Nell’attesa di andare al cinema a
vedere il film di Baz Luhrmann tratto dal romanzo di
Fitzgerald, nelle sale cinematografiche proprio in questi giorni, dove Leonardo
Di Caprio recita nel ruolo del protagonista, Jay Gatsby, ho pensato fosse
finalmente giunta per me l’ora di colmare una lacuna e affrontare la lettura di
questo classico americano.
Ho acquistato l’edizione da 0,99
euro della Newton Compton e devo dire che, nonostante il mio scetticismo sulla
qualità della traduzione, sono rimasta piacevolmente sorpresa in quanto la
traduzione di Bruno Armando è davvero valida. Insomma buona qualità, ottimo
prezzo. Edizione consigliata, a meno che non abbiate particolari esigenze di
una curata veste grafica che ovviamente un libro supereconomico di questo tipo
non può offrire.
Ti capiva fin dove volevi essere capito, credeva in te fin dove ti
sarebbe piaciuto credere in te e ti assicurava di aver ricevuto da te
esattamente l’impressione migliore che speravi di dare.
La storia dell’affascinante
Gatsby viene racconta in prima persona da Nick Carraway, un giovane
appartenente ad una famiglia agiata del Midwest trasferitosi a New York per fare
esperienza e lavorare in Borsa. Uniche conoscenze a New York sono i coniugi
Buchanan, la moglie Daisy è sua cugina di secondo grado ed il marito Tom è una
vecchia conoscenza dei tempi dell’università. I Buchanan vivono circondati dal
lusso nel loro mondo artificiale, sono sfacciatamente ricchi e tremendamente
snob. Fin dalle prime pagine veniamo a conoscenza che la coppia non è così
solida come può sembrare, Tom ha infatti un’amante, Myrtle, di cui non fa
mistero e che esibisce a tutte le sue conoscenze in città, una relazione
extraconiugale di cui anche la moglie è perfettamente consapevole.
Jay Gatsby è il vicino di casa di
Nick Carraway, è un uomo affascinante ed indecifrabile, oggetto dei
pettegolezzi delle persone che vorrebbero conoscere il suo passato avvolto nel
mistero, è solito riempire di ospiti la propria casa, una residenza
principesca, dando feste stravaganti e affollatissime, frequentate da personaggi
famosi ed influenti.
La svolta del racconto avviene
quando si scopre che Gatsby e Daisy non solo non sono estranei l’uno all’altra,
ma hanno avuto in passato una relazione, ancora prima che la donna conoscesse
il marito. La loro conoscenza risale a quanto Gatsby era Louisville per
l’addestramento militare che l’avrebbe portato a combattere in Europa. Quando
parte per il fronte Daisy promette di aspettare il suo ritorno ma stanca di
attenderlo, dimentica la promessa e decide si sposare Tom Buchanan, un uomo
ricco e appartenente alla sua stessa classe sociale che potrà garantirle la
vita agiata alla quale è abituata.
Quando Gatsby ritorna e scopre che la ragazza di cui era follemente innamorato è ora la moglie
di un altro uomo, decide di sfruttare ogni mezzo anche se illecito per
diventare ricco e riconquistare la donna dei suoi sogni.
Ed è proprio un sogno quello di
Gatsby, perché la donna che ha amato non esiste più o forse quella donna non è
mai esistita veramente. Gatsby è destinato a fallire perché comunque vadano le
cose, non si può tornare indietro, non si possono mettere indietro le lancette
dell’orologio per rivivere il passato.
Gatsby si circonda di gente
importante, è sempre attorniato da folle, ma è fondamentalmente un uomo solo.
Tutto quello che ha costruito, l’ha fatto con il semplice scopo di
riconquistare una donna, vuota e superficiale, che forse un tempo avrà anche
ricambiato i suoi sentimenti ma non abbastanza da essere disposta a pagare il
prezzo del suo amore. Daisy preferisce fare finta di non vedere lo squallore
della sua esistenza, la miseria della sua vita matrimoniale, preferisce restare
con il marito piuttosto che rischiare di perdere la sua bella vita comoda,
fatta di ipocrisia e falsità, in un mondo completamente privo di affetti
autentici.
Gatsby pur essendo un gangster,
un arrivista e un truffatore è il migliore di tutti, prova dei sentimenti forti
e veri, è un uomo leale e fedele. Gli altri, i rispettabili, ricchi e di buona
famiglia, sono persone finte che vivono nel loro mondo fatto di specchi,
lustrini ed alcol. Fitzgerald ci descrive perfettamente quell’America degli
anni’20 dove “fare soldi” facili e in fretta era l’unica cosa importante, un
mondo corrotto dove trionfavano solo il commercio e la pubblicità.
In tutto questo squallore ed
indifferenza, solo Nick Carraway, io narrante della storia, riesce a rimanere
se stesso. Una persona solida, onesta, con dei valori e dei principi, sarà lui l’unico
che resterà vicino a Gatsby fino alla fine, l’unico che non gli volterà le
spalle, nonostante lui stesso abbia dichiarato all’inizio del libro che Gatsby
rappresentava tutto ciò che lui disprezzava. Nick era rimasto affascinato dal
carisma e dalla capacità di Jay di provare emozioni autentiche e sentimenti
tanto profondi da portarlo a sacrificare tutto se stesso e persino la propria
vita per amore.
Il grande Gatsby è un romanzo con
forti richiami autobiografici alla vita del suo autore. E’ l’affresco di
un’epoca dorata, conosciuta come “l’età del jazz”, è la storia di un amore o
meglio è la storia di un sogno, il sogno di uomo che fino alla fine ha creduto
di poterlo realizzare.
Decisamente un ottimo libro,
triste ed amaro, commovente ed emozionante. Le ultime pagine, così struggenti e
malinconiche, sono vera poesia e fanno di questo romanzo un vero capolavoro.
Così remiamo, barche controcorrente, risospinti senza sosta nel
passato.