
  
Il tuo libro può sembrare in primo momento un libro dedicato agli adolescenti, può essere sotto questo aspetto considerato uno strumento per aiutarli a crescere, a maturare. Ma leggendo i racconti ci si rende conto, quasi immediatamente, che questi possono tranquillamente essere un valido aiuto anche per gli adulti che si sono persi e devono ritrovare la capacità di sognare e credere…

Bella parola credere, credere per vedere e non il contrario. Aiuta a sperare in un futuro possibile e non smettere di sognare, e se la fiducia è tanta rimarremo soddisfatti di ciò che vorremmo si realizzasse.
Sì, ci hai preso in pieno, questo libro è dedicato agli adulti che si sono persi, che hanno perso la capacità di sognare, perché pensano che diventare grandi non implica lasciarsi andare a queste cose.
Ma i sogni sono fondamentali, chi smette di farlo si perde e si lascia travolgere dagli eventi, pensando di non avere controllo sulla propria vita, invece è il contrario.
I sognatori sono persone felici, che vivono appieno ogni momento e sanno che il futuro gli riserverà qualcosa di bello, perché se lo creeranno esattamente come lo hanno sempre immaginato.

Grazie di cuore Sabrina e in bocca al lupo per la tua carriera!





giovedì 23 luglio 2015

“La porta delle tenebre” di Glenn Cooper

LA PORTA DELLE TENEBRE
di Glenn Cooper
NORD
“La porta delle tenebre” è il secondo capitolo della trilogia “Dannati” che prende il titolo proprio dal primo volume.

In “Dannati” la dottoressa Emily Loughty, scienziata del laboratorio del MAAC, durante un esperimento di fisica delle particelle sparisce nel nulla.
In verità è stata catapultata in un mondo parallelo chiamato Oltre, un luogo totalmente differente dal nostro pianeta, ma allo stesso tempo molto simile alla Terra.
Il responsabile della sicurezza del progetto, John Camp, militare con esperienza maturata in missioni in Afganistan e in Iraq, innamorato della bella dottoressa inglese è intenzionato a raggiungerla ovunque lei si trovi per riportarla a casa.
Per comprendere cosa possa essere realmente accaduto gli scienziati decidono di provare a riavviare il sistema e John Camp, posizionandosi nel medesimo punto in cui Emily si trovava al momento della sua sparizione, viene anch’egli catapultato nello stesso sconosciuto mondo parallelo.

L’Oltre in realtà non è altro che l’Inferno abitato dai dannati.
Nell’Oltre si possono incontrare non solo le persone comuni che hanno commesso efferati crimini, ma anche i grandi della storia che sono stati condannati alla dannazione eterna, possiamo così conoscere illustri personaggi quali Garibaldi, Il Barbarossa, Enrico VIII, Robespierre…

I dannati dell’Inferno vivono in un mondo senza tecnologia: non esistono impianti elettrici né luce artificiale; i materiali come la plastica, il titanio ecc. sono totalmente assenti; non ci sono armi moderne e si combatte per lo più con pugnali e spade.
Lo stile di vita condotto in questo luogo così opprimente è del tutto simile al mondo medievale.

I dannati poi sono continuamente perseguitati dagli erranti, la feccia dei dannati.
Gli erranti vagano di città in città in cerca di vittime da derubare e mutilare e, nel caso siano particolarmente affamati, arrivano persino a mangiare le loro prede.
Sono crudeli e malvagi tanto che non si accontentano di uccidere le loro vittime, ma si divertono a fare anche scempio dei loro corpi.

I dannati sono già morti e non possono ovviamene morire una seconda volta, per cui se “uccisi” sono condannati per l’eternità a marcire nelle celle di putrefazione.

Nel nuovo capitolo della saga “La porta delle tenebre” John ed Emily appena tornati nell’Inghilterra del XXI secolo, si rendono conto sin da subito che l'incubo purtroppo non è ancora finito.
Dovranno, infatti, quanto prima fare ritorno nell’Oltre perché durante il riavvio dell'acceleratore di particelle che ha permesso il loro rientro, non solo alcune persone tra cui la sorella e i nipoti di Emily, sono state spedite nell’Oltre, ma anche alcuni dannati sono stati a loro volta catapultati sulla Terra.

