giovedì 10 luglio 2025

“Una lunga caccia” di Louisa May Alcott

Rosamond è una diciottenne vivace e assetata di conoscenza, costretta a vivere in isolamento nella tetra dimora del nonno, un uomo freddo e avido che le ha sempre negato ogni forma di libertà e affetto. Rifugiandosi nei libri, di cui è un’instancabile lettrice, Rosamond sogna un’esistenza diversa, fatta di avventure, passioni e orizzonti sconfinati.

I suoi desideri sembrano avverarsi quando nella sua vita irrompe l’affascinante e misterioso Philip Tempest che inizia a corteggiarla con premura e intensità. Sedotta dal suo carisma e dalla promessa di una nuova vita, Rosamond cede al sentimento. A Nizza, dove la coppia si trasferisce, tutto sembra sfiorare la perfezione: un’esistenza immersa nel lusso, tra svaghi mondani e una libertà mai sperimentata prima.

Ma l’incanto si spezza quando il passato oscuro di Philip riemerge, portando con sé ombre inquietanti e verità taciute. L’uomo che Rosamond ama si rivela per ciò che è davvero: crudele, manipolatore, pericoloso. Il sogno si trasforma in un incubo da cui l’unica via d’uscita è la fuga, ma non sarà semplice. L’ossessione di Philip Tempest non conosce limiti. L'uomo darà inizio a una caccia spietata e Rosamond dovrà lottare con ogni forza per riconquistare la propria libertà.

Louisa May Alcott è universalmente conosciuta per i suoi romanzi di formazione, primo fra tutti l’intramontabile Piccole donne. Tuttavia, pochi sanno che nel corso della sua breve vita (1832–1888), l’autrice scrisse anche numerosi racconti e romanzi gotici, con l’intento di esplorare la complessità della psiche umana. Da fervente sostenitrice dei diritti civili e della giustizia sociale, Louisa May Alcott utilizzò spesso la narrativa come strumento per denunciare le ingiustizie e le ipocrisie della società del suo tempo.

Una lunga caccia venne scritto nel 1866, ma l’editore a cui l’autrice lo sottopose lo giudicò troppo audace per l’epoca e il romanzo rimase inedito per decenni. Solo molti anni dopo la sua morte, nel corso del Novecento, l’opera vide finalmente la luce, rivelando un lato meno noto ma affascinante della sua produzione letteraria.

Ciò che colpisce maggiormente di questo romanzo è la sua sorprendente attualità. Al di là della trama avvincente e dei colpi di scena tipici del romanzo di fine Ottocento, ciò che lascia davvero il segno è la figura di Philip Tempest e la sua ossessione per la protagonista. Un’ossessione che, pur nata in un contesto storico lontano, risuona ancora oggi tragicamente familiare.

Il comportamento di Tempest, il suo desiderio di controllo, la convinzione che l’amore giustifichi il possesso, l’incapacità di accettare la libertà dell’altro, riflettono dinamiche tossiche che ancora oggi affiorano nelle cronache di violenza domestica e femminicidio. La sua idea distorta di amore, che riduce l’altro a un mero oggetto da possedere, è purtroppo ancora presente in molte relazioni contemporanee.

Con straordinaria lucidità e coraggio l’autrice mette in scena non solo il dramma personale della protagonista Rosamond, ma una critica profonda a una cultura patriarcale che confonde l’amore con il dominio.

La protagonista, nel suo disperato tentativo di sfuggire a una relazione tossica, diventa un simbolo di resistenza silenziosa, ma incredibilmente potente. La sua fuga non è solo un gesto di sopravvivenza, ma anche una dichiarazione di autonomia, un rifiuto deciso che l’amore non può giustificare il controllo o la cancellazione dell’identità personale. In un’epoca in cui le donne avevano pochi strumenti per affermare la propria libertà, la sua determinazione a non cedere, a non piegarsi, assume un valore quasi rivoluzionario. La protagonista di Una lunga caccia incarna il coraggio di chi sceglie di rompere il silenzio, di chi osa dire “no” anche quando tutto intorno spinge a restare e a sottomettersi. La storia mette in luce, però, anche l’importanza di trovare sul proprio cammino persone amiche disposte ad aiutare chi si trova in tali difficoltà.

Una lunga caccia è un romanzo di straordinaria intensità emotiva e potenza narrativa. Ciò che rende però questa edizione ancora più speciale è la cura editoriale con cui è stata realizzata: il volume è arricchito da splendide illustrazioni che non si limitano ad accompagnare il testo, ma ne amplificano l’atmosfera, evocando con forza i toni gotici e le tensioni interiori della storia.





 

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