Nella
notte tra il 5 e il 6 gennaio del 1537 il Duca di Firenze Alessandro de’ Medici
viene assassinato dal cugino Lorenzino de’ Medici che da quel momento diventa
per tutti Lorenzaccio.
Con la
morte del Duca Alessandro, ultimo discendente diretto del ramo di Cafaggiolo
della famiglia Medici, il vuoto di potere che viene a crearsi nella Città del
Giglio è oltremodo pericoloso.
Firenze
fa gola a molti, non solo all’imperatore Carlo V, ed è quindi di vitale
importanza nominare in fretta un successore.
Mettendo
a tacere coloro che auspicherebbero un ritorno alla repubblica, con l’appoggio
di Alessandro Vitelli, comandante dell’esercito imperiale, e con quello del primo
ministro, il cardinale Innocenzo Cybo, la scelta ricade sul diciasettenne
Cosimo de’ Medici.
Il
giovane, figlio di Giovanni delle Bande Nere e di Maria Salviati, che riunisce in sé i due rami della famiglia Medici, quello Popolano per parte di
padre e quello di Cafaggiolo per parte di madre, grazie al basso profilo che ha
sempre mantenuto sembra proprio il candidato ideale. Cosimo ha sempre mostrato più
interesse per la caccia che per la politica e, almeno sulla carta, questo fa di lui una pedina facile
da manipolare.
Cosimo
però è figlio di suo padre e, anche grazie all’istruzione fattagli impartire nel corso degli anni dalla madre, si rivela tutt’altro che docile. Fin da subito scalpita per
imporsi e affermare il ruolo che gli spetta.
Molti tramano
nell’ombra e Ombra è proprio il nome con cui si fa chiamare colui che con ogni
mezzo cerca di assassinare il nuovo Duca. Tra congiure ed eserciti che si
radunano per spodestarlo, non sarà facile per Cosimo de’ Medici riuscire a
distinguere quali siano i veri amici di cui potersi fidare e quali invece si fingano tali solo per poterlo eliminare.
“L’eredità
medicea” è un libro carico di suspense in cui, sebbene si possa intuire chi si
celi dietro la maschera indossata dall’Ombra, il colpo di scena rimane sempre
dietro l’angolo. Non esiste una netta distinzione tra bene e male; anche il
personaggio più positivo, in verità, nasconde nel suo animo più profondo delle
zone d’ombra.
Cosimo
de’ Medici e Alessandro Vitelli sono entrambi protagonisti. Cosimo è coraggioso
e intelligente, ma anche testardo, ombroso e troppo impulsivo. Vitelli però lo
conosce da sempre, sa come prenderlo e grazie ai suoi sottili insegnamenti riuscirà
a farne un uomo di comando capace e scaltro.
I
personaggi sono tutti ben caratterizzati. L’autrice ne dà una dettagliata descrizione
sia psicologica che fisica. I due fratelli Vitelli, nipoti del comandante
dell’esercito imperiale, la vedova di Alessandro de’ Medici, la giovane Margarita
d’Austria, Angela, la moglie di Alessandro Vitelli, il luogotenente Montauto sono
solo alcune delle numerose figure che animano questo romanzo.
Ci sono
poi i personaggi più oscuri, Paolo III e il figlio Pier Luigi Farnese, che non
possono non richiamare alla mente altre due celebri figure ovvero quella di
Alessandro VI, al secolo Rodrigo Borgia, e quella di suo figlio Cesare detto il
Valentino.
Pier
Luigi Farnese è un soldato, un mercenario, audace e risoluto, ma anche un uomo privo
di scrupoli e immorale, capace di efferatezze inaudite. Il papa, suo padre,
però stravede per questo suo figlio sempre vestito di nero come nera è la sua
anima.
Il libro
di Patrizia Debicke van der Noot è un romanzo dal ritmo incalzante e
avvincente. Un thriller storico convincente e intrigante come i suoi
personaggi.