Si occupò di aspetti quali i
preconcetti sociali contro le ragazze madri, ma anche dei contrasti determinati
in Inghilterra dal carattere industriale del Nord e agricolo del Sud.
Proprio questi contrasti sono il
tema principale del suo capolavoro “Nord e Sud”, romanzo solo recentemente
tradotto in italiano e pubblicato dalla casa editrice Jo March, forse anche a
seguito della grande richiesta del pubblico dopo il successo dell’adattamento
televisivo della BBC in quattro puntate che auspichiamo venga presto trasmesso
anche dalla televisione italiana.
Protagonista del romanzo è la
diciannovenne Margaret, figlia di Mr Hale, un pastore anglicano di Helstone
che, assalito da forti dubbi di fede ed in contrasto con il suo Vescovo, decide
di abbandonare la Chiesa
e trasferirsi a Milton, città industriale del Nord, con la famiglia per
dedicarsi all’insegnamento. Proprio qui Margaret farà la conoscenza di
esponenti della classe operaia, in particolare di Bessy e di suo padre Mr
Higgins, ma anche dei proprietari industriali tra cui Mr Thorton “il padrone”
del cotonificio di Marlborough Mills nonché primo allievo di Mr Hale.
John
Thorton, uno dei personaggi più interessanti del romanzo, è l’uomo che si è
risollevato dalla miseria solo con le proprie forze, riuscendo a costruire un
impero. E’ la personificazione “positiva” dell’uomo del Nord: tenace,
combattivo, onesto, rigoroso e tutto teso verso la “produttività”.
Margaret
deve affrontare notevoli difficoltà per adattarsi alla nuova vita, ma
soprattutto per accettare di vivere in una città frenetica, sporca, rumorosa, malsana
così diversa dalla bucolica Helstone, da quell’ambiente quasi fiabesco della campagna
del Sud dell’Inghilterra dove è cresciuta e dove il ritmo della vita scorreva
lento e tranquillo.
Mr Thorton, uomo di larghe vedute, nonostante non abbia
ricevuto un’educazione classica vittoriana, subisce quasi immediatamente il fascino della
bella e altezzosa Margaret rimanendo disorientato ed al tempo stesso attratto
dal suo essere così fiera e indipendente.
A sua volta la ragazza si trova ben
presto, nei confronti di John Thorton, combattuta tra l’ammirazione per l’uomo che si è fatto da solo, forte e
rispettabile e l’ostilità verso l’industriale che lei ritiene responsabile
delle miserie dei suoi operai.
“Quando vedo lavoratori violenti e ostinati nella ricerca dei propri dirititti, posso indubbiamente dedurre che il padrone è come loro; e ignora quell’anima che è magnanima, e benevola, e non cerca il suo interesse”.“Siete proprio come tutti i forestieri che non capiscono come funziona il nostro sistema, signorina Hale” disse frettolosamente .“Credete che i nostri lavoratori siano delle marionette di pasta, pronte a lasciarsi plasmare nella forma che più ci piace. Dimenticate che abbiamo a che fare con loro solo per meno di un terzo della loro vita; e sembrate non accorgervi che i doveri di un industriale son ben più grandi di quelli di un semplice datore di lavoro. Noi abbiamo un importante ruolo commerciale da sostenere, che fa di noi i grandi pionieri della civiltà”.
“Non sono certo io la persona che può decidere chi sia un gentiluomo e chi no, signorina Hale. Voglio dire, non capisco molto l’uso che fate del termine. Ma devo ammettere che questo Signor Morison non è uomo leale. Non so chi sia; sto giudicando semplicemente da quello che ha detto il signor Horsfall”.“Sospetto che il mio gentiluomo includa il vostro uomo leale.”“E’ molto di più, sembrate suggerire. Non sono d’accordo con voi. Per me un uomo è un essere umano più nobile e completo di un gentiluomo.”“Cosa volete dire?” chiese Margaret. “Abbiamo modi diversi di intendere i termini”.“Dal mio punto di vista gentiluomo è un termine che descrive una persona solo nel suo modo di relazionarsi agli altri; ma quando parliamo di questa persona chiamandola uomo, non la consideriamo solamente in relazione ai suoi simili, ma in relazione a se stessa, alla vita, al tempo, all’eternità. (…) Sono piuttosto stanco di questa espressione da gentiluomo, che a me sembra venga spesso usata a sproposito, e spesso, inoltre, con tale esagerata distorsione del significato… mentre la piena semplicità del nome uomo, dell’aggettivo umano, viene ignorata, il che mi induce a classificarli come termini del gergo quotidiano.
La storia d’amore tra Margaret e
Mr Thorton può ricordare per alcuni aspetti la storia d’amore tra Elizabeth
Bennet e Mr. Darcy in “Orgoglio e Pregiudizio” di Jane Asten pubblicata circa
una quarantina di anni prima, nonostante la diversa ambientazione geografica e
i diversi aspetti della società in cui la storia si sviluppa. Margaret però a
tratti incarna entrambi i protagonisti del romanzo della Austen: è Darcy,
quando resta arroccata sulle sue posizioni, chiusa nel suo altezzoso orgoglio e
lo è nel finale quando risolve i problemi finanziari di lui, ma è anche
Elizabeth quando, dopo aver rifiutato la prima proposta di matrimonio di Mr
Thorton, realizza che è innamorata di lui e per questo il giudizio negativo che
lui potrebbe avere di lei la tormenta ogni giorno.
Per chi volesse vedere le puntate
del period drama della BBC ecco di seguito i link:
Approdai al romanzo dopo aver visto la miniserie della BBC e, forse, è stato meglio così perché il procedimento contrario, di solito, mi delude (probabilmente perché non sono abbastanza lucida da considerare che la creazione su pellicola gode di una sua autonomia e originalità rispetto all'opera letteraria).
RispondiEliminaLessi il romanzo in una edizione super-economia della Penguin da £ 2 e continuavo a sporcarmi le mani di inchiostro. Ricordo che trovavo i contenuti e i personaggi piuttosto rivoluzionari se confrontati con altra letteratura vittoriana che avevo letto.
Ludo.
Anche io sono approdata al romanzo tramite la miniserie della BBC, ma per mia scelta, proprio perchè la penso come te su libro/film, dopo la prima puntata ho deciso di fare una pausa, leggere il libro e finire la serie a lettura terminata.
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