ELISABETTA I
di Carolly Erickson
MONDADORI
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Elisabetta
I, figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena, divenne regina alla morte della
sorella Maria I, figlia di Caterina d’Aragona, avvenuta il 17 novembre 1558.
Elisabetta venne
incoronata il 15 gennaio 1559.
Il Cinquecento fu un
secolo segnato da diversi eventi nella storia d’Inghilterra: lo scisma anglicano, la perdita di
Calais, la questione Irlandese e quella scozzese, la continua contesa con la
Spagna per il dominio del mare.
La figura di Elisabetta I, grazie alla spregiudicatezza politica
e al pugno di ferro dimostrate dalla sovrana, spicca al centro di questo tormentato periodo.
Sin
dall’inizio infatti Elisabetta seppe incutere soggezione e timore in coloro che
la circondavano.
Lei
era la regina e spettava a lei sola assumere
tutte le decisioni, ma questo non significava che i suoi consiglieri non
fossero obbligati a informarla esaurientemente in anticipo quando qualche
scelta si fosse rivelata azzardata, in caso contrario sarebbero stati
rimproverati con asprezza da parte della sovrana.
Elisabetta
era capace di calcolare debolezze e
punti di forza di coloro che la circondavano e, grazie a questa sua straordinaria
dote, riusciva a tenere tutti e tutto sotto controllo, traendo sempre il massimo profitto da ogni situazione.
Colta, sicura di sé ed estroversa, questa sovrana era sprovvista della passività e della compostezza che ci si sarebbe aspettati da una donna dell’epoca.
Dal
padre aveva ereditato il carattere irascibile
e come lui era disinibita e ribelle.
Provava un estremo piacere
nello scandalizzare il prossimo.
Si
aspettava di essere obbedita e lo era.
Non ebbe però sempre un
rapporto facile con i suoi consiglieri e la sua corte che mal tolleravano di
prendere ordini da una donna.
Per
anni si attese che ella prendesse marito, ma lei non riuscì mai ad accettare
l’idea di condividere il proprio potere con altri e tanto meno di assoggettarsi
a un consorte.
Così, nonostante fosse stata più volte sul punto di abbandonare il suo status di nubile, proprio quello stesso status con gli anni divenne il fondamento della sua leggenda.
Così, nonostante fosse stata più volte sul punto di abbandonare il suo status di nubile, proprio quello stesso status con gli anni divenne il fondamento della sua leggenda.
Lei che aveva avuto
numerosi amanti, sarebbe passata alla storia come la Regina Vergine.
Carolly
Erickson riesce a regalarci un
bellissimo ritratto di questa donna “molto strana”, per usare le parole di
un ambasciatore spagnolo dell’epoca.
Una
donna testarda e ribelle, vanitosa ed entusiasta della vita, una donna di
eccezionali passioni.
“Elisabetta
I” di Carolly Erickson è un libro davvero
affascinante che racconta la vita di questa straordinaria regina
dall’infanzia alla maturità, sino alla fine del suo regno avvenuta nel 1603.
Elisabetta morì pochi mesi prima del suo 70esimo compleanno.
Un’accattivante
biografia dalla prosa brillante.
Una
lettura scorrevole e piacevole in
grado di coinvolgere il lettore come si trattasse di romanzo piuttosto che di un
saggio storico vero e proprio.
Da
leggere senza dubbio anche le altre tre biografie di Carolly Ercikson dedicate
ai Tudor: Anna Bolena, Maria la Sanguinaria e Il grande Enrico.