John e Emily insieme ad un gruppo di volontari ritornano all’Inferno per recuperare le persone scomparse, mentre sulla Terra gli scienziati cercano di trovare il modo di chiudere il varco tra i due mondi che sembra allargarsi sempre di più ad ogni accensione del MAAC.

I servizi segreti nel frattempo sono più che mai impegnati a dare la caccia ai dannati che si aggirano minacciosi sul suolo britannico seminando morte e terrore. 
Inoltre sono alla disperata ricerca di un blogger che sembra aver intuito tutta la verità e minaccia di renderla pubblica, rischiando di gettare la popolazione mondiale nel panico.

Il racconto si svolge così su due livelli: abbiamo da una parte la storia ambientata nell’Oltre, dove i protagonisti si ritrovano coinvolti nelle guerre di quella strana terra in cui Garibaldi è diventato re d’Italia e aspira ad unificare l’Europa per realizzare il suo sogno di fare dell’Inferno un posto migliore, un luogo vivibile per tutti, mentre lo zar Stalin sconfigge il Barbarossa riuscendo così ad annettere la Germania all’Impero di Russia, tutto mentre in Inghilterra il potere è sempre più saldo nelle mani di Enrico VIII.
Dall'altra parte abbiamo invece la storia ambientata nel mondo reale dove la situazione è completamente fuori controllo poiché tra i dannati giunti sulla Terra c’è anche un gruppo di spietati erranti.

Come avrete capito Glenn Cooper fa in modo che al lettore non manchi proprio nulla: suspense, adrenalina, angoscia e smarrimento.

La contaminazione di stili è perfetta: ci sono elementi propri del thriller, dell’horror e del fantasy; quello che più sorprende positivamente è la grande capacità dell’autore di riuscire ad amalgamare il tutto in maniera perfetta.

Il racconto scorre veloce e, tranne qualche raro passaggio un po’ ostico sulle vicende politiche e belliche nell’Oltre, non c’è un attimo di tregua così che il lettore è costantemente tenuto sulla corda e resta letteralmente incollato alle pagine.

Il mondo creato da Glenn Cooper è davvero intrigante ed è accattivante l’idea di vedere interagire personaggi così distanti tra loro per epoca, carattere e cultura.

E’ affascinante leggere di Caravaggio che opera a fianco di Garibaldi; lo so che detto così può sembrare quanto meno un po’ folle, ma è anche grazie a questa follia che la storia risulta così avvincente per il lettore.

“La porta delle tenebre” è uno di quei libri che ti conquista sempre più pagina dopo pagina anche perché l’autore ha dimostrato di essere dotato una fantasia non comune.

Ammetto di essere particolarmente esigente quando si tratta di romanzi di questo genere, forse perché non li sento proprio affini al mio gusto.
Per questo forse tendo ad essere così  ipercritica quando li leggo, ma è pur vero che la soddisfazione è maggiore quando trovo un romanzo ben scritto e avvincente come questo.

Indubbiamente iniziare la lettura dal secondo capitolo della trilogia è stata una mossa un po’ azzardata da parte mia e senza dubbio ho fatto un po’ più di fatica ad entrare nel vivo della storia, però nonostante ciò il romanzo è riuscito a coinvolgermi pienamente e questo è indubbiamente dovuto alla bravura dell’autore.

Glenn Cooper del resto è autore affermato con diversi libri al suo attivo, tra cui la famosissima ed apprezzata trilogia de “La biblioteca dei morti”.

Il mio consiglio per chi vuole affrontare la lettura è comunque di partire dal primo volume, per quanto mi riguarda invece non mi resta che attendere con ansia il capitolo conclusivo, e chissà che tra un libro e l’altro io non riesca a trovare anche il tempo per recuperare il mio “libro perduto”